In Italia i prezzi delle forniture energetiche nelle case, le bollette, sono molto più alti rispetto a quelli della media dell’Unione europea. Questo dato è molto evidente nel confronto sulla fornitura di elettricità, che costa in medio 180 euro in più all’anno in Italia rispetto alla media europea. Si tratta di un surplus del 23% che è spiegato da diversi fattori.
Alcuni di questi sono legati al mix energetico italiano. Nonostante circostanze eccezionali abbiano portato le rinnovabili a coprire più del 50% del fabbisogno nell’aprile scorso, il nostro sistema si basa ancora soprattutto sul gas, importato dall’estero. Questo lo espone alle variazioni di prezzo sul mercato e di conseguenza a una maggiore volatilità.
Perché gli italiani pagano di più le bollette: le ragioni energetiche
Il motivo principale per cui in Italia l’energia elettrica costa a una famiglia il 23% in più rispetto al resto dell’Unione europea è il mix energetico del nostro Paese. Questo termine indica quali fonti vengono utilizzate in uno Stato per produrre energia elettrica. Secondo i dati Enea relativi al 2023, il 71% della nostra elettricità viene prodotta tramite combustibili fossili, in particolare gas, ma anche petrolio e carbone. Il 22% è invece coperto dalle fonti rinnovabili mentre il restante 7% alle importazioni.
Dato che l’Italia è quasi completamente priva di risorse naturali energetiche, il 78% dell’elettricità italiana è prodotta tramite fonti che sono altamente suscettibili alle variazioni del mercato. L’esempio più chiaro di questo problema si è verificato nel 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Mosca ha fermato le esportazioni di gas verso l’Europa come ritorsione per le sanzioni e tutto il continente ha subito un brusco aumento dei prezzi dell’energia. L’Italia ha dovuto trovare in fretta altri esportatori, attuando anche un piano di aumento della sua capacità di rigassificazione per permetter alle importazioni marittime di Lng di entrare nella rete.
Anche il restante 22% dell’energia, proveniente da fonti rinnovabili, è però soggetto a sbalzi legati soprattutto alla poca costanza della produzione. Come ad aprile le abbondanti piogge nel Nord Italia hanno permesso all’idroelettrico di fornire moltissima energia al sistema, la grave siccità del 2023 ne aveva fortemente limitato la capacità. Tutti questi fattori rendono il costo delle bollette in Italia instabile e soggetto a improvvisi aumenti che difficilmente possono essere controllati.
Perché gli italiani pagano di più le bollette: le ragioni di mercato
Uno dei motivi per cui l’Italia produce una parte minima dell’energia di cui ha bisogno è il divieto di sviluppare un programma nucleare civile. Il confronto con la Francia in questo caso è evidente. Oltralpe la bolletta media annua è di 658 euro all’anno contro i 960 italiani. La Francia ricava oltre il 70% del proprio fabbisogno energetico dalle sue numerosissime centrali nucleari.
Un’altra ragione per cui in Italia il prezzo delle bollette è più alto è che nel nostro Paese è rimasto in vigore per lungo tempo un monopolio della distribuzione. Questo ha impedito lo sviluppo di un mercato competitivo che va a vantaggio dei consumatori. Al di là dei singoli dati contingenti, l’apertura al mercato libero, nel lungo periodo, dovrebbe consentire agli utenti di scegliere le offerte migliori e quindi diminuire il prezzo medio dell’energia.