Pensioni di invalidità, a chi spetta l’aumento e quando scatta

Nella bozza del decreto Agosto una novità importantissima per gli invalidi che percepiscono l'assegno: cambia l'età di riferimento e scatta l'aumento

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

La pensione di invalidità rappresenta una forma di sostegno economico destinato a individui che presentano un’incapacità lavorativa totale e permanente, ovvero coloro che sono classificati come invalidi totali. Questa prestazione economica viene erogata su richiesta del beneficiario e ha lo scopo di fornire un supporto finanziario a coloro che si trovano in condizioni di disagio economico a causa della loro disabilità.

Il processo di ottenimento della pensione di invalidità comporta la presentazione di una domanda da parte del soggetto interessato. Quest’ultima viene esaminata dall’ente previdenziale competente, che valuta attentamente la documentazione fornita e le condizioni cliniche e finanziarie del richiedente. Il riconoscimento della pensione di invalidità è poi subordinato al soddisfacimento di determinati requisiti, tra cui l’incapacità lavorativa totale e permanente e lo stato di bisogno economico del richiedente.

Affinché sia riconosciuto il diritto alla pensione di invalidità, ricordiamo, sarà necessario che il richiedente si trovi in uno stato di bisogno economico. Questo significa che il suo reddito e le sue risorse finanziarie dovranno essere al di sotto di determinati limiti stabiliti dalla legge. Questi limiti di reddito variano a seconda delle disposizioni normative vigenti e possono essere soggetti a periodiche revisioni.

Cosa cambia con il Decreto Rilancio

Grazie al Decreto Rilancio approvato dal Governo Conte in fase emergenziale, è stato deciso, dopo tanta attesa, un aumento consistente delle cosiddette pensioni di invalidità. L’assegno passa infatti da 286,81 euro a 516 euro, ma solo per gli invalidi civili al 100%.

Si tratta dunque di coloro che non sono in grado di svolgere un’attività lavorativa e dunque procurarsi le risorse economiche per poter vivere.

Cosa cambia con il Decreto Agosto

Ma un’altra novità davvero interessante è quella contenuta della bozza del decreto Agosto. Secondo l’impalcatura giuridica al vaglio del Governo, potranno avere diritto alla maggiorazione sociale della pensione tutti gli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordomuti a partire dai 18 anni invece che dai 60 anni.

Un cambio di rotta decisivo, che rimette mano alla legge 448 del 2001 che aveva già abbassato l’età per questa categoria di soggetti portandola dai 70 ai 60 anni.

Con una sentenza definita storica, la 152/20, pubblicata il 20 luglio, la Corte Costituzionale ha infatti riconosciuto che gli invalidi civili totalmente inabili al lavoro hanno diritto alla pensione pari a 651,51 euro fin dal compimento dei 18 anni, senza aspettare i 60. Proprio per questo, la nuova norma dovrebbe essere retroattiva al 20 luglio 2020.

A chi spetta l’aumento

L’aumento della pensione di invalidità spetta a:

Non sono ancora noti i tempi, cioè a partire da quando scatterà l’aumento. È probabile comunque che diventi effettivo un mese dopo l’approvazione della legge.

Come ottenere l’assegno di invalidità

Ai fini del riconoscimento dell’assegno di invalidità, il cittadino deve chiedere il riconoscimento dei requisiti sanitari inoltrando la domanda mediante il servizio denominato “Invalidità civile – Invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari”.

Accertato il possesso dei requisiti sanitari e amministrativi previsti, la prestazione economica viene corrisposta a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda o, eccezionalmente, dalla data indicata dalle competenti commissioni sanitarie.

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