Con l’arrivo dell’estate, il mercato del vino in Italia vede un’impennata di interesse per i rosati e, in particolare, per le bollicine sotto i 30 euro. Una fascia di prezzo strategica che intercetta un pubblico ampio, fatto da appassionati che vogliono concedersi un calice di qualità senza spendere cifre importanti e curiosi che si avvicinano a questa tipologia dopo anni di fedeltà a bianchi e rossi.
Se fino a qualche anno fa il rosato veniva percepito come un prodotto “di passaggio”, oggi il trend è cambiato radicalmente, dimostrando quanto il rosato possa essere espressione autentica di un territorio e di un vitigno. Non è un caso che le vendite siano in crescita costante.
E proprio seguendo questo interesse, all’evento Drink Pink di Gambero Rosso — che ogni estate riunisce le migliori etichette italiane — sono stati scelti i migliori vini rosé estivi sotto i 30 euro.
I migliori vini rosé per l’estate, sotto i 30 euro
Ecco 8 proposte selezionate dal Gambero Rosso, da nord a sud, che offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo e rappresentano stili e territori diversi.
- Rosa-ae ’24 – Torre dei Beati (Cerasuolo d’Abruzzo), prezzo medio di vendita 13,15/13,40 euro: Montepulciano in purezza coltivato a Loreto Aprutino, dal colore ciliegia brillante, con un bouquet intenso di viola, ciliegia, fragola e note floreali. Sorso teso, sapido, con finale lungo e persistente. Ottima longevità;
- OP Cruasé Roccapietra ’19 – Scuropasso (Oltrepò Pavese), prezzo medio di vendita 28 euro: metodo Classico rosato da Pinot Nero. Sentori agrumati e di frutti di bosco, bollicina fine e cremosa, gusto ricco e persistente;
- L’Aura ’24 – Noventa Botticino (Lombardia), prezzo medio di vendita 15,50 euro: da schiava gentile, con profumi floreali e agrumati. Freschezza e sapidità esaltate dai suoli calcarei ricchi di marmo. Elegante e persistente;
- Costa d’Amalfi Rosato ’24 – Marisa Cuomo (Campania), prezzo medio di vendita 21,50/23,50 euro: profumi di melograno, ribes, macchia mediterranea. Fresco, minerale, diretto, con richiami marini: un assaggio autentico di Costiera;
- Valtènesi Riviera del Garda Classico San Donino ’24 – Podere Selva Capuzza (Lombardia), prezzo medio di vendita 11/12 euro: colore rosa tenue, profumi di fiori di campo e ciliegia. Palato equilibrato, sapido, con chiusura leggermente mandorlata;
- Molise Tintilia Rosato Collequinto ’24 – Claudio Cipressi, prezzo medio di vendita 26/28 euro: rosa cerasuolo brillante, sentori di lampone, petali di rosa e note erbacee. Fresco e bilanciato, con chiusura pulita e persistente;
- Franciacorta Brut Rosé ’21 – Ferghettina (Lombardia), prezzo medio di vendita 27/30 euro: Pinot nero e chardonnay, aromi di frutti rossi e crosta di pane. Fresco, equilibrato, cremoso e minerale;
- Cerasuolo d’Abruzzo Villa Gemma ’24 – Masciarelli (Abruzzo), prezzo medio di vendita 18/19 euro: profumi di ciliegia, fragola e spezie leggere. Equilibrio tra struttura e freschezza, sorso armonico e persistente.
Nb. i prezzi medi dei vini riportati in questo articolo sono stati raccolti attraverso una ricerca online, analizzando i listini dei principali e-commerce e siti specializzati. È importante sottolineare che si tratta di valori indicativi che possono subire variazioni significative. I prezzi possono variare tra diversi negozi, enoteche, supermercati e piattaforme online, in base anche a disponibilità, offerte e sconti.
Il contesto economico del rosato in Italia nel 2025
La categoria rosé in Italia continua a registrare una crescita a doppia cifra nelle vendite estive. La fascia sotto i 30 euro è strategica per due motivi:
- accessibilità per il consumatore, con un prezzo che consente di sperimentare vini di qualità senza un impegno economico elevato;
- margini sostenibili per le cantine, che spesso si utilizzano vitigni autoctoni che riducono i costi di approvvigionamento e affinamenti più brevi che velocizzano la messa in commercio.
Inoltre, mentre il mercato interno resta solido, c’è da dire che a contribuire alla crescita del comparto è soprattutto la spinta maggiore cha arriva dall’export, con Usa, Germania e Nord Europa in testa.
I rosati italiani, grazie alla loro versatilità gastronomica e all’ampia gamma di espressioni territoriali, si posizionano come alternativa valida sia ai rosati provenzali sia alle bollicine internazionali di fascia media.