La tutela della proprietà industriale ai tempi del Web: intervista all’Ing. Giovanni Bruni

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Redazione

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La crescente necessità delle imprese italiane di competere sul mercato globale attraverso asset quali l’innovazione tecnologica e la creatività, evidenzia sempre di più il ruolo fondamentale e centralizzato di una salvaguardia della proprietà industriale e intellettuale.

Ultimamente l’Italia sta investendo molto in questo ambito: nel 2021 – per esempio – è cresciuto il numero delle domande di concessione di brevetto per invenzione industriale e di registrazione di marchio depositate all’Ufficio italiano brevetti e marchi del MISE. Le domande presentate lo scorso anno sono state 186mila, rispetto alle 172mila del 2020 e alle 169mila del 2019.

Per districarsi nel complesso mondo della proprietà industriali, Laforgia Bruni & Partners costituisce oggi una delle maggiori realtà italiane del settore. Società fondata da due ingegneri abilitati in ambito internazionale in materia di proprietà industriale, Domenico Laforgia e Giovanni Bruni, lo studio esiste da ben 36 anni.

Abbiamo incontrato l’Ing. Giovanni Bruni, ex manager di Bosch, Fiat-GM Powertrain, Nuvera Fuel Cells e General Motors Powertrain Europe, per farci raccontare meglio le sfide che deve affrontare la tutela della proprietà industriale ai tempi del Web 2.0.

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