Mastercard pronta a licenziare 1.000 persone entro il 30 settembre

Mastercard si starebbe preparando a tagliare il 3% della sua forza lavoro globale, come parte di una più ampia iniziativa di "ristrutturazione"

Pubblicato: 17 Agosto 2024 21:28

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Secondo quanto anticipato da Bloomberg, Mastercard si starebbe preparando a tagliare il 3% della sua forza lavoro a livello globale, come parte di una più ampia iniziativa di “ristrutturazione”. Il licenziamento del 3% dei suoi lavoratori nel mondo significherebbe circa 1.000 dipendenti, stando al numero di dipendenti dichiarato dall’azienda alla fine del 2023.

Mastercard pronta a tagliare il 3% della sua forza lavoro

Mastercard starebbe per licenziare – o riallocare – circa 1.000 dei suoi dipendenti, in varie parti del mondo. “Abbiamo recentemente annunciato cambiamenti organizzativi, riallineando le regioni e le imprese per accelerare la crescita e sbloccare capacità che consentiranno investimenti in opportunità a lungo termine”, ha affermato il portavoce in una nota.

Questa mossa mirerebbe – spiega – a semplificare le operazioni e ad allineare meglio l’azienda alle attuali condizioni di mercato. Si prevede che i licenziamenti programmati interesseranno diversi dipendenti nei cinque continenti, riflettendo lo sforzo di Mastercard di adeguare le proprie risorse per raggiungere i suoi obiettivi strategici.

I licenziamenti ormai stanno colpiscono un po’ trasversalmente molti dei colossi multinazionali sparsi per il mondo, in vari settori. Da Amazon a Google, da X a Microsoft, da Intel a Dyson, sono in tante a tagliare risorse umane.

La società prevede di “riallocare” i lavoratori verso aree in crescita man mano che questi cambiamenti verranno implementati. Non subito, quindi, molto probabilmente. Il processo di ristrutturazione aziendale dovrebbe essere finalizzato entro il 30 settembre. Per ora non si sa ancora nulla riguardo ai lavoratori italiani: l’azienda non ha ancora emesso una nota ufficiale relativa al nostro Paese.

Perché Mastercard è costretta a ridurre il numero di dipendenti

Secondo l’ultimo rapporto annuale della società, Mastercard, con sede a Purchase, New York, impiega circa 33.400 persone in tutto il mondo. Di queste, circa il 67% si trova al di fuori degli Stati Uniti, in più di 80 Paesi. Il costo totale della forza lavoro è pari a 6 miliardi di dollari. Solo Mastercard Europe ha oltre 7mila dipendenti in 57 uffici in 28 Paesi.

Il colosso delle carte di credito ha riportato utili che hanno superato le aspettative di Wall Street nei risultati finanziari del secondo trimestre. Tuttavia, la società ha registrato un aumento di quasi il 12% delle spese operative totali rispetto all’anno prima, raggiungendo i 2,93 miliardi di dollari. Durante una teleconferenza con gli analisti, i dirigenti di Mastercard hanno dichiarato che la società prevede di sostenere un costo di ristrutturazione una tantum di 190 milioni di dollari nel terzo trimestre.

Sempre più Intelligenza artificiale al lavoro

Una trasformazione che, di fatto, segue anche il progressivo inserimento dell’Intelligenza artificiale nei suoi processi interni. Appena qualche mese fa, Mastercard scriveva che “l’IA e le tecnologie emergenti suscitano quasi sempre domande, curiosità, preoccupazioni e persino paure. Siamo consapevoli che il modo migliore per creare fiducia è portare i nostri dipendenti con noi nel nostro percorso verso l’Intelligenza artificiale, assicurandoci che siano informati e istruiti sul nostro impegno per un’Intelligenza artificiale responsabile ed etica, oltre ai vantaggi che può portare alla loro giornata, alle loro esperienze quotidiane e al loro percorso professionale complessivo”.

Ed elencavano alcuni modi in cui già utilizzano ampiamente l’IA per migliorare il modo in cui i dipendenti lavorano. Parlano di IA come “allenatore di carriera“, la sfruttano per matchare al meglio opportunità professionali e curricula, ma anche progetti a breve termine, volontariato, tutoring e percorsi di apprendimento.

Ma l’IA è usata anche come generale “guida al benessere“: per “comprendere il sentiment dei dipendenti, supportare il benessere e la produttività e incoraggiare abitudini di lavoro sane”, tipo come gestire efficacemente le riunioni, come collaborare meglio, come bilanciare i carichi di lavoro. Per non parlare delle strategie per aiutare il flusso di lavoro come assistente digitale personale, per accelerare e semplificare determinate pratiche.

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