Uova ritirate dai supermercati per allarme salmonella: quali sono i lotti contaminati

Il ministero della Salute ha ritirato numerosi lotti a rischio salmonellosi: ecco cosa fare in caso d'acquisto e i sintomi cui prestare attenzione

Pubblicato: 9 Gennaio 2024 09:00

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il ministero della Salute ha svelato d’aver proceduto al richiamo immediato di alcuni lotti di uova dai supermercati. Divieto immediato di vendita per numerose confezioni a marchio Alicom. Il motivo? Certificata presenza di salmonella.

I cittadini hanno dunque corso un rischio enorme, considerando come i lotti considerati corrotti siano ben 24. Di seguito tutte le informazioni relative al caso, ma soprattutto indicazioni necessarie per chi abbia acquistato una o più confezioni. Ecco cos’è accaduto e quali sono i rischi in caso di ingestione.

Uova ritirate

Il 2 gennaio 2024 il ministero della Salute ha disposto l’immediato ritiro dai supermercati di 24 lotti di uova Alicom, prodotte da Fattorie Salentine S.A.R.L., riscontrata la presenza di salmonella. Indichiamo marchio e produttore per facilitare l’identificazione del prodotto da parte dei consumatori, che potrebbero aver già acquistato le uova segnalate. Il tutto venduto in confezioni da 6 o 10, così come in cartoni da 180, 200 o 360.

Nel caso in cui si fosse in possesso di una o più confezioni, si fa assoluto divieto di consumo. Il prodotto andrà riportato presso il punto vendita dove è stata effettuata la spesa, richiedendone la sostituzione oppure ottenendo un rimborso pari al costo esatto del bene.

Per essere certi di fornire tutte le indicazioni possibili per l’individuazione delle uova a rischio microbiologico, ecco i lotti interessati:

Salmonellosi: sintomi e rischi

È bene comprendere quali siano gli effettivi rischi in caso di consumo di uova con certificata presenza di salmonella. Al tempo stesso, elenchiamo i sintomi cui prestare attenzione, al fine di riconoscere i segnali potenziali di infezione.

Quando si parla di salmonellosi, spiega il ministero della Salute, si fa riferimento a una delle più frequenti patologie di origine animale nell’uomo. I sintomi sono svariati e possono comparire tra le 6 e le 72 ore dopo l’ingestione. Nella maggior parte dei casi, però, gli effetti si rivelano tra le 12 e le 36 ore.

Il soggetto, in caso di decorso benigno, dovrà sopportare uno stato di salute compromesso per 4-7 giorni, a meno che non si richieda l’ospedalizzazione, in casi di infezioni aggravate. In situazioni di questo tipo potrebbe essere necessario il ricovero.

A essere particolarmente ricettivi sono mammiferi, uccelli, rettili e anfibi. Concentrandoci ovviamente sull’uomo, il principale sintomo è dato dall’enterocolite. Ciò indica una forte infiammazione del tratto digestivo. Nome che deriva dal fatto di coinvolgere l’enterite dell’intestino tenue e la colite del colon:

La malattia sarà più grave in presenza di un maggior numero di microrganismi ingeriti. Elementi distintivi nelle reazioni dell’organismo sono però connessi anche a specifici fattori di resistenza del soggetto.

Ciò vuol dire che la salmonellosi può risultare più grave in determinate persone, più che in altre. Maggiormente a rischio sono i bambini, gli anziani, le donne in gravidanza, i soggetti affetti da anemia falciforme e quelli affetti da Hiv (in quest’ultimo caso si registrano anche ricorrenti casi di setticemia non tifoidea).

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