Manca poco più di un mese all’appuntamento con le europee e ancora i partiti brancolano nel buio riguardo i nomi dei candidati. A Milano sono spuntati i manifesti per la campagna elettorale di Giorgia Meloni, ma la premier non ha ancora confermato la sua volontà di correre alle urne per il rinnovo del Parlamento comunitario. Tra le fila di Fratelli d’Italia si parla ancora di una “eventuale candidatura” della presidente del Consiglio, che comunque sarebbe caldeggiata dalla dirigenza del partito.
Giorgia Meloni si candida alle Europee? La strategia della premier
I sondaggi politici sembrano confermare le maldicenze sul fatto che il capo del Governo sia l’unico nome autorevole della classe dirigente di FdI: le insistenti voci su una sua possibile avventura europea stanno contribuendo effettivamente a rialzare le percentuali delle intenzioni di voto. E forse l’intento della premier è proprio quello di convincere il proprio elettorato e i tanti fan ad andare alle urne.
La presidente del Consiglio può di fatto essere la capolista e anche essere eletta, ma la carica di parlamentare europeo è incompatibile con quella di capo o membro dell’Esecutivo o di parlamentare di un Paese Ue. Una volta ottenuti i voti per Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni dovrebbe dare la dimissioni dalla carica comunitaria per inviare il primo dei non eletti a Strasburgo. In alternativa dovrebbe invece dimettersi dall’incarico di premier.
Pd al 20%, tre partiti intorno alla soglia di sbarramento
Intanto anche in casa dem si punta tutto sulla leader, che tra l’altro ha ribadito la volontà di eliminare definitivamente le correnti. Dopo un anno e due mesi da segretaria, Elly Schlein non sembra essere riuscita a unificare il Pd, tanto da essere arrivata all’ultimatum: o si superano le divisioni interne o lascerà la carica. La linea dura sembra essere piaciuta agli elettori, che hanno riportato il partito sopra il 20%.
E se i big giocano con numeri certi, con Movimento 5 Stelle sempre stabile e Lega e Forza Italia a combattere ad armi pari, la partita più interessante è quella che si gioca tra i partiti più piccoli. Sono in tre attualmente a superare o essere vicini alla soglia del 4% necessaria per le elezioni europee, almeno stando ai sondaggi politici. Si tratta di Stati Uniti d’Europa, la nuova creatura nata dall’alleanza tra Matteo Renzi ed Emma Bonino, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione.
Chi sale e chi scende nei sondaggi politici: le percentuali
La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra l’11 e il 25 aprile. Quella del 26 aprile prende in considerazione i dati forniti da Demos, Euromedia, Ipsos, Noto, Piepoli, Quorum, Swg e Tecnè.
Vediamo i dati delle nuove rilevazioni, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati raccolti nei 15 giorni precedenti dagli scorsi sondaggi politici.
- Fratelli d’Italia: 27,6% (+0,3);
- Partito Democratico: 20,1% (+0,2);
- Movimento 5 Stelle: 16,3% (=);
- Forza Italia: 8,5% (+0,1);
- Lega: 8,1% (-0,1);
- Stati Uniti d’Europa 4,6% (-0,6);
- Alleanza Verdi e Sinistra: 4% (+0,2);
- Azione: 3,8% (+0,2);
- Libertà: 2,1% (=);
- Pace Terra Dignità: 1,8% (-0,1).
Supermedia dei sondaggi politici: le percentuali delle coalizioni
Le rilevazioni al 18 aprile fotografano questa situazione a livello di coalizioni:
- Centro-destra: 44,2%;
- Campo largo: 40,5%;
- Terzo Polo / Centro Liberale: 8,4%;
- Altri: 6,9%.
Alle elezioni politiche del 2022, invece, le percentuali erano queste:
- Centro-destra: 43,8%;
- Centro-sinistra 26,1%;
- Movimento 5 Stelle: 15,4%;
- Terzo Polo: 7,8%;
- Altri: 6,9%.