L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Agcom, ha fornito il proprio rapporto annuale relativo ai rapporti di forza che intercorrono tra gli attori della comunicazione in Italia. La ricerca fa riferimento all’anno 2022, con il valore complessivo del Sic, Sistema integrato delle comunicazioni, che è stato stimato a 19,4 miliardi di euro, ovvero l’1% del Pil. A trionfare è, ancora una volta, la Rai che con i suoi ricavi nell’anno preso a riferimento ha avuto un peso del 13,1% sul Sic, seguita, e qui sta la grande novità, da Google che supera di slancio sia Sky (terza) che Fininvest (quarta).
Sic, il valore di ogni singola azienda
A fronte di un valore economico totale del Sic di 19,4 miliardi di euro nel 2022, è possibile stilare una vera e propria classifica data dai rapporti di forza delle varie aziende che operano nel comparto della comunicazione. Iniziamo subito col precisare che sono 12 i soggetti che detengono quote almeno pari all’1%, pari al 69% del Sic, ovvero “il settore economico che comprende le attività di stampa quotidiana e periodica; delle agenzie di stampa; di editoria elettronica anche per il tramite di internet; di radio e servizi di media audiovisivi e radiofonici, cinema, pubblicità esterna, sponsorizzazioni e pubblicità online” (art. 3, comma 1, lettera z) del TUSMA.
In vetta alla classifica, come detto, c’è la Rai, con un’incidenza dei propri ricavi sul Sic pari al 13,1%, seguita da Alphabet/Google, peso dell’11,3% sulle risorse complessive, e da Comscast/Sky e il Gruppo Fininvest, rispettivamente con il 9,9% e il 9,8%. Subito sotto ci sono Meta/Facebook al 7,6%, Amazon al 3,7%, Cairo Communication al 3,5%, Netflix al 3,2% e Gedi Gruppo Editoriale al 2,7%.
In base alla graduatoria appena esposta, è possibile fare delle analisi comparative con la precedente rilevazione del 2021 (valore del Sic di 18,9 miliardi di euro). La Rai mantiene il primato, ma vede ridursi la propria quota di uno 0,4%, così come in calo sono i risultati conseguiti da Comcast/Sky, passato dal 12,1% al 9,9%, e Fininvest, dal 10,3% al 9,8%. A crescere sono invece i colossi della rete. Google è passato nello specifico dal 10% del 2021 all’11,3%, mentre Meta/Facebook dal 6,9% al 7,9%. Numeri quest’ultimi che sottolineano una volta di più lo strapotere della pubblicità online.
La provenienza dei ricavi nella comunicazione
Dal dato generale è possibile ottenere una serie di specifiche, come quella rivolta alle principali fonti di ricavo per le aziende che operano nel campo della comunicazione. Nel 2022 il primato, quanto mai chiaro, è stato ricoperto dalla pubblicità online pari a 6,3 miliardi di euro, ovvero il 32,6% del Sic. È importante notare che, in soli due anni, la crescita dell’online adv sia stata più che sostenuta, ben un +55%, con il distacco dalle altri fonti di ricavo che è diventato sempre più netto.
Per quanto riguarda invece le risorse pubblicitarie derivanti da mezzi tradizionali, nel 2022 sono risultate essere pari a 4,98 miliardi di euro (25,7% del totale), dimostrando in questo modo una stabilità rispetto all’anno precedente.
E ancora, i ricavi dell’audiovisivo a pagamento, pari a 3.155 milioni di euro incidono per il 16,3% del totale sul Sic, seguiti dai quotidiani e periodici (9,7%) con 1.884 milioni di euro, dal canone Rai (9,6%) con 1.864 milioni di euro, dalle convenzioni (2,65%) con 507 milioni, dalle opere audiovisive (utilizzo) con 328 milioni (2,6%) e dall’editoria elettronica (1,1%) con 208 milioni.