Si sta diffondendo sul web la notizia secondo cui Pfizer e BioNTech avrebbero forzato le autorità a posticipare la data di scadenza dei vaccini anti Covid per evitare perdite. In realtà le cose non stanno esattamente così, ed è bene capire cosa sta succedendo davvero prima di esprimere giudizi affrettati o diffondere articoli dai torni allarmistici. D’altronde sarebbe nell’interesse di Big Pharma vendere più fialette, cosa che invece è stata evitata grazie alle proroghe dei termini di validità. Ma ci sono rischi per i pazienti?
Vaccino Covid di Pfizer e BioNTech: proroga della data di validità da 9 a 12 mesi
Pfizer e BioNTech hanno presentato a Swissmedic, l’autorità di farmacovigilanza della Svizzera, una domanda per modificare la durata di stabilità e renderla di 12 mesi, invece di 9 mesi, per il Comirnaty, il preparato a mRna usato nella campagna vaccinale contro il Sars-Cov-2.
L’istituto, dopo aver esaminato la domanda, ha approvato l’estensione della data di scadenza del farmaco. Il periodo prolungato può essere applicato retroattivamente, ed è dunque valido fin da subito per tutti i lotti attualmente disponibili e per quelli futuri.
La formulazione e le condizioni di conservazione del vaccino anti Covid rimangono invariate dopo che l’Istituto aveva approvato il 30 marzo 2021 la preservazione a temperature comprese tra -25° e -15° C, e il 2 giungo 2021 quella dei flaconcini non aperti e scongelati a temperature controllate comprese tra 2° e 8° C, fino a un mese.
Si ipotizza che dietro la richiesta all’ente regolatore svizzero ci sia una fornitura di 400 mila dosi di vaccino di Pfizer e BioNTech in scadenza, che sarebbero finite nella spazzature senza un provvedimento di Swissmedic.
Non è la prima volta che un’agenzia del farmaco estende la validità del preparato. È successo anche lo scorso settembre in tutta l’Unione Europea, con l’Ema che ha deliberato una proroga di 3 mesi rispetto ai 6 previsti inizialmente, spostando le scadenze delle ultime forniture da marzo 2022 a giugno 2022.
Data di scadenza modificata per il vaccino anti Covid di Pfizer: e in Italia?
Solo in Italia ci sarebbero almeno 10 milioni di dosi del vaccino Comirnaty non utilizzate, anche a causa del rallentamento delle somministrazioni dovuto alla straordinaria adesione della popolazione alla campagna vaccinale contro il Covid, nonostante in molti abbiano deciso di non sottoporsi alla terza dose.
È ipotizzabile che anche nel nostro Paese, e nel resto dell’Unione Europea, si opti per una proroga della data di scadenza del farmaco, con la sua validità che passerebbe così dai 9 mesi attuali a 12 mesi per evitare lo spreco delle dosi non utilizzate, che comunque dovrebbero essere destinate ai Paesi del Terzo Mondo e in difficoltà.
Quali sono i rischi di posticipare la data di scadenza dei vaccini anti Covid
Ma cosa significa per i pazienti tutto questo? Niente, considerando che l’iniziale periodo di validità del farmaco era stato ipotizzato quando ancora non erano disponibili dati a sufficienza per determinare una data di scadenza più corretta. Oggi sono disponibili più studi.
Gli enti regolatori hanno così stabilito che è possibile utilizzare i vaccini anti Covid di Pfizer e BioNTech, con efficacia, tre mesi dopo la scadenza stabilita inizialmente, e ulteriori proroghe potrebbero arrivare davanti alla necessità di distribuire più dosi dove servono ed evitare costosi sprechi.
In attesa di novità che riguardano la campagna vaccinale, come il nuovo vaccino bivalente di cui vi parliamo qui o l’arrivo del nuovo vaccino anti Covid prodotto in Italia di cui vi abbiamo anticipato qua il funzionamento, vi ricordiamo qui chi deve sottoporsi alla quarta dose in Italia.