Sciopero dei camionisti a oltranza, trasporto di merci e cibo a rischio in tutta Italia

Il comparto degli autotrasporti sciopera senza una data di fine per protestare contro il nuovo Codice della Strada, il rinnovo del contratto collettivo e gli scarsi investimenti

Pubblicato: 2 Marzo 2025 14:55

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Lo sciopero nazionale degli autotrasportatori, proclamato dall’Unione Sindacale di Base (Usb), è entrato nel vivo, con un blocco a oltranza che potrebbe avere ripercussioni su tutta la filiera logistica del Paese. La protesta, avviata il 1° marzo, coinvolge i lavoratori del settore merci e nasce dall’esasperazione per le condizioni di lavoro, il mancato rinnovo contrattuale e le recenti modifiche al Codice della Strada, che la categoria ritiene penalizzanti.

Le ragioni dello sciopero

Secondo quanto riporta il comunicato ufficiale dell’Usb, la decisione di scioperare è stata presa dopo un’assemblea estesa che si è tenuta in provincia di Salerno, durante la quale i lavoratori hanno espresso la necessità di una mobilitazione immediata.

Il sindacato denuncia l’abbandono delle istituzioni e la scarsa attenzione dei sindacati firmatari del contratto collettivo, il cui ultimo rinnovo non garantirebbe miglioramenti concreti sulle principali istanze della categoria.

Tra le richieste degli autotrasportatori figurano infatti:

Le criticità della sospensione della patente

I conducenti chiedono in particolare garanzie contro la sospensione breve della patente, introdotta con il nuovo Codice della Strada. Il sindacato denuncia che molte infrazioni non dipendono direttamente dai camionisti, ma dalle carenze infrastrutturali della Penisola.

Ad esempio, la mancanza di aree di sosta attrezzate obbliga i conducenti di automezzi a fermarsi in zone non regolamentate, facendogli rischiare multe o provvedimenti disciplinari.

Inoltre, i tempi di carico e scarico imposti dalla logistica – in particolare per garantire la catena del freddo – costringono molti autisti a viaggiare sotto pressione per rispettare la tabella di marcia, con un aumento del rischio di sanzioni per alta velocità.

Mentre strade dissestate, segnaletica inadeguata e normative poco chiare creano difficoltà quotidiane, la sospensione breve della patente diventa un’ulteriore criticità che può mettere a rischio il lavoro degli autotrasportatori.

Sciopero a oltranza, le possibili conseguenze

L’Usb ha già inviato richieste di incontro sia al Ministero dei Trasporti che al Ministero del Lavoro senza ricevere risposte. Per questo il sindacato ha optato per lo sciopero senza una data di fine prestabilita. Proseguirà finché non verrà convocato un tavolo di discussione con le autorità competenti.

Il blocco potrebbe causare ritardi nelle consegne di merci essenziali, con particolare impatto sul settore alimentare, che rappresenta oltre il 50% dei trasporti coinvolti nella protesta. Se la situazione dovesse prolungarsi, si potrebbero verificare carenze nei supermercati e nelle filiere produttive.

Nel nostro Paese, infatti, le merci vengono trasportate all’80% su gomma, mentre il trasporto su rotaia si attesta su percentuali poco superiori all’11%, nettamente inferiori alla media europea del 17,6%.

Lo sciopero dei camionisti rappresenta dunque una dura prova di forza da parte di un comparto strategico per l’economia italiana, con conseguenze dirette sui consumatori.

L’Usb ha fatto sapere anche che non esclude ulteriori azioni di protesta se il Governo non darà riscontri concreti alle richieste dei lavoratori.

Nel frattempo, le aziende e le famiglie potrebbero subire le prime ripercussioni della mobilitazione, con un rallentamento nelle forniture e un potenziale aumento dei prezzi di alcuni beni a causa delle difficoltà logistiche.

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