Siccità, vertice di emergenza: “C’è acqua solo per 15 giorni”

Coldiretti chiede a Draghi stato di emergenza. Fontana: "Situazione più drammatica di come appare, gestibile per 10-15 gg".

Pubblicato: 20 Giugno 2022 11:32

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Redazione

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Continua a gravare sull’Italia il caldo africano, e con esso una situazione di siccità inedita soprattutto al Nord. Tanto che in settimana si farà una valutazione della situazione di emergenza causata dalla siccità e possibili misure di intervento. Il fiume Po è in secca in quasi ogni suo tratto, coinvolgendo più territori e province. E così torna prepotente l’incubo del razionamento dell’acqua.

Emegenza Lombardia

Col Po in secca e il livello dell’Adda sempre più basso, la Lombardia sembra non vedere altra soluzione che dichiarare lo stato di emergenza. Lo ha affermato chiaramente il governatore Attilio Fontana. Intanto sono già scattati divieti contro lo spreco di acqua potabile in Valtellina e sospensioni notturne nei Comuni della provincia di Bergamo per alimentare i serbatoi. A Tradate un’ordinanza del sindaco, Giuseppe Bascialla, ha imposto il divieto di utilizzare acqua dalle 6 a mezzanotte fino al 31 agosto per innaffiare orti e giardini, lavare l’automobile, piazzette e vialetti e per riempire le piscine. Per chi trasgredisce sono previste multe da 25 a 500 euro.

Nei primi cinque mesi del 2022 le piogge sono crollate del 59% rispetto al 2021 in Lombardia. Il tutto nella cornice di previsioni meteo che non danno tregua al termometro di Milano e delle altre città, con le massime che arriveranno a segnare anche 35 gradi.

L’allarme di Fontana: “Acqua per 15 giorni al massimo”

“La situazione è più drammatica di quello che possa apparire. Sarà ancora gestibile per i prossimi 10, massimo 15 giorni. Se nel frattempo non arrivano forti piogge, diventerà veramente drammatica”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando a TgCom24 del problema siccità.

“Per quanto riguarda l’uso civico – ha rassicurato Fontana – non siamo ancora nello stato di emergenza, perché grazie al cielo la situazione per l’acqua potabile è ancora sotto controllo”, ma “è chiaro che presto dovremo valutare le conseguenze della calamità sull’agricoltura. Lo stato di calamità si può chiedere nel momento in cui si accertino dei danni. Noi stiamo facendo delle indagini, stiamo parlando con le associazioni di categoria e appena dovessero emergere, chiederemmo lo stato di calamità”.

Nel frattempo la strategia è quella di “avere un uso non eccessivo di questa risorsa che sta diventando sempre più preziosa”. In alcuni Comuni “iniziano ad esserci tentativi di tenere sotto controllo la situazione, evitando gli sprechi”. Sul fronte agricolo – ha aggiunto Fontana – “stiamo lavorando con i bacini idroelettrici e abbiamo ottenuto da loro un accordo in base al quale nella prossima settimana verranno rilasciati ogni giorno 4 milioni di metri cubi di acqua, che dovrà essere utilizzata per rialzare minimamente il livello dei laghi e che verrà poi utilizzata per irrigare i campi”.

Il piano per evitare il razionamento dell’acqua

Il razionamento dell’acqua su larga scala in Lombardia ancora non è stato inaugurato, ma potrebbe scattare a breve. Per scongiurare questo scenario drammatico, la Regione ha organizzato un tavolo di confronto con Terna, i regolatori dei laghi di Iseo, Como e Maggiore, i rappresentanti di Enel, A2a ed Edison.

I produttori idroelettrici regionali hanno acconsentito ad aumentare i rilasci d’acqua a supporto dell’agricoltura, per un totale di 4 milioni di metri cubi al giorno per il bacino dell’Adda e quasi un milione per il bacino dell’Oglio.

Oltre la Lombardia, grossi problemi idrici anche in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.

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