Un video da 10 miliardi di visualizzazioni, il livello che la popolazione mondiale si stima possa raggiungere non prima del 2050: è il risultato da record che hanno raggiunto i creatori della canzone per bambini “Baby Shark”. Mai nessun altro video riprodotto su YouTube era arrivato finora a questa cifra, a testimonianza del fenomeno scatenato dal tormentone nato nel 2016, che da quel momento ha fatto più volte il giro del mondo.
Baby Shark, il successo planetario
Difficile per chiunque non aver ascoltato anche solo di sfuggita le note della canzoncina sul piccolo squalo e la sua famiglia. Il successo planetario è stato ideato dalla compagnia educativa sudcoreana “Pinkfong”, che ha arrangiato un vecchio brano insieme a un’altra società specializzata in contenuti per bambini, la “KizCastle”, tramite l’esecuzione dei cantanti Bommie Catherine Han, Hope Marie Segoine, Anipen Matthew Digiacomo, Robert William Gardiner e Charity Wynn Segoine.
Dal suo caricamento su YouTube si stima che l’azienda abbia guadagnato in 4 anni circa 5,2 milioni di dollari (4,45 milioni di euro) dai soli stream sulla piattaforma.
“È stato un viaggio importante, a testimonianza di come Baby Shark abbia connesso persone in tutto il mondo – ha commentato il Ceo di Pinkfong Seok Kim. Non vediamo l’ora di presentare le nuove avventure di Baby Shark, che offriranno esperienze senza precedenti ad un numero di fan ancora maggiore, ovunque”.
Lo scorso novembre l’azienda sudcoreana ha rilasciato in collaborazione con Sony Music, sei opere digitali in edizione limitata, che riprendono i personaggi principali del video, la famiglia e Baby Shark.
Dalla sua esplosione il fenomeno, inoltre, è stato trasformato in un programma televisivo nel canale per bambini Nickelodeon, un cereale e uno spettacolo dal vivo.
Baby Shark: le curiosità
Un video elementare, adeguato al pubblico dei più piccoli per il quale è stato creato, nel quale due bambini nuotano in uno scenario animato in mezzo a una famiglia di squali, dal più piccolo al nonno, intonando il motivetto. Poco più di 2 minuti di filmato introdotto dalle prime note della Sinfonia numero 9 di Antonín Dvořák, le stesse usate nel capolavoro di Steve Spielberg del 1975 “Lo squalo”.
Sarebbe nato, infatti, nel contesto dei campi estivi statunitensi degli anni ’70, il vecchio brano arrangiato al quale si fa risalire l’origine di “Baby Shark”.
Tante le versioni apparse negli ultimi anni sulla scia di questo fenomeno: dalle traduzioni in altre lingue come il francese ‘Bebe Requin’ , o il tedesco ‘Kleiner Hai’, diventato un piccolo successo in Europa nel 2007, alle parodie decisamente meno adatte ai bambini compreso i video in cui un surfista perde un braccio per un attacco dello squalo e un’altri in cui il protagonista muore.
La classifica dei video più visti su YouTube
Con il record di oltre 10 miliardi di visualizzazioni registrato nelle ultime ore, il video ha battuto il suo stesso record segnato nel novembre del 2020, quando era stato visto “soltanto” 7,04 miliardi di volte: come se “Baby Shark” fosse stata trasmessa in streaming ininterrottamente per 30.187 anni (qui avevamo parlato dell'”effetto Musk” su Baby Shark).
In quell’occasione la canzone era riuscita a superare il precedente detentore del record, un altro tormentone internazionale come ‘Despasito’ di Luis Fonsi, che rimane tuttora al secondo posto dei video più riprodotti su YouTube, come riporta la classifica aggiornata:
- Baby Shark Dance (oltre 10 miliardi di visualizzazioni)
- Despacito di Luis Fonsi (7,7 miliardi di visualizzazioni)
- Johny Johny Yes Papa (6,1 miliardi di visualizzazioni) 4) Shape of you di Ed Sheeran (5,58 miliardi di visualizzazioni)
- See You Again di Wiz Khalifa (5,38 miliardi di visualizzazioni)
- Bath Song (4,86 miliardi di visualizzazioni)
- Learning Colors – Colorful Eggs on a Farm (4,55 miliardi di visualizzazioni)
- Masha and the Bear – Recipe for Disaster (4,48 miliardi di visualizzazioni)
- Uptown Funk di Mark Ronson (4,42 miliardi di visualizzazioni)
- Phonics Song with Two Words (4,41 miliardi di visualizzazioni)