Benzina, allarme speculazione sui prezzi: perché si parla di aggiotaggio

Il Codacons ha intenzione di presentare un esposto per denunciare le speculazioni sui prezzi di benzina e diesel praticati dai benzinai

Pubblicato: 5 Gennaio 2023 22:00

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Il taglio delle accise sui carburanti deciso dal governo Draghi non è stato confermato una seconda volta dal governo Meloni, causando un’impennata dei prezzi alle pompe. Ma non sono solo le imposte a pesare sui prezzi della benzina e del gasolio in questi primi giorni del 2023. Sui listini incombe anche l’ombra della speculazione, come afferma il Codacons, annunciando un esposto alla Guardia di Finanza e alla Procure della Repubblica di tutto il Paese affinché indaghino su quanto sta succedendo in tutti i rifornitori italiani. Dove si è assistito a rialzi record alla mezzanotte del 1° gennaio.

La denuncia del Codacons contro la speculazione alle pompe

Il Codacons fa sapere attraverso il suo presidente Carlo Rienzi che la benzina al self service ha già superato quota 1,8 euro al litro, mentre il gasolio al servito ha sfondato la soglia dei 2 euro al litro. Le quotazioni internazionali del petrolio, però, sono in ribasso e “non giustificano in alcun modo” l’andamento dei prezzi alle pompe, nonostante il rialzo dovuto alla fine del taglio delle accise.

L’associazione che tutela i consumatori chiede pertanto alle autorità di aprire un’indagine per la possibile fattispecie di aggiotaggio e, e di sequestrare le bolle di acquisto dei carburanti direttamente presso le società petroliferi, al fine di verificare le reali motivazioni dietro gli aumenti che colpiscono gli automobilisti.

Secondo le stime del Codacons, solo per l’effetto della mancata proroga del taglio delle accise, ogni famiglia italiana spenderà in media 366 euro in più nel 2023. A questi costi molto alti vanno aggiunti poi gli effetti indiretti dei rialzi sui carburanti, che faranno alzare i prezzi dei prodotti nei supermercati, a causa dei più alti costi di trasporto, e di molti servizi.

Che cos’è l’aggiotaggio e cosa rischia chi compie questo reato

L’aggiotaggio è un reato previsto dal nostro codice penale. Questo termine deriva dal sostantivo aggio, inteso come opportunità che viene data o ricevuta per aggiustamento della valuta di una moneta, cioè per barattare una moneta con una di maggior valore.

L’articolo 501 regola il rialzo e il ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio. Punisce chi pubblica o altrimenti divulga notizie false o adopera altri artifici per far aumentare o diminuire il prezzo delle merci. La pena prevista è quella di un massimo di 3 anni di carcere, con una multa che può raggiungere i 25.822 euro.

Se l’aumento o la diminuzione del prezzo si verificano, le pene sono aumentate e vengono raddoppiate nei seguenti casi.

L’articolo 501 bis prevede che anche chi compie manovre speculative, cioè occulta, accaparra o incetta materie prime, generi alimentari di largo consumo e prodotti di prima necessità, determinandone la rarefazione o il rincaro sul mercato interno, è punito con la reclusione dai 6 mesi ai 3 anni e con una multa che va da 516 euro a 25.822 euro.

La stessa pena è prevista per chi, in presenza di fenomeni di rarefazione o rincaro sul mercato interno di tali prodotti, nell’esercizio delle medesime attività, ne sottrae all’uso o al consumo rilevanti quantità. L’autorità giudiziaria competente e, in caso di flagranza, anche gli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, procedono anche al sequestro delle merci.

Non è la prima volta che le associazioni dei consumatori si riuniscono contro le speculazioni sui prezzi di benzina e diesel. Vi abbiamo parlato invece qua degli effetti del mancato rinnovo del taglio delle accise e qua di quello che succederà ai prezzi delle pompe durante il 2023.

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