Consumi, quali sono le fasce orarie in cui si spende meno

Con le bollette sempre più alte si possono trovare modi per pagare meno. Quanto è possibile risparmiare scegliendo attentamente fasce orarie e tariffe

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il peso delle bollette sta crescendo sempre di più. Per evitare un salasso a fine mese ci sono dei modi per risparmiare e tenere sotto controllo le spese. Delle semplici indicazioni possono venire in aiuto per risparmiare su luce e gas. Non è un’informazione molto diffusa, ma a pari quantità di energia elettrica consumata, in alcune fasce orarie si paga di meno, rispetto ad altri momenti della giornata.

Perché esistono fasce diverse

I consumi generali non sono fissi durante la giornata, ma ci sono forti oscillazioni. La domanda di energia elettrica è infatti più alta in alcune fasce orarie rispetto ad altre e aumenta anche in alcuni giorni della settimana. Durante il giorno, ad esempio, c’è una richiesta molto più alta di energia rispetto alle ore notturne.

La causa è abbastanza semplice: gli esercizi commerciali, gli uffici e le imprese sono aperti negli orari diurni, consumando di conseguenza molta energia. Di contro, di sera e nei fine settimana, essendo le attività generalmente chiuse, la richiesta di elettricità si riduce. Perciò, quando si vuole risparmiare stando attenti alle spese, è fondamentale controllare le fasce orarie e i propri contratti.

Quali e quante sono le fasce orarie

Se si è optato per un contratto biorario, che prevede quindi un costo minore di sera e nei giorni festivi, l’uso degli elettrodomestici è raccomandato di notte e nei weekend, quando il consumo elettrico è minore e si tagliano drasticamente i costi in bolletta. Le fasce possono essere divise in tre classi differenti, a ognuna coincide un diverso consumo di elettricità e quindi un prezzo diverso:

Le tariffe monorarie e biorarie

Le tariffe monorarie prevedono un prezzo unico per tutte e tre le fasce orarie. Nelle tariffe biorarie, invece, il prezzo di F2 è uguale al prezzo di F3. In questo caso è importante scegliere una fascia oraria unica, chiamata F2+3 o in alternativa F23. Normalmente, le tariffe biorarie hanno un prezzo dell’elettricità più basso nella fascia F23 in confronto alla fascia F1. Il prezzo di una tariffa monoraria è a metà tra il prezzo F1 e quello F23 di una tariffa bioraria.

A completare lo schema tariffario ci sono le tariffe triorarie che prevedono prezzi diversi per le tre fasce orarie. Le offerte biorarie e quelle triorarie, sono convenienti per gli utenti e le famiglie che concentrano i consumi elettrici domestici nella fascia F23 oppure, per il caso delle triorarie, nelle fasce F2 e F3. In queste fasce il prezzo dell’energia è percettibilmente più basso e, di conseguenza, a parità di consumo rispetto alle tariffe monorarie, permetterà un notevole risparmio per l’utente a fine mese.

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