Pace contributiva Inps, quanto costa recuperare 5 anni per la pensione

La pace contributiva è uno strumento messo a disposizione dall'Inps per recuperare fino a 5 anni da disoccupati o in aspettativa, utili per il calcolo della pensione

Pubblicato: 17 Marzo 2025 14:51

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

L’Inps ha fornito chiarimenti sulla pace contributiva, che permette ai lavoratori di coprire i periodi privi di contribuzione previdenziale per aumentare le somme della pensione e anticipare l’uscito dal mondo del lavoro. Si tratta di una forma di riscatto che si applica ai periodi senza obbligo contributivo, in cui cioè il lavoratore era inoccupato, in aspettativa o, ad esempio, impegnato in percorsi formativi fuori corso.

Introdotta con la riforma del 2019 e prorogata con la Legge n. 213 del 2023, l’attuale pace contributiva è disponibile solo per il biennio 2024/2025 e consente il riscatto fino a 5 anni di contributi non versati.

Quali sono i requisiti per la pace contributiva

La possibilità di riscatto è riservata ai lavoratori iscritti:

I richiedenti non devono:

Se il richiedente dovesse acquisire contributi anteriori al 1996, il riscatto verrebbe annullato d’ufficio e l’importo versato rimborsato, senza interessi.

Quali periodi si possono riscattare

Si possono riscattare fino a 5 anni di buchi contributivi, anche non consecutivi, purché:

Non è richiesto, comunque, che il primo e l’ultimo contributo siano stati versati nella stessa gestione previdenziale in cui si intende riscattare il periodo di buchi contributivi. I periodi riscattati vengono considerati equivalenti a periodi lavorativi ai fini pensionistici.

Quanto costa la pace contributiva Inps

L’onere di riscatto viene elaborato con il calcolo contributivo, applicando l’aliquota vigente allo stipendio degli ultimi 12 mesi.

L’importo determinato viene poi attribuito temporalmente ai periodi riscattati e concorre alla rivalutazione del montante contributivo individuale, secondo quanto previsto dalla legge n. 335/1995.

Le modalità di pagamento e rateizzazione

Il costo del riscatto dei contributi può essere versato:

Tuttavia, la rateizzazione non è consentita se i contributi riscattati servono per ottenere subito la pensione, sono determinanti per l’autorizzazione ai versamenti volontari o la richiesta avviene durante una rateizzazione già in corso.

Chi può presentare la domanda e come

La domanda per la pace contributiva Inps può essere presentata entro il 31 dicembre 2025 dal lavoratore, dai suoi superstiti o, in alcuni casi, dai parenti entro il secondo grado.

Anche il datore di lavoro può presentare la domanda per conto del lavoratore, destinando a tal fine dei premi di produzione.

Le domande possono essere inoltrate:

I datori di lavoro, in attesa della digitalizzazione della procedura, devono utilizzare il modulo cartaceo disponibile sul portale Inps.

Le differenze tra pace contributiva e rendita vitalizia

Mentre la pace contributiva riguarda periodi di vuoto contributivo volontario, in cui cioè non c’è stata un’attività lavorativa coperta dai contributi per scelta del lavoratore, la rendita vitalizia consente di riscattare periodi di lavoro per cui il datore di lavoro non ha versato i contributi.

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