Scatta il primo sciopero nazionale di Ita Airways. Le sigle Fit-Cisl e Ugl Trasporto Aereo hanno proclamato un’agitazione del personale dipendente della compagnia aerea per il 7 settembre. Come comunicato dagli stessi sindacati, la mobilitazione durerà quattro ore, dalle 13 alle 17. “La protesta – si legge nella nota congiunta – si è resa necessaria a seguito delle due fasi delle procedure di raffreddamento e conciliazione concluse negativamente, dapprima in sede aziendale e successivamente presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali lo scorso 10 luglio”.
Sindacati spaccati
La presa di posizione delle due sigle segna la distanza dalle altre organizzazioni di categoria, Filt Cgil, Uiltrasporti, Fast Confsal Anpac e Anp, che lo scorso 4 luglio hanno invece raggiunto con la compagnia aerea italiana un accordo, preparatorio per il rinnovo del Contratto nazionale e del Contratto integrativo aziendale, allo scopo di migliorare le condizioni del personale aereo e di terra.
Intesa arrivata poche ore dopo il via libera dell’Unione europea alla fusione tra Ita Airways e Lufthansa annunciato lo scorso 3 luglio, a ridosso del termine ultimo per fare andare in porto l’accordo preliminare sottoscritto dalla compagnia tedesca con il ministero dell’Economia.
L’operazione ha sancito la cessione dall’azionista Mef di una quota del 41% di Ita Airways a Lufthansa, attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro. Pur avendo alla firma meno della metà delle azioni, il vettore tedesco sarà di fatto alla guida della compagnia italiana, in vista dell’acquisizione in una seconda fase, entro il 2033, del 100% delle azioni della newco nata dalle ceneri di Alitalia, con un investimento finale che ammonterà a 829 milioni di euro.
Le motivazioni dello sciopero
Secondo quanto affermato in un comunicato dalle Fit-Cisl e Ugl Trasporto Aereo sono sostanzialmente due le criticità alla base dello sciopero del 7 settembre: la prima è relativa ai criteri di reclutamento ed assunzione di tutto il personale, su cui pesa allo stesso modo mancata concessione del part time.
I sindacati rivendicano anche “tematiche specifiche che riguardano il personale navigante, tecnico e di cabina”, tra le quali rientrano “a titolo esemplificativo e non esaustivo”:
- criteri per la stesura di una lista di supporto e informativa sugli avanzamenti di carriera;
- implementazione misure per mitigare la fatica operazionale per le attività sul medio raggio;
- adeguamento organico;
- adeguamento importi diaria estera;
- composizione equipaggi.
“La permanenza e la mancata soluzione di tali tematiche, segnalate a più riprese, aumentano lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori, contribuendo a ricreare una condizione di malessere che interferisce con il regolare e sereno svolgimento delle attività” è la denuncia delle due organizzazioni sindacali.
“Il superamento di tali condizioni e la risoluzione delle questioni ancora irrisolte – spiegano le sigle – è una priorità e una condizione irrinunciabile, anche alla luce della nuova alleanza appena siglata con Lufthansa che dovrà proiettare l’azienda in una nuova fase di crescita ed espansione, valorizzando le persone che vi operano e garantendo loro le giuste tutele”.
“Confidiamo nella ripresa di un confronto serio e costruttivo con i vertici di Ita Airways, dai quali ci aspettiamo un cambio di passo per inaugurare relazioni del lavoro realmente partecipative che portino a miglioramenti per entrambe le parti, azienda e personale” scrivono in conclusione Fit-Cisl e Ugl Trasporto Aereo.