Quanti anni di contributi servono per la pensione

Il numero di anni di contributi necessari per la pensione varia in base al tipo di trattamento previdenziale. Ecco i requisiti e le opzioni per il pensionamento.

Pubblicato: 6 Febbraio 2025 16:16

Enzo Claudio Calanducci

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, si occupa principalmente di fiscalità ordinaria e straordinaria d'impresa e svolge attività di consulenza tributaria, societaria e contabile.

Il sistema previdenziale italiano è regolato da una serie di normative che stabiliscono requisiti precisi per il diritto alla pensione. Tra i fattori principali che determinano l’accesso a questa forma di sostegno economico vi è la durata dei contributi versati. La questione, tuttavia, è molto complessa e dipende da una molteplicità di variabili, tra cui il tipo di pensione richiesta, l’età anagrafica e la situazione lavorativa. Capire quanti anni di contributi servono per andare in pensione è fondamentale per pianificare il proprio futuro economico.

La pensione di vecchiaia

La pensione di vecchiaia rappresenta una delle forme principali di trattamento pensionistico.

La prestazione è rivolta a tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria AGO (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni), agli iscritti alla Gestione Separata e ai lavoratori iscritti alle forme assicurative esclusive e sostitutive dell’AGO.

Per accedervi, sono richiesti due requisiti principali: un’età minima e un numero minimo di anni di contribuzione. Attualmente, l’età minima per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi versati. Vi sono tuttavia eccezioni e differenze di requisiti a seconda che il soggetto abbia contributi prima del 31 dicembre 1995 oppure solamente a partire dal 1° gennaio 1996, come riportato dal portale INPS.

È importante sottolineare che l’età pensionabile è soggetta a incrementi legati alla speranza di vita, il che significa che negli anni futuri potrebbe essere ulteriormente aumentata. Questa misura è stata introdotta per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale.

Un altro aspetto rilevante riguarda l’importo minimo della pensione. Per accedere alla pensione di vecchiaia, l’importo maturato deve essere pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale se si opta per il sistema contributivo puro. Questa regola ha l’obiettivo di evitare pensioni troppo basse che non garantirebbero un adeguato sostentamento economico. Inoltre, i lavoratori con carriere lavorative discontinue potrebbero riscontrare difficoltà a soddisfare questo requisito, rendendo cruciale la pianificazione previdenziale.

La pensione anticipata: un’opzione flessibile

La pensione anticipata consente di ritirarsi dal lavoro prima del raggiungimento dell’età di vecchiaia, a patto di aver maturato un certo numero di anni di contribuzione. Attualmente, i requisiti prevedono:

Non è prevista un’età minima per accedere alla pensione anticipata, purché siano soddisfatti i requisiti contributivi. Anche in questo caso, però, la speranza di vita può influenzare l’aumento dei requisiti nel tempo.

Una particolarità della pensione anticipata riguarda le penalizzazioni. In passato, erano previste riduzioni sull’importo pensionistico per chi si ritirava prima dei 62 anni, ma queste penalizzazioni sono state eliminate per incentivare l’uscita dal mercato del lavoro di chi ha maturato lunghe carriere lavorative. Questa misura rappresenta un supporto importante per chi ha iniziato a lavorare in giovane età.

La pensione in caso di lavori usuranti

Un regime speciale è previsto per i lavoratori che svolgono mansioni usuranti, ossia attività particolarmente faticose dal punto di vista fisico o psicologico. Questa categoria comprende, ad esempio:

Per questi lavoratori, i requisiti di accesso alla pensione sono più favorevoli rispetto a quelli standard. Attualmente, è possibile andare in pensione con 61 anni e 7 mesi di età, purché siano stati maturati almeno 35 anni di contributi e si sia svolta l’attività usurante per almeno 7 degli ultimi 10 anni lavorativi. Questo trattamento differenziato mira a tutelare la salute di chi ha svolto lavori particolarmente gravosi e a garantire una transizione più agevole verso la pensione.

La pensione con 41 anni di contributi: chi può accedervi

Una misura specifica è rappresentata dalla possibilità di accedere alla pensione con 41 anni di contributi, riservata a categorie particolari di lavoratori definiti precoci. Per beneficiare di questa opzione, è necessario aver maturato almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento dei 19 anni e appartenere a una delle seguenti categorie:

Il sistema contributivo e i requisiti di accesso

Dal 1996 è in vigore il sistema contributivo, che calcola la pensione esclusivamente sulla base dei contributi versati durante la vita lavorativa. Per accedere alla pensione contributiva, è necessario aver maturato:

I contributi figurativi per il raggiungimento della pensione

Un aspetto importante riguarda i contributi figurativi, ovvero periodi accreditati senza un effettivo versamento da parte del lavoratore o del datore di lavoro. Questi contributi possono derivare, ad esempio, da:

I contributi figurativi sono particolarmente utili per raggiungere il numero di anni richiesti per la pensione, ma il loro utilizzo è soggetto a limitazioni specifiche in base alla normativa vigente.

Le differenze tra lavoratori dipendenti, autonomi e pubblici

I requisiti per la pensione possono variare in base al tipo di lavoro svolto. Ad esempio:

La complessità del sistema previdenziale italiano richiede una conoscenza approfondita delle normative vigenti per poter pianificare con efficacia il proprio futuro pensionistico. Valutare attentamente i requisiti contributivi, le opzioni disponibili e le eventuali misure agevolative è fondamentale per garantire un accesso sereno e consapevole alla pensione.

Come fare richiesta di pensione

Richiedere la pensione è un processo che deve essere avviato presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) o tramite un ente di previdenza complementare, se previsto. È possibile presentare domanda attraverso diverse modalità:

La domanda deve includere tutta la documentazione necessaria, come i dati anagrafici, i contributi versati e le eventuali certificazioni aggiuntive (es. riconoscimenti per lavori usuranti o invalidità). Una volta inviata la richiesta, l’INPS verifica i requisiti e comunica l’esito al richiedente, indicando anche la data di decorrenza della pensione.

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