Guerra Russia-Ucraina: borse choc, petrolio e gas alle stelle

Ecco i primi effetti dell'invasione russa in Ucraina; crollano le Borse (anche quella di Mosca), aumenta il costo dell'oro, volano alle stelle i prezzi di gas e petrolio.

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Redazione

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L’invasione della Russia in Ucraina non lascia indenni i mercati azionari e delle matterie prime, che reagiscono con forza alla notizia delle prime esplosioni a Kiev. Nel corso della notte, il Presidente russo Vladimir Putin ha dato corso alle minacce degli ultimi giorni, rispondendo con forza alle dure sanzioni imposte dall’Occidente, che ha letteralmente chiuso all’angolo la finanza russa (banche, istituzioni finanziarie, mercati, beni di oligarchi ed altri particolari soggetti coinvolti con il Cremlino).

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere che il Paese si difenderà ed ha chiamato in soccorso la comunità internazionale, che ha prontamente risposto al grido d’aiuto di Kiev. Molte le dichiarazioni di sostegno, dal Premier inglese Boris Johnson al segretario dell’ONU Antonio Guterres, mentre la Nato e gli USA hanno condannato con forza l’attacco.

Gas non ferma la sua corsa

Il prezzo del gas continua a salire: sul mercato di  Amsterdam ieri pomeriggio il prezzo aveva raggiunto gli 83 euro per MWh ed è salito ancora arrivando a  88 euro per MWh in rialzo di oltre il 10% rispetto alla chiusura di ieri. A Londra il prezzo del gas ha superato i 200p per MM BTU, l’unità di misura britannica del gas (circa 28,26 metri cubi), in aumento di questi il 6%, mentre sul mercato newyorkese il prezzo del gas Henry Hub segna un rialzo del 5,13% a 4,86 dollari.

Il Ministro Cingolani ha confermato che si sta facendo un “monitoraggio costante in coordinamento con le istituzioni europee” e spiega che “a livello nazionale si è già riunito diverse volte il comitato di emergenza gas”. Non sono escluse misure di emergenza come “interrompibilità al settore industriale e regole sui consumi di gas nel settore termoelettrico”.

Petrolio oltre 100 dollari al top dal 2014

Il petrolio ha letteralmente spiccato il volo, sfondando il tetto dei 100 dollari al barile per l prima volta dal 2014. Una reazione forte anche perché la Russia è uno dei maggiori produttori mondiali di greggio e fa parte dell’Opec Plus, la configurazione allargata del cartello. Con le sanzioni imposte da USA ed UE potrebbero esserci ritorsioni di Mosca.

Il Brent durante le contrattazioni notturne ha così raggiunto un valore di 103,3 dollari al barile, in rialzo del 6,76%. Parallelamente mentre il future sul greggio statunitense, Light crude Oil, evidenzia un aumento del 6,55% a 98,13 dollari.

Il problema è come e quanto questo aumento si scaricherà sui già alti prezzi dei carburanti, che colpiranno i consumi e la logistica (autotrasporto).

Oro alle stelle

L’oro si è riappropriato della sua natura di bene rifugio e, oltre ad incorporare gli effetti dell’inflazione, ora sconta anche l’effetto di un conflito internazionale. Il metallo prezioso stamattina viene scambiato sopra i 1.939 dollari l’oncia in rialzo dell’1,7%.

Borse in caduta libera 

Come prevedibile, le borse sono letteralmente crollate. Dopo le borse asiatiche, con Hong Kong e Tokyo che hanno incassato perdite di circa il 2%, la principale vottima è a Borsa di mosca che crolla dell 30% corca.

In Europa, Francoforte accusa un calo di oltre il 3%, Parigi poco meno di tre punti e Milano e Londra di oltre due punti percentuali.

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