Le sanzioni dirette alla cerchia di oligarchi russi vicini a Putin stanno avendo effetto immediato. Le autorità europee sono all’inseguimento degli mega yacht dei miliardari considerati fiancheggiatori del regime russo, coinvolti nel sostegno alla guerra in Ucraina, e per questo destinatari delle sanzioni emesse dall’Unione europea al fine di isolare il capo del Cremlino.
Mentre vengono bloccati i pagamenti dei cittadini russi, due delle personalità inserite nella lista di Bruxelles, Igor Sechin e Alisher Usmanov, si sono visti sequestrare le proprie imbarcazioni di lusso, per un valore complessivo di oltre un miliardo di dollari.
Oligarchi russi, scattano i primi sequestri dei mega yacht: il “Dilbar” di Usmanov
I due oligarchi sono ritenuti tra coloro che intrattengono i legami più stretti con il presidente russo Vladimir Putin. A essere colpito per primo dalle conseguenze delle sanzioni è stato Alisher Usmanov, magnate russo dal patrimonio stimato in circa 19 miliardi di dollari, in affari specialmente nel settore dell’acciaio e considerato uno dei preferiti dello zar.
Il suo mega yacht Dilbar, del valore di 537 milioni di euro, è stato sequestrato dalle autorità tedesche che hanno bloccato la nave nel porto di Amburgo dove si trovava da ottobre per alcuni lavori di manutenzione presso il cantiere Blohm Voss.
Acquistata nel 2016, l’imbarcazione impiega quasi cento uomini di equipaggio, per gestire 12 suite e 24 passeggeri. Si tratterebbe di “uno dei più complessi e sfidanti yacht di sempre, sia per le dimensioni che per la tecnologia” realizzato dal cantiere tedesco Lürssen.
Oligarchi russi, scattano i primi sequestri dei mega yacht: l'”Amore vero” di Sechin
Ancora più vicino a Putin è ritenuto Igor Sechin, amministratore delegato di Rosneft, compagnia petrolifera dello Stato russo e uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio greggio e amico personale del presidente russo. Il governo francese ha annunciato il sequestro dello yacht “Amore vero“, di proprietà di una società legata a Sechin, in un cantiere navale a La Ciotat, nel sud della Francia “nell’ambito dell’attuazione delle sanzioni dell’Unione europea contro la Russia” e di congelamento dei beni contro l’oligarca.
Come affermato in una nota dal ministero dell’Economia e delle Finanze francese, l’imbarcazione è “di proprietà di una società di cui Igor Sechin, ceo di Rosneft, è stato identificato come principale azionista”, anche se società che gestisce la barca nega che Sechin sia il proprietario. Il ponte principale del lussuoso yacht, di quasi 86 metri, ospita una piscina che può essere trasformato in un eliporto. “Al momento del controllo, la nave si stava organizzando per salpare d’urgenza, senza aver ultimato i lavori previsti”, fino all’1 aprile, hanno precisato dal ministero nel motivare il sequestro.
Oligarchi russi, scattano i primi sequestri dei mega yacht: le sanzioni in Italia
Diversi altri yacht riconducibili agli oligarchi sarebbero già in fuga verso le Maldive, mentre per altre imbarcazioni di lusso di base nel Mediterraneo sarebbero in arrivo provvedimenti. Anche l’Italia si starebbe muovendo dopo il concretizzarsi dei primi effetti delle sanzioni europee. Contro i magnati russi la Banca d’Italia venerdì ha chiesto agli istituti italiani di comunicare tutte le misure introdotte dall’Ue per congelare gli asset di persone o entità finite nel mirino delle misure contro Mosca.
Nel porto di Imperia è ormeggiato lo yacht “Lady M” di uno degli uomini più ricchi di Russia, Alexei Mordashov, presidente del gruppo metallurgico Severstal e di Severgroup, con un patrimonio di circa 22 miliardi di dollari, anche lui inserito nella “lista nera” di Bruxelles.
La sua imbarcazione da 65 metri ha un valore di 65milioni di dollari, ma non è la più grande in suo possesso: nell’estate 2021 Mordashov ha solcato le acque della Costa Smeralda con il suo nuovo yacht di 142 metri, il “Nord”, con un valore stimato in 500 milioni di dollari. A fine stagione l’immenso yacht è salpato e adesso sarebbe stato segnalato al largo delle Seychelles.