Pa, arriva il nuovo Codice di comportamento per i dipendenti

Le nuove regole per gli impiegati del settore pubblico modificano il Codice di comportamento in linea con gli obiettivi del Pnrr sulla riforma della Pubblica amministrazione

Pubblicato: 3 Luglio 2023 20:00

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Cambiano le regole per i dipendenti pubblici delle Pa. Dal prossimo 14 luglio entrerà in vigore il nuovo Codice di comportamento che recepisce le modifiche, approvate lo scorso giugno in Consiglio dei ministri, al D.p.r. 62/2013, sul solco degli obiettivi fissati nel Pnrr sulla Pubblica amministrazione. Oltre a tracciare il codice di disciplina degli impiegati all’interno degli uffici, il documento introduce delle norme più stringenti sull’uso dei social e delle mail.

La revisione del Codice di comportamento

Il Consiglio di Stato aveva inizialmente bocciato le modifiche apportate al codice, approvate definitivamente in seguito alla Conferenza unificata e al nuovo parere positivo della Sezione consultiva per gli atti normativi del massimo organismo della giustizia amministrativa.

La revisione è stata attuata in linea con le previsioni del decreto legge ‘Pnrr 2’ (dl n. 36/2022), che ha come principale obiettivo il raggiungimento della ‘Milestone M1C1-58’ del Piano nazionale di ripresa e resilienza: si tratta della riforma della Pubblica amministrazione, che da programma dovrebbe essere completata entro il primo semestre del prossimo anno (qui abbiamo spiegato cosa cambia con il Decreto Pa).

Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici si basa sui doveri fondamentali di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che gli impiegati devono osservare sia in servizio sia fuori servizio. Lo scopo dei cambiamenti apportati al regolamento è quello di promuovere un’etica di lavoro più equa, ecologica e responsabile.

Le modifiche

Le modifiche principali al Codice di condotta riguardano l’introduzione, innanzitutto, del ‘divieto di discriminazione sul lavoro’ delle condizioni personali, regole più stringenti per l’uso dei social media da parte dei dipendenti pubblici e l’adozione di comportamenti ‘green’.

In questo senso l’art. 3, comma 4, è stato modificato per rafforzare i criteri di economia, efficienza ed efficacia nel contesto di un consumo energetico sostenibile e di rispetto dell’ambiente durante le attività amministrative.

Dato il fenomeno sempre crescente della digitalizzazione del lavoro, l’art. 11-bis e l’Art. 11-ter introducono, inoltre, le regole sull’utilizzo delle tecnologie informatiche e dei social media, a tutela della sicurezza dei sistemi informatici, la protezione dei dati, l’uso dei dispositivi elettronici personali e l’uso appropriato dei social media (qui abbiamo parlato della rivoluzione sulla liquidazione ai dipendenti pubblici).

Secondo quanto previsto dalle nuove norme, il dipendente pubblico, quando utilizza i propri account di social media, “utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza. In generale, deve astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione pubblica”.

Le nuove regole consentono al dipendente di usare i dispositivi informatici forniti dall’amministrazione per necessità personali, in modo da non doversi allontanare dalla sede di servizio, “purché l’attività sia contenuta in tempi ristretti e senza alcun pregiudizio per i compiti istituzionali”.

Al comma quater viene poi sottolineata l’importanza del rispetto dell’ambiente sul posto di lavoro, incoraggiando i dipendenti a contribuire agli obiettivi di riduzione del consumo energetico e di risorse, e alla raccolta differenziata dei rifiuti.

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