Caro voli: cosa potrebbe cambiare dopo l’indagine di Antitrust

L’Antitrust chiede all’Ue regole più chiare contro il caro voli da e per Sicilia e Sardegna. Aperta inchiesta su algoritmi, costi nascosti e tutela della continuità territoriale

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Redazione

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L’estate 2025 segna un nuovo capitolo nella lunga battaglia contro il caro voli. Dopo mesi di segnalazioni da parte di cittadini, associazioni dei consumatori e autorità locali, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) – ovvero l’Antitrust – ha concluso un’importante fase della sua indagine conoscitiva sui meccanismi di formazione dei prezzi dei voli da e per Sicilia e Sardegna. Le conclusioni a cui è arrivata sono chiare: il mercato non è trasparente e l’esperienza del consumatore è fortemente penalizzata da algoritmi opachi, costosissimi servizi accessori e scarsa comparabilità delle offerte.

La risposta dell’Autorità è stata una richiesta formale di confronto con la Commissione Europea per valutare azioni correttive. Un passaggio potenzialmente decisivo per cambiare le regole del gioco e rendere il settore più equo e accessibile, soprattutto per le aree svantaggiate.

Perché l’Antitrust ha aperto l’indagine contro il caro voli

L’indagine dell’Antitrust nasce nel 2023 con l’obiettivo di monitorare il comportamento delle compagnie aeree su rotte particolarmente sensibili: quelle da e verso Sicilia e Sardegna, dove si concentrano gravi problemi legati alla continuità territoriale e al diritto alla mobilità.

Le criticità principali evidenziate nel rapporto, presto al vaglio delle autorità Ue, sono:

La Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha lamentato che “queste problematiche erano note” e che interventi concreti sarebbero dovuti arrivare già dopo la pubblicazione del rapporto preliminare del novembre 2024. Ma niente è stato fatto.

Cosa può succedere ora

Il passo successivo dell’Antitrust è il confronto con Bruxelles. L’obiettivo è quello di elaborare linee guida europee o regole comuni per:

Il confronto con l’Unione Europea potrebbe portare a un cambio normativo strutturale, capace di proteggere milioni di consumatori da meccanismi che oggi penalizzano chi non ha strumenti o tempo per navigare nei meandri delle prenotazioni online. Ma il tempo stringe: le associazioni dei consumatori, da Codacons a UNC, chiedono azioni immediate, non solo analisi. E le Regioni, prima fra tutte la Sardegna, spingono per un modello di continuità territoriale più equo, inclusivo e sostenibile.

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