Le spese per il centro estivo di bambini e ragazzi possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi? Questa è una domanda che si affaccia ogni anno con l’approssimarsi dell’estate, quando la scuola chiude e i genitori iscrivono i figli al centro estivo sotto casa per tenerlo occupato mentre sono al lavoro.
Purtroppo, in questo caso, la normativa non permette ai genitori di accedere a particolari detrazioni Irpef nel momento in cui decidono di iscrivere i propri i figli a dei centri estivi, a delle colonie a dei campus. Discorso diverso, invece, riguarda le spese che vengono sostenute nel corso dell’anno per la pratica sportiva dei giovani in età compresa tra i 5 ed i 18 anni, che svolgono presso associazioni sportive o impianti sportivi. In questo caso l’importo massimo detraibile è pari a 210 euro per ogni ragazzo. Ma vediamo cosa prevede la normativa.
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Il centro estivo è detraibile?
Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione e l’avvicinarsi della chiusura della scuola, i genitori si pongono una domanda: la spesa sostenute per la frequenza del centro estivo dei propri figli è detraibile ai fini Irpef? Al momento la risposta è negativa: continuano a rimanere valide le indicazioni fornite dalla rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, FiscoOggi, che il 28 giugno 2021 (purtroppo, in questo caso, non ci sono aggiornamenti più recenti) ha risposto ad un contribuente spiegando che non è possibile portare in detrazione questo tipo di spese.
Il discorso, invece, cambia per le spese sportive sostenute nel corso del 2022 per la pratica sportiva dei ragazzi. In questo caso i genitori hanno la possibilità di portare in detrazione il 19% delle spese sostenute per la pratica sportiva dei figli, di età compresa tra i cinque ed i diciotto anni – anche se sono stati compiuti nel corso del 2022 – che sia stata svolta presso associazioni sportivi e impianti sportivi.
I genitori hanno la possibilità di detrarre complessivamente 210 euro, il cui importo dovrà essere ripartito tra il padre e la madre. È necessario, comunque, prestare la massima attenzione ad un dato particolare. La detrazione per le spese sportive può essere richiesta nel caso in cui il reddito complessivo risulti essere inferiore a 120.000 euro: nel caso in cui il reddito dovesse superare questa soglia, l’importo della detrazione diminuisce gradatamente fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro. Nel calcolo complessivo del reddito è necessario tenere conto anche degli eventuali redditi assoggettati alla cedolare secca.
Strutture che danno diritto alla detrazione
Quando si iscrive il figlio ad un centro estivo non si ha diritto ad ottenere le detrazioni Irpef. Discorso diverso, invece, riguarda le spese sportive. Ma anche in questo caso è necessario prestare la massima attenzione, perché non tutte le strutture danno diritto ad ottenere le detrazioni previste dalla legge. È possibile ottenere gli sconti nel momento in cui i figli vengono iscritti ad:
- associazioni sportive,
- palestre,
- piscine
- altre strutture e impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica.
A questo punto è meglio entrare un po’ più nel dettaglio e cercare di comprendere in quali casi vengono i contribuenti hanno la possibilità di accedere alle detrazioni previste dalla legge. Il D.M. 28 marzo 2007 ha provveduto a definire:
- come associazione sportiva le società e le associazioni che, in base all’articolo,90, commi 17 e successivi, della Legge n. 289 del 27 dicembre 2002, riportino nella propria denominazione la dicitura delle finalità sportive e della natura dilettantistica;
- come palestre, piscine ed impianti sportivi quelli destinati alla pratica sportiva dilettantistica, che siano organizzati per la pratica sportiva non professionale e che siano gestiti da dei soggetti non giuridici.
La detrazione delle spese sportive non spetta nel caso in cui i costi siano stati sostenuti presso le seguenti sedi:
- associazioni, le quali non rientrino nella definizione di “sportiva dilettantistica”, quali quelle che non hanno ottenuto il riconoscimento del Coni o delle rispettive Federazioni sportive nazionali o enti di promozione sportiva;
- società di capitali di cui alla legge 23 marzo 1981, n. 91 (sport professionistico);
- associazioni non sportive (ad esempio, associazioni culturali) che organizzano corsi di attività motoria non in palestra.
Quando spettano le detrazioni per le spese sportive
In linea di principio le spese sportive, non quelle per frequentare un centro sportivo, spettano per tutto il periodo d’imposta nel quale il ragazzo ha avuto un’età compresa tra i cinque e i diciotto anni. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il requisito dell’età ricorre anche se, nel corso del 2022, il ragazzo ha compiuto diciotto anni.
Questo significa che la detrazione spetta per tutto il periodo d’imposta nel quale il ragazzo compie i cinque o i diciotto anni, indipendentemente dal fatto che le spese siano state effettuate prima o dopo il compimento.
I limiti di detrazione
Per quanto riguarda le spese sportive, la detrazione è calcolata su un ammontare massimo di spesa pari a 210 euro, nel momento in cui:
- il contribuente risulti essere in possesso dei requisiti (minore emancipato o minore che percepisce redditi non soggetti all’usufrutto legale dei genitori);
- per ogni soggetto fiscalmente a carico. Ricordiamo, comunque, che il limite massimo di 210 euro corrisponde alla spesa massima sostenuta da entrambi i genitori per lo svolgimento della pratica sportiva.
Nell’importo devono essere comprese anche le spese indicate nella CU 2023 (punti da 341 a 352), con il codice 16.
I documenti da conservare
Per poter beneficiare della detrazione delle spese sportive è necessario effettuare la spesa tramite un bollettino postale o bancario. In alternativa è necessario essere in possesso di una fattura, di una ricevuta o una quietanza di pagamento rilasciata dalle suddette associazioni o impianti sportivi.
Nei documenti devono essere riportati i seguenti elementi:
- ditta, denominazione o ragione sociale, sede legale (o se persona fisica: nome, cognome, residenza, codice fiscale);
- causale del pagamento;
- attività sportiva esercitata;
- importo corrisposto per la prestazione resa;
- dati anagrafici del ragazzo che pratica l’attività sportiva, e codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento.
In altre parole, l’iscrizione ad un centro estivo non permette di portare in detrazione i costi sostenuti nella dichiarazione dei redditi. Discorso diverso, invece, quando si iscrivono i figli ai corsi per fare sport.