Per il rifinanziamento del prestito dell’Inter mancherebbe soltanto la firma, ma l’affare non è ancora fatto. Mentre fervono i preparativi per il corteo per le strade di Milano e i festeggiamenti del 20esimo scudetto, il presidente nerazzurro Steven Zhang è al lavoro per cercare di portare in porto l’accordo da 400 milioni con il fondo statunitense Pimco in modo da ripagare il debito con Oaktree in scadenza il 20 maggio e rimanere alla guida del club. Secondo quanto riportato da Bloomberg, citando fonti anonime vicine ai vertici delle società coinvolte, il negoziato potrebbe però concludersi con un nulla di fatto.
Le trattative per il rifinanziamento dell’Inter
Insieme alle banche d’affari Goldman Sachs e Raine, che da tempo sono incaricate di gestire il riordino dei conti della società, Zhang starebbe cercando una soluzione per rifinanziare il debito da circa 380 milioni contratto nel 2021 dalla holding lussemburghese Grand Tower, attraverso la quale la famiglia cinese controlla il club, tramite il fondo californiano Oaktree.
Stando a quanto riferito dal media americano specializzato in finanza Bloomberg, però, “i colloqui tra Suning e Oaktree per rifinanziare l’impianto a un tasso più elevato rispetto all’originale sono ancora in corso, hanno detto persone a conoscenza della questione che hanno chiesto di restare anonime. La nuova struttura del prestito avrebbe una scadenza più breve”.
“Separatamente – specifica il canale finanziario – i proprietari del club nerazzurro stanno discutendo un accordo con Pimco con sede a Newport Beach per rifinanziare Oaktree. I colloqui sono ancora in corso e potrebbero concludersi senza riuscire a trovare un accordo, hanno detto alcune fonti. I portavoce di Inter, Oaktree e Pimco hanno rifiutato di commentare. Diverse chiamate a Suning Holdings sono rimaste senza risposta”.
L’opzione al momento più concreta rimarrebbe comunque il prestito da 400 milioni del fondo Pimco, a condizioni più favorevoli di un rinnovo del prestito in scadenza. Una volta saldata la cifra dovuta ad Oaktree, alla holding Grand Tower dovrebbero rimanere circa 100 milioni, risultato della somma tra i 15-25 milioni rimanenti dal nuovo prestito e i circa 80 milioni non utilizzati da quello vecchio, che permetterebbero alla famiglia Zhang di gestire l’Inter con un occhio alla sostenibilità dei conti e rispettando i paletti del Fair Play finanziario.
L’interessamento del consorzio saudita
Intanto riecco spuntare gli investitori sauditi, che sarebbero alla finestra in attesa di scoprire l’esito dei negoziati e in caso presentare un’offerta. Secondo le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, infatti, la natura del prestito di Pimco sarebbe quella di un finanziamento-ponte diretto alla cessione di una quota azionaria dell’Inter. Alcuni addetti ai lavori avrebbero sottolineato che un fondo di investimento da 1.900 miliardi di dollari come quello californiano non si muoverebbe senza l’interessamento reale di un acquirente e, per questo, un consorzio proveniente dall’Arabia Saudita si starebbe interessando ai documenti sui conti del club nerazzurro avviando dietro le quinte una due diligence sulla società.
Come ricorda Tuttosport, il club nerazzurro ha chiuso il bilancio 2022-23 con un passivo di 84 milioni, in miglioramento rispetto ai 140 milioni dell’esercizio precedente, ma la previsione per l’esercizio 2023-24 è di una cifra intorno ai 40-50 milioni di perdite. Nonostante i minori introiti per l’eliminazione agli ottavi di Champions League, infatti, la società potrà contare sui maggiori ricavi dalle plusvalenze del mercato e sui diritti Tv della Serie A, che passano da 87 a 100 milioni grazie alla vittoria dello scudetto, il quale porta in dote anche i bonus sulle sponsorizzazioni, come il nuovo accordo per la maglia con Betsson Group da 27-30 milioni a stagione.