Sono aule speciali fatte di tecnologia, sono aule con grandi tavoli e manichini, su cui nascono le creazioni dei futuri maestri di sartoria. C’è un mondo, quelle delle scuole professionali che formano gli artigiani futuri del nostro Made in Italy, in cui la didattica è trasferimento di visione creativa e soprattutto manualità, in cui l’apprendimento è esercizio. Per saper usare le mani quanto le conoscenze delle misure della modellistica.
Oggi questo patrimonio è stato curato e protetto durante il Covid-19 trasferendo il reale in virtuale e dall’anno accademico scorso è ritornato in essere con il principio fondamentale della vicinanza tra maestro e allievo, perché il gesto che insegna, è osservazione di chi lo apprende. Queste strutture formative, in cui si insegnano e si tramandano i mestieri d’arte e della tradizione italiana, sono basate sull’attività pratica di laboratorio e gran parte di loro occupano un grande numeri di artigiani del mestiere, aiutando lo sviluppo e il mantenimento dell’occupazione di molti giovani, che proprio per il mezzo dei percorsi formativi, trovano importanti lavori in sartorie in Italia, e soprattutto all’Estero.
Una delle tante opportunità che ha intercettato il cambiamento tra la bottega e la professione di moda e design per la sartoria e l’industria è quella di IUAD, Accademia della Moda Institute of Universal Art and Design. Un’Accademia nata a Napoli negli Anni ’60 da un’idea del maestro sarto Domenico Lettieri.
La storia dello IUAD inizia negli Anni ’50 a Vico Equense, dove Domenico Lettieri guardava con ammirazione gli eleganti turisti che visitavano la città. Il suo sogno era quello di imitarli, per questo va a lavorare “a bottega” e comincia la sua esperienza personale con gli abiti sartoriali attraverso la ricerca delle stoffe. Ma, all’epoca, l’arte della sartoria era quasi segreta di cui erano custodi i vecchi sarti, che difficilmente tramandavano il mestiere ai ragazzi che andavano in apprendistato.
Domenico intuisce che l’unico modo è osservare cercando di impadronirsi di quanti più segreti possibili e partendo dalla giacca napoletana, vera arbiter elegantiarum del bel mondo, caratterizzata dalla manica “a camicia”, taschino a barchetta, fodera a metà o assente e profondi spacchi laterali. Negli Anni ’60 ha l’occasione di fare pratica in Marzotto, dove scopre che la sartoria può essere anche industria, grazie anche alla richiesta del mercato che ricerca comodità e scelta. Per questo intuisce che l’industria ha bisogno di figure specializzate e realizza una sua propria tecnica basata su modelli sempre più proporzionati alla taglia e alla figura. Un metodo molto più snello e meno matematico, che diventerà una nuova regola di modellistica brevettata dove la parola di base è semplificazione, dando più libertà di movimento nel passaggio tra carta e tessuto.
Dal brevetto in poi, aprirà diverse scuole in Italia stringendo un intenso rapporto con il territorio attraverso le aziende locali. Ben presto il “metodo Lettieri” viene esteso anche alla moda femminile perché anche le donne iniziano ad avere esigenze legate ai cambiamenti della società. Oggi IUAD conserva la tradizione di quel metodo preparando gli studenti ad entrare nel mondo del lavoro da professionisti, grazie a percorsi triennali di primo livello in Fashion Design, Interior Design e Visual Communication, riconosciuti ed accreditati dal MIUT tra le Istituzioni AFAM.
Altra cosa importante: ogni studente ha un suo percorso di studio creato a partire dalle esigenze del mercato, grazie alla partecipazione a workshop, meeting con le aziende e stage curriculari ed extracurriculari. Quella di IUAD è una piccola storia di successo nata dalla passione per la sartoria e nel creare un modello di riferimento sia per la modellistica sia per la formazione di giovani artigiani.
Campania Felix, un nome che ha in sé il DNA di una regione da sempre simbolo di eleganza in Italia e nel mondo. Una regione di artigiani che sono sempre partiti da zero, sapendo raggiungere risultati eccezionali, puntando esclusivamente sulla tradizione ma senza dimenticare l’evoluzione del mercato della moda.