Decreto Milleproroghe in Consiglio dei ministri, il Governo salva i no-vax dalle multe

Il decreto Milleproroghe arriva in Consiglio dei ministri in un momento teso per la maggioranza: pronto un altro perdono ai no-vax

Pubblicato: 6 Dicembre 2024 12:25

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Sta per essere discusso in Consiglio dei ministri il cosiddetto decreto Milleproroghe. Si tratta di una legge che da più di 20 anni viene utilizzata per rinnovare una serie di norme annuali, che i vari governi non sono riusciti a rendere strutturali per varie ragioni, dalla mancanza di iniziativa politica a quella di fondi.

Tra gli articoli più contestati del prossimo decreto ci sarà quello che sospende, ma non cancella, per un altro anno le multe ai no-vax. Il Governo non può condonarle, perché le entrate che ne derivano sono state messe a bilancio e questo comporterebbe quindi una spesa. Realisticamente non può nemmeno riscuoterle, sia per questioni politiche che pratiche. Da ormai tre anni quindi rimangono nel limbo.

Cosa c’è nel nuovo decreto Milleproroghe

Come ormai ogni anno dal 2001, il governo si appresta a rinnovare decine di provvedimenti a scadenza annuale che durante gli ultimi mesi non è stato possibile rendere strutturali per mancanza di tempo, fondi o semplicemente iniziativa politica. È il decreto Milleproroghe, su cui si regge una parte sempre più grande del funzionamento dello Stato.

Le norme che verranno prorogate riguardano gli ambiti più disparati. Se la bozza dovesse essere approvata, un gran numero di procedure che sarebbero scadute il 31 dicembre 2024, saranno confermate per tutto il 2025:

Queste sono soltanto alcune delle norme che, anche in seguito al passaggio parlamentare e quindi agli emendamenti di maggioranza e opposizione, saranno rinnovate per un altro anno. Spesso la Presidenza della Repubblica ha criticato queste leggi, perché non rispettano il principio costituzionale per cui una norma dovrebbe avere un tema preciso.

La questione delle multe ai no-vax

La ragione per cui è necessario questo tipo di decreto è esemplificata da una delle norme più contestate dei recenti Milleproroghe: la proroga al pagamento delle multe ai no-vax. Nel gennaio del 2022 il Governo Draghi approva un decreto che introduce l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 per chi ha più di 50 anni, in modo da proteggere la popolazione più a rischio dalla nuova ondata di Coronavirus. Se non si rispetta questa norma, bisogna pagare una multa.

Molte persone non si vaccinano, anche se l’immunità di gregge viene comunque raggiunta. Lo Stato emana però le multe e le mette a bilancio: 150 milioni di euro di entrate. Pochi mesi dopo il Governo Draghi cade e, dopo l’estate, si insedia Giorgia Meloni. Diversi partiti della maggioranza di Governo erano stati critici dell’obbligo vaccinale e quindi delle multe stesse. C’è però un problema: per annullarle bisogna togliere dal bilancio quei 150 milioni di euro. Di fatto, quindi, spendere denaro pubblico.

Il nuovo Governo è quindi bloccato. Una parte del suo elettorato gli chiede di annullare le multe ma la legge finanziaria del 2023, passata all’ultimo giorno possibile, il 31 dicembre 2022, non permette di ricavare il denaro necessario. Così a gennaio il Parlamento approva il Milleproroghe, che contiene una norma che rimanda il pagamento delle multe di un anno. Il problema si ripresenta però identico nel 2023, ma viene affrontato allo stesso modo.

Si arriva così alla Manovra finanziaria per il 2025. In un contesto di grande tensione nella maggioranza su una norma relativamente poco costosa come la riduzione di 20 euro del canone Rai, trovare i fondi per annullare le multe sembra impossibile. Riscuoterle d’altra parte è sempre più complesso e potrebbe costare consensi ad alcuni partiti di Governo. Quindi la soluzione rimane la stessa: un’altra proroga.

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