Un vaccino senza ago, ma con l’uso di un cerotto, potrebbe proteggere dal Covid e dalle sue varianti e sottovarianti, comprese Delta e Omicron, meglio dei preparati utilizzati finora. Lo dice uno studio dell’Università del Queensland in collaborazione con l’azienda di biotecnologia Vaxxas, con sede a Brisbane, in Australia. Il “vaccino cerotto” studiato dall’altra parte del mondo potrebbe diventare quello più utilizzato grazie ai minori costi di produzione, alla facilità di somministrazione e alla sua maggiore efficacia.
Il vaccino cerotto anti Covid sarebbe più efficace degli altri
I ricercatori hanno testato il vaccino Hexapro Sars-Cov-2 spike utilizzando cerotti con microaghi ad alta densità, che rilasciano il preparato negli strati di pelle ricchi di cellule immunitarie. Scoprendo che il nuovo preparato e la nuova tecnologia di somministrazione sarebbero circa 11 volte più efficaci rispetto ai vaccini standard.
La variante Omicron contiene oltre 30 mutazioni della proteina spike, e per questo i vaccini di, ormai, vecchia generazione non sono più efficaci per prevenire totalmente il Covid. Il virus ha acquisito la capacità di eludere la protezione, ma, come spiega lo studio, la nuova tecnologia ha il potenziale per essere un’arma più efficace contro il patogeno e combattere le varianti che arriveranno.
I ricercatori, comunque, sottolineano che i vaccini esistenti sono per ora la migliore difesa dalle forme gravi di Covid e dalla morte per questa malattia, che ci hanno aiutato a limitare i danni della pandemia e tornare in fretta alla normalità. Ad aprile l’Iss ha calcolato quante morti sono state evitate grazie ai vaccini anti Covid. Ne abbiamo parlato qua.
Lo studio non si è limitato al solo Hexapro, ma ha preso in considerazione altre tipologie di farmaci. Come i vaccini a subunità, a Dna, a virus inattivato e coniugati. E in tutti i casi è stata rilevata una migliore risposta del sistema immunitario rispetto alle iniezioni classiche.
Come funziona il vaccino cerotto a subunità proteica anti Covid
Il cerotto con microaghi ad alta densità è un piccolo quadrato di materiale plastico biocompatibile, largo un centimetro quadrato e ricoperto da migliaia di piccole punte rivestite da formulazioni essiccate di un farmaco. Come l’Hexapro, che è un preparato a subunità proteica che bersaglia la proteina spike del Sars-Cov-2.
Il preparato viene trasmesso all’epidermide e al derma superiore, con maggiori benefici rispetto all’iniezione intramuscolare, vista la maggiore presenza di cellule immunitarie nella pelle.
Con questa tecnologia, inoltre, viene meno l’esigenza di mantenere la catena del freddo o sospendere il vaccino in una soluzione, usare adiuvanti ed è possibile addirittura procedere con l’autosomministrazione. E quindi anche risparmiare sui costi produttivi, logistici e operativi della vaccinazione.
Insomma, potremmo avere presto un nuovo farmaco da utilizzare nella campagna vaccinale, magari quello definitivo per eliminare il Covid o almeno i suoi sintomi. A patto, certo, che gli studi sugli esseri umani diano gli stessi risultati riscontrati finora sulle cavie da laboratorio. I test clinici potrebbe richiedere inoltre più tempo del previsto, anche in virtù di capire meglio il giusto dosaggio.
Vi avevamo già parlato qui del vaccino anti Covid con il cerotto. E addirittura in Italia è in produzione un cerotto che rileva la temperatura, come spiegato qua, esattamente come un termometro classico.