Nuovi controlli a tappeto del Fisco: chi rischia col nuovo algoritmo

Il Fisco italiano intensifica i controlli grazie all'Intelligenza artificiale e a un nuovo algoritmo che sceglierà chi controllare e perché: ecco chi rischia

Pubblicato: 7 Novembre 2024 12:28

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il Fisco italiano intensificherà i controlli sulle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva grazie all’uso di un nuovo algoritmo e alla scesa in campo dell’intelligenza artificiale (AI).

Questi nuovi strumenti tecnologici permetteranno di analizzare in modo più mirato e automatizzato le dichiarazioni fiscali, individuando fattori di rischio e selezionando automaticamente le posizioni da sottoporre a controlli più approfonditi. Ma chi rischia di finire nel mirino del Fisco con il nuovo sistema?

Il ruolo degli algoritmi nei nuovi controlli a tappeto avviati dal Fisco

Il rafforzamento del sistema di analisi del rischio fiscale attraverso l’intelligenza artificiale è una novità contenuta nel Dlgs n. 13/2024. Il decreto, che riorganizza e razionalizza le attività di controllo fiscale, prevede l’utilizzo di algoritmi per analizzare le dichiarazioni dei contribuenti, come quelle relative a redditi e Iva, per individuare irregolarità o anomalie.

Il nuovo algoritmo, nello specifico, è programmato per rilevare determinati “fattori di rischio” che possono suggerire il bisogno di approfondimenti o verifiche.

Gli strumenti automatizzati estrarranno le posizioni fiscali più suscettibili di controllo, basandosi su parametri prestabiliti, come:

Questo nuovo sistema, però, non sostituirà i controlli fisici ma sarà in grado di selezionare i casi da sottoporre a indagine approfondita in modo molto più efficiente.

Come funzionano i controlli del Fisco

I controlli del Fisco terranno conto di quanto stabilito dal Dlgs n. 13/2024, che ha riordinato le disposizioni normative relative all’analisi del rischio fiscale. Il provvedimento, cioè, intende rendere più efficiente l’attività di controllo, riducendo il numero di verifiche casuali o non mirate e concentrandosi su quei contribuenti che presentano profili di rischio elevato.

In particolare, il legislatore ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate ha il potere di utilizzare modelli predittivi basati su algoritmi per l’analisi delle dichiarazioni fiscali. L’obiettivo è ottimizzare l’impiego delle risorse, indirizzando gli ispettori verso i casi con maggiori probabilità di evasione, evitando al contempo di intasare il sistema con controlli su posizioni a basso rischio.

Chi rischia con il nuovo sistema?

Con l’introduzione dell’AI e degli algoritmi, il rischio maggiore riguarda i contribuenti che dichiarano redditi significativamente bassi rispetto al loro stile di vita o che presentano incongruenze tra le spese dichiarate e le entrate. In particolare, sono a rischio:

Cosa cambia per i contribuenti

L’uso dell’intelligenza artificiale per il controllo fiscale promette di velocizzare e rendere più accurati i controlli, riducendo al contempo il rischio di errori e semplificando le attività di monitoraggio. Tuttavia, con questa maggiore automazione aumenta anche il rischio di essere selezionati per un controllo, anche in caso di errori marginali o incongruenze accidentali nelle dichiarazioni.

I contribuenti dovranno quindi prestare particolare attenzione nel presentare le loro dichiarazioni, assicurandosi che siano complete, coerenti e correttamente documentate. È consigliato inoltre conservare attentamente i documenti relativi a entrate e spese, così da poter regolarizzare la propria posizione in caso vengano segnalate incongruenze o vengano avviati controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza.

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