I vecchi assegni familiari non sono spariti: quanto spetta fino al 2023 e a chi

L'Assegno unico in vigore dal 1° marzo ha accorpato su di sé gli aiuti riconosciuti per i figli a carico. Ma per le altre categorie gli ANF continuano ad essere erogati

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In molti in questi mesi avete scritto a QuiFinanza per chiedere che fine fanno i vecchi assegni familiari. Iniziamo col dire che non tutti gli assegni sono spariti con l’arrivo dell’Assegno unico e universale in vigore dal 1° marzo 2022.

Per chi restano ancora gli Assegni Nucleo Familiare

Restano infatti validi gli assegni per i nuclei con familiari diversi da quelli con figli e, quindi, quelli composti da coniugi, con esclusione del coniuge legalmente ed effettivamente separato, dai fratelli, dalle sorelle e dai nipoti, di età inferiore a 18 anni compiuti o senza limiti di età, qualora si trovino, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un lavoro, nel caso in cui essi siano orfani di entrambi i genitori e non abbiano conseguito il diritto a pensione ai superstiti.

L’INPS ha comunicato, con la circolare del 30 maggio 2022, n. 65, i nuovi livelli reddituali per il periodo che va dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023, validi ai fini della corresponsione dell’Assegno per il Nucleo Familiare.

I livelli di reddito familiare per il pagamento dell’ANF sono rivalutati annualmente, con effetto dal 1° luglio di ogni anno, in misura pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. La variazione percentuale calcolata dall’ISTAT tra il 2021 e il 2020 è risultata pari a + 1,9%.

Cos’è l’Assegno per il Nucleo Familiare

L’Assegno per il Nucleo Familiare è una prestazione economica erogata dall’INPS ai nuclei familiari di alcune categorie di lavoratori, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente e dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi.

Il riconoscimento e la determinazione dell’importo dell’assegno avvengono tenendo conto della tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo stesso.

La prestazione è prevista in importi decrescenti per scaglioni crescenti di reddito e cessa in corrispondenza di soglie di esclusione diverse a seconda della tipologia familiare. Sono previsti importi e fasce reddituali più favorevoli per alcune tipologie di nuclei, come ad esempio nuclei monoparentali o con componenti disabili.

Chi può richiedere ancora l’ANF

L’Assegno per il Nucleo Familiare ai lavoratori dipendenti, erogato dall’INPS, spetta a:

Non spetta invece a:

Quanto spetta

Come dicevamo, i livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell’Assegno per il nucleo familiare vengono rivalutati annualmente, con effetto dal 1° luglio di ciascun anno, in misura pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolato dall’ISTAT, intervenuta tra l’anno di riferimento dei redditi per la corresponsione dell’Assegno e l’anno immediatamente precedente.

Gli importi sono pubblicati annualmente dall’INPS in tabelle valide dal 1° luglio di ogni anno, fino al 30 giugno dell’anno seguente.

I redditi del nucleo familiare da considerare sono quelli assoggettabili all’IRPEF, al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali. Sono da indicare anche i redditi esenti da imposta o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva, se superiori complessivamente a 1.032,91 euro.

Devono essere considerati i redditi prodotti nell’anno solare precedente al 1° luglio di ogni anno e che hanno valore fino al 30 giugno dell’anno successivo.

Il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito derivante da lavoro dipendente e assimilato.

Quindi, se la richiesta di assegno per il nucleo familiare riguarda periodi compresi nel primo semestre, ovvero da gennaio a giugno, i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti due anni prima. Invece, se i periodi sono compresi nel secondo semestre, da luglio a dicembre, i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti nell’anno precedente.

L’assegno ai lavoratori dipendenti in attività viene pagato dal datore di lavoro, per conto dell’INPS, in occasione del pagamento della retribuzione.

A quanto ammonta per il 2022 e 2023

Come ogni anno, l’INPS ha individuato i nuovi livelli di reddito che sono stati rivalutati. L’Istituto ha pubblicato una tabella contenenti gli importi mensili degli Assegni per il nucleo familiare, in vigore per il periodo dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023.

Gli stessi livelli di reddito avranno validità per la determinazione degli importi giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione.

Ecco i nuovi livelli reddituali e i corrispondenti importi mensili della prestazione da applicare alle diverse tipologie di nuclei familiari.

Reddito familiare annuo: importo dell’assegno per numero dei componenti il nucleo familiare

Come richiederlo

La domanda di Assegno per il Nucleo Familiare dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere presentata direttamente all’INPS esclusivamente online.

Per ANF entro il 28 febbraio 2022

Per richieste di prestazioni ANF attinenti ai periodi entro il 28 febbraio 2022 compreso – richiesta che dunque può essere fatta anche da chi ha figli, visto che riguarda il periodo precedente il 1° marzo 2022 – il nucleo familiare può essere così composto:

Per ANF dal 1° marzo 2022

Per richieste di prestazioni ANF attinenti ai periodi successivi al 1° marzo 2022 compreso, il nucleo familiare può essere così composto:

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