Smart working, arriva la proroga ma non per tutti: le regole cambiano ancora

La Commissioni Bilancio e Affari costituzionali al Senato hanno approvato all'unanimità la proroga del lavoro agile da casa. Ecco per chi e fino a quando

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Ottime notizie per i lavoratori: sono state trovate nuove risorse per lo smart working. Per quanto l’emergenza sanitaria Covid sia oggi sotto controllo, i vantaggi del lavoro da casa sono sotto gli occhi di tutti: almeno per quanto riguarda il settore privato, si traduce in maggior produttività, miglioramento delle performance, miglior organizzazione del lavoro, per non parlare di un più sano equilibrio tra vita lavorativa e personale, e un evidente risparmio in termini ambientali, con meno spostamenti e meno consumi in ufficio.

Per smart working o lavoro agile non si intende una diversa tipologia di rapporto di lavoro, ma una particolare modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato, introdotta proprio sia per agevolare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro sia per incrementare la competitività.

Smart working, trovate nuove risorse per 16 milioni di euro

A fronte di questo nuovo modo di lavorare, che probabilmente segna un punto di non ritorno essenziale verso un approccio più orientato ai risultati che non alle “ore passate in ufficio”, è stato approvato all’unanimità dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali al Senato un emendamento al decreto Milleproroghe a prima firma del senatore dem Antonio Nicita, la proroga smart working.

“Con l’emendamento al Milleproroghe confermiamo l’attenzione del Governo per i lavoratori fragili, investendo risorse per la tutela e la salvaguardia di quelle categorie di dipendenti del comparto pubblico a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione”, ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.

Le coperture finanziarie ammontano a 16 milioni. Il testo è atteso ora martedì 14 febbraio in Aula, alle ore 16.30. Le novità entreranno in vigore a fine febbraio proprio con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Milleproroghe.

“Non era un risultato scontato – prosegue Zangrillo – ma abbiamo lavorato intensamente, trovando le risorse anche per le sostituzioni di personale indifferibile del comparto scuola e sanitario, mettendo insieme le imprescindibili esigenze di tutela dei lavorati e la garanzia dei servizi” ha chiarito.

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Smart working: per chi c’è la proroga fino al 30 giugno 2023

“Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Governo mantengono le promesse sulla proroga fino al 30 giugno per i lavoratori fragili, tanto del settore pubblico che di quello privato. Il ministro Marina Calderone, in tal senso, aveva già annunciato durante il question time al Senato del 26 gennaio l’impegno a trovare le risorse per permettere la proroga dello smart working oltre il 31 marzo” spiega in una nota il ministero del Lavoro.

Il lavoro agile sarà ancora possibile fino al 30 giugno 2023. Ma attenzione: la proroga non riguarda tutti, ma soltanto alcune categorie:

“Anche in questa occasione abbiamo dimostrato di non creare distinguo tra lavoratori pubblici e lavoratori privati” ha commentato il ministro della PA Zangrillo: ma, in verità, come detto, la differenza c’è eccome, perché i dipendenti pubblici non hanno diritto a richiedere e ottenere il lavoro da remoto se hanno figli under 14, ma soltanto se sono lavoratori fragili.

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Lavoratori fragili: chi sono. L’elenco completo delle patologie

Per quanto riguarda il lavoratore fragile, c’è molto caos in circolazione. Chi sono esattamente i fragili? Un lavoratore è considerato fragile se affetto da patologie preesistenti a causa delle quali potrebbe avere conseguenze anche molto gravi in caso di infezione da Covid. Si tratta quindi di una condizione temporanea, e correlata all’emergenza sanitaria. Si parla di lavoratore fragile se:

Le categorie di lavoratori fragili che possono ancora usufruire delle tutele previste, anche dopo la fine dello stato di emergenza, sono quelle indicate dal Ministero della Salute nel decreto del 4 febbraio 2022, che fissa come lavoratori fragili i seguenti.

Indipendentemente dal fatto che siano stati vaccinati contro il Covid o meno:

– i pazienti con una marcata compromissione della risposta immunitaria, a causa di:

– pazienti che presentino 3 o più di queste condizioni patologiche:

Con diritto all’esenzione alla vaccinazione da Covid per motivi sanitari e almeno una delle seguenti condizioni:

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