Champions League, premi delle italiane: quanto hanno guadagnato Inter, Napoli e Lazio

Obiettivo bis per gli azzurri di Calzona, che sognano ancora di sorpassare la Juventus e raggiungere il paradiso economico del Mondiale per Club: ecco come

Pubblicato: 22 Febbraio 2024 07:00

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Raggiunti gli ottavi di finale di Champions League, l’Italia vanta ancora tre squadre in corsa per l’accesso ai quarti. La prima ondata di match si è disputata e, numeri alla mano, la situazione è aperta ma, tutto sommato, positiva.

Sedici match disputati tra il 13 e il 21 febbraio, che hanno visto chiaramente indirizzarsi alcuni confronti. Altri invece sono rimasti in una sorta di limbo, in attesa del ritorno. Vediamo cos’è accaduto precisamente e cosa vuol dire per i club essere giunti fin qui, economicamente parlando, e cosa rappresenterebbe per le casse raggiungere i quarti di finale di Champions.

Ottavi di finale, i risultati

Come detto, sedici match disputati e altrettanti in programma. Tra le gare già ben indirizzate c’è di certo quella tra Copenhagen e Manchester City. La squadra di Pep Guardiola si è imposta all’andata per 1-3 e avrà il ritorno in casa. Stesso tipo di vantaggio ambientale per il Real Madrid, che avrà bisogno del proprio pubblico contro un Lipsia non ancora domato. L’andata è infatti terminata con una vittoria di misura degli uomini di Carlo Ancelotti.

Lo stesso dicasi per la Lazio di Sarri. Rifilato un insperato 1-0 al Bayern Monaco all’Olimpico, sapendo ben approfittare delle difficoltà della squadra di Tuchel. I tedeschi non sono quelli dei fasti migliori ma in casa loro sarà tutto diverso. Immobile e compagni potrebbero pentirsi amaramente di non aver chiuso il confronto nel finale, quando ne hanno avuto le chance.

Due reti di vantaggio per il PSG, che dovrà andare in casa della Real Sociedad per gestire e andare a caccia di almeno un’altra rete per non correre rischi.

Fa bene a esaltarsi l’Inter, che ha ottenuto un 1-0 a San Siro contro l’Atletico Madrid. Inzaghi e i suoi dimostrano ancora una volta di non essere capaci soltanto nel giardino di casa della serie A. Il gruppo punta ad arrivare fino alla fine, ancora. Il successo di misura però non fa stare tranquilli contro la creatura di Simeone, rognosa e colma di talento. Il ritorno in Spagna si preannuncia un inferno sotto l’aspetto ambientale.

Tutta da scrivere anche Borussia Dortmund-PSV Eindohoven. Si giocherà in Germania dopo l’1-1 dell’andata e tutti conoscono la forza devastante del muro giallo dei tifosi locali. Nessun vantaggio dato dalla rete fuori casa e, di fatto, si ripartirà da zero. Come l’Inter ha fatto il Porto. Un 1-0 in casa che non chiude i giochi, in attesa di volare in Inghilterra per giocare contro l’Arsenal in casa loro. Tutto è ancora in bilico ma, di certo, costringere l’avversario a partire con un handicap (gergo da scommesse) non è cosa da poco.

Passiamo infine alla Cindarella story di questi ottavi di finale. Dopo la scorsa annata, le grandi prestazioni (fino al doppio confronto col Milan) e il trionfo cittadino, ci si sarebbe aspettato ben altro dal Napoli. Dopo più di metà campionato disputato, però, l’1-1 strappato al Maradona è un miracolo sportivo.

Dall’altra parte c’è un Barcellona di Xavi in difficoltà che, come il Bayern, perderà il proprio tecnico a fine stagione. I blaugrana pressano costantemente, per restare ben distanti dall’area e non affaticare una difesa traballante.

Gli azzurri ritrovano la voglia di palleggiare con Calzona, che ha vissuto degli interessanti primi 90 minuti da tecnico partenopeo. L’1-1 siglato da Osimhen offre all’allenatore circa due settimane per spingere la squadra a ritrovarsi, preparando il confronto del Camp Nou.

Quanto valgono i quarti di finale

Dopo l’analisi generale dei risultati, rivolgiamo lo sguardo ora alle sole italiane. Fino a oggi, Milan compreso, le squadre di serie A hanno ottenuto 15.64 milioni di euro per la qualificazione alla fase a gironi della Champions League. Precisamente acconto da 14.8 milioni e saldo da 840.000 euro.

In questa parte del torneo, sono previsti 930.000 euro per ogni pareggio e 2.8 milioni di euro per ogni vittoria. Il tutto in un novero totale di poco più di 600 milioni di euro di budget:

Eccezion fatta per il Milan eliminato, per Inter, Lazio e Napoli occorre aggiungere al novero dei guadagni anche 9.6 milioni di euro per il raggiungimento degli ottavi di finale. Rispettivamente le cifre diventano, dunque, 20.79 per i nerazzurri e 18.93 per i biancocelesti e gli azzurri.

In palio per il superamento di quest’altra fase, con accesso ai quarti di finale, ci sono altri 10.6 milioni di euro. Musica per le orecchie di Zhang, Lotito e De Laurentiis. Un discorso che vale soprattutto per questi ultimi due, considerando la situazione di classifica in serie A e, dunque, le difficoltà nel tornare in questa competizione il prossimo anno.

Motivi speciali per il Napoli

Come detto, non ci si sarebbe aspettato nulla del genere dal neo Napoli di Calzona. De Laurentiis ha già cambiato tre allenatori in stagione, più altri tre al Bari. Un’annata complessa, a dir poco, che in questo match europeo ha rivisto un barlume di luce.

Il pubblico del Maradona non ha mai abbandonato la squadra, ruggendo a ogni tentativo di ripartenza e impostazione di gioco. Lo stadio pieno è un regalo figlio della gioia del terzo scudetto. La piazza restituisce quanto ricevuto e non dimentica.

La fiducia non è eterna, certo, ma fino al termine della stagione la città ha scelto di restare compatta e fare il possibile per supportare i propri beniamini. Calzona ha fatto tornare il palleggio al centro del villaggio e, pur con zero tiri nel primo tempo, la gestione della sfera è stata equilibrata tra le due compagini.

Il Napoli porta a casa un punto, che lascia la qualificazione sul pari ma, in realtà, dice altro. De Laurentiis ha cambiato repentinamente allenatore per un motivo, ed è chiaro. Spera di poter ancora ambire all’approdo al Mondiale per Club. Per il ranking attualmente è in vantaggio la Juventus, dietro a un’Inter certa della partecipazione alla prima edizione storica nella stagione 2024-25.

Sei punti per sorpassare i bianconeri, incapaci di difendersi perché esclusi dalle Coppe. Allegri è alla finestra e Calzona ha anche la responsabilità di portare una pioggia di milioni nelle casse societarie. Il pareggio allunga il percorso. Ora di punti ne servono cinque, il che vuol dire battere il Barcellona al Camp Nou e strappare un successo ai quarti contro chiunque vorranno le sfere dei sorteggi di Nyon.

Il Mondiale per Club è fissato per il 15 giugno 2025 negli Stati Uniti. Un montepremi da distribuire tra 32 squadre, a seconda dei loro percorsi, pari a 2 miliardi di euro, con una media di 50 milioni per singola società. Una cifra che può raggiungere anche quota 100 milioni per il singolo club che riuscirà a trionfare in questo torneo decisamente agguerrito.

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