Luglio 2024 ha visto oltre 507mila nuove assunzioni, con un’ulteriore previsione di 1,3 milioni di contratti entro settembre. La domanda di lavoro ha registrato una flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo ha registrato il bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Emerge che c’è una sempre maggiore difficoltà nel reperire i candidati giusti. Sembra essere questo il fattore cruciale dietro i numeri e che influenza significativamente i dati sul mercato del lavoro.
Aumentano le candidature nel mese di luglio, ma non le assunzioni: i dati
Nel mese di luglio 2024, le imprese italiane hanno offerto più di 507mila contratti di assunzione, ma con una contrazione della domanda di lavoro di circa 78mila contratti rispetto a luglio 2023. I numeri parlano chiaro, c’è una significativa diminuzione del 13,3% rispetto lo scorso anno. La flessione è ancora più evidente nel trimestre luglio-settembre, con una contrazione di 156mila contratti rispetto allo stesso periodo del 2023, pari al 10,6%.
Nello specifico dei settori, quello industriale prevede di assumere circa 135mila profili a luglio, con una diminuzione di 15mila unità (-9,8%) rispetto all’anno precedente, mentre nel trimestre si prevedono 371mila assunzioni, con una riduzione di 34mila unità (-8,3%).
Il settore manifatturiero, in particolare, ha richiesto circa 88mila lavoratori a luglio e 236mila nel trimestre. Le industrie meccatroniche, alimentari, delle bevande e del tabacco, così come quelle metallurgiche, sono tra le più attive nelle assunzioni, ma anche questi settori hanno visto un calo rispetto al 2023. Le costruzioni, ad esempio, prevedono 47mila assunzioni a luglio, con una diminuzione di 10mila unità (-18,2%) rispetto all’anno precedente e circa 135mila nel trimestre, con una riduzione di 23mila unità (-14,8%).
Anche il settore dei servizi ha registrato una diminuzione nelle assunzioni, con 373mila contratti offerti nel mese (-63mila; -14,5% rispetto a un anno fa) e circa 949mila previsti tra luglio e settembre (-122mila; -11,4% sul corrispondente trimestre del 2023). Nonostante la flessione, il turismo rimane il settore con maggiori opportunità di impiego (ci troviamo nel pieno svolgimento della stagione estiva lavorativa dove il lavoratore è più a rischio di part-time involontario), con circa 125mila lavoratori ricercati nel mese e 265mila nel trimestre, sebbene con una diminuzione di 45mila contratti nel mese e 86mila nel trimestre rispetto all’anno precedente. Numerose opportunità sono offerte anche dal commercio (69mila nel mese e 180mila nel trimestre) e dai servizi alle persone (60mila nel mese e 185mila nel trimestre).
La difficoltà trovare lavoratori: tra contatti e mismatch
Uno degli aspetti più critici emersi dal bollettino è la difficoltà delle imprese nel reperire i candidati. A luglio, il 48,4% delle assunzioni previste ha registrato difficoltà di reperimento, con la causa principale attribuita alla mancanza di candidati (32,3%). La “preparazione inadeguata” dei candidati è un altro fattore significativo e influenza il 12,7% delle difficoltà di reperimento (va però ricordato che l’Italia è maglia nera per proposta di retribuzione). I gruppi professionali con i più alti tassi di mismatch sono gli operai specializzati (65,7%), le professioni tecniche (54,3%) e le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (51,1%).
Tra le professioni con maggiore difficoltà di reperimento, il Borsino delle professioni del Sistema informativo Excelsior segnala:
- gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (77,8%);
- gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (75,6%);
- i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,1%);
- i fabbri ferrai costruttori di utensili (71,8%);
- i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (71,4%);
- i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, i tecnici della salute (entrambi al 66%);
- i tecnici in campo ingegneristico (64,5%);
- i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (60,9%).
La maggior parte delle assunzioni previste a luglio 2024 riguarda contratti a tempo determinato, con 304mila unità, pari al 59,9% del totale. I contratti a tempo indeterminato, invece, rappresentano il 18,1% delle nuove assunzioni, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto a luglio 2023. La domanda di lavoratori immigrati è in calo rispetto all’anno precedente, con circa 97mila ingressi programmati nel mese, pari al 19,0% del totale. I settori che maggiormente ricorrono alla manodopera straniera sono i servizi operativi di supporto a imprese e persone, i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio, la metallurgia e le costruzioni.
Nel mese di luglio, a livello territoriale, le assunzioni programmate dalle imprese del Centro e del Nord Est sono in calo di oltre 24mila unità ciascuna. Le regioni che registrano le flessioni più ampie sono la Lombardia (-10mila), la Toscana (-9mila), il Veneto e l’Emilia-Romagna (entrambe con circa 9mila assunzioni in meno) e il Lazio (con oltre 8mila entrate in meno).