DURC: caratteristiche e a cosa serve

Il DURC è un documento che certifica la regolarità del versamento dei contributi di un impresa

Pubblicato: 17 Aprile 2024 13:18

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Come è noto l’Inps gestisce i contributi previdenziali che servono a finanziare le pensioni dei lavoratori, sia nel settore pubblico che in quello privato. Di fatto, il versamento di una quota degli stipendi all’istituto di previdenza durante il periodo di lavoro, permette di ottenere una pensione – di importo variabile – una volta raggiunta l’età pensionabile.

Al contempo esistono altresì i contributi Inail, ente che gestisce gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. I datori di lavoro sono obbligati a versare tali contributi, per assicurare i propri dipendenti contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Le somme saranno poi usate per coprire le spese mediche, le indennità di invalidità, e altre prestazioni in ipotesi di infortunio sul lavoro.

In sintesi, i versamenti contributivi ad Inps e Inail sono obbligatori per garantire, in vecchiaia, la sicurezza economica dei lavoratori – tramite la previdenza sociale – e per dare copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Proprio per questo esiste il cd. DURC, acronimo di Documento Unico di Regolarità Contributiva. Di seguito ricorderemo che cos’è, perché è indispensabile, come funziona e come averlo. Ecco ciò che c’è da sapere.

Che cos’è il DURC

La definizione in materia è molto semplice. Il DURC altro non è che uno strumento di cui le imprese o gli operatori economici si debbono servire, per certificare di avere regolarmente versato i contributi Inps, Inail e casse edili.

Come accennato in apertura, si tratta perciò di tutti quei contributi previdenziali, assicurativi e assistenziali che ogni datore di lavoro deve versare per i propri lavoratori subordinati, o che i lavoratori autonomi versano per se stessi. In passato ogni ente rilasciava il proprio, mentre oggi tali documenti sono stati unificati grazie al DURC online e in una pratica sola viene acclarata la regolarità contributiva. Si tratta sicuramente di un passo avanti contro la burocrazia.

Per togliere ogni dubbio a riguardo riportiamo la definizione che del DURC dà l’Inps:

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) è il documento con il quale, in modalità telematica e in tempo reale, indicando esclusivamente il codice fiscale del soggetto da verificare, si attesta la regolarità contributiva nei confronti di Inps, Inail e, per le imprese tenute ad applicare i contratti del settore dell’edilizia, di Casse edili.

Utilizzare il servizio DURC online è semplicissimo e permette di verificare la regolarità contributiva verso Inps, Inail e Casse edili in pochissimo tempo. Ricordiamo, inoltre, che il DURC è stato introdotto in versione online dal DM del 30 gennaio 2015, in attuazione dell’art. 4 del DL n. 34 del 2014.

Cosa contiene il DURC

Lo abbiamo accennato sopra, ma giova ribadirlo. Il DURC è un atto che ha la funzione di certificare, in forma scritta, la regolarità dei versamenti dovuti per legge agli istituti previdenziali e alla cassa edile. Ecco perché tutti gli interessati potranno trovare al suo interno i seguenti dati:

Perciò è corretto affermare che il DURC è un documento assolutamente completo in ogni sua parte e che, da solo, sarà sufficiente ad attestare la citata regolarità contributiva. Viene generato in formato PDF e non è modificabile.

Quando va richiesto il DURC

Il DURC è un documento che le imprese devono presentare obbligatoriamente in alcune situazioni specifiche previste per legge:

Chi deve presentare il DURC

Il DURC deve essere presentato nelle situazioni di cui sopra:

Oggi questo documento è obbligatorio per la generalità dei datori di lavoro e per i lavoratori autonomi, ma Inps ha ricordato che sono esclusi dall’obbligo gli artigiani, che lavorano in proprio e senza dipendenti.

In linea generale, il DURC può essere richiesto – e ottenuto – da imprese, lavoratori autonomi, dai soggetti delegati, dagli enti aggiudicatori e le stazioni appaltanti, dalle stesse PA, dalle banche e gli intermediari delegati.

Come richiedere il DURC

Come accennato, le procedure per richiedere il DURC sono state semplificate e unificate. Se prima era necessario fare una duplice domanda all’Inps e all’Inail, ora è sufficiente farne una sola, che va presentata online accedendo al sito web di uno dei due enti.

Ma al fine di accedere bisognerà aver richiesto le credenziali agli enti stessi. Poiché i tempi di rilascio delle credenziali non sono immediati, è opportuno partire con anticipo per non ritrovarsi impossibilitati ad ottenere il proprio DURC a ridosso di una scadenza importante.

Come ricorda Inps nel proprio sito web, il DURC online può essere richiesto – e ottenuto – dal datore di lavoro, dal lavoratore autonomo o da un suo delegato. Eseguendo l’accesso al sito Inps o Inail con Spid, Cie o Cns e selezionando, nella sezione ad hoc, l’opzione ‘richiesta regolarità’ è prodotto in tempo reale un certificato in versione digitale e stampabile, che è fatto pervenire alla casella di posta certificata del richiedente.

Da notare altresì che il sistema DURC online permette di compiere la verifica in tempo reale, attraverso una sola interrogazione negli archivi di Inps, Inail e casse edili – dettagliando soltanto il codice fiscale (scopri come si calcola) del soggetto da controllare. L’operazione è davvero veloce.

Validità del DURC

Inps rimarca che l’attestazione di regolarità contributiva è valida per i successivi 120 giorni dal giorno della domanda e acclara la regolarità dell’azienda nel versamento degli adempimenti Uniemens, dei contributi previdenziali, delle denunce Inail e degli altri oneri gravanti. Il DURC online potrà essere utilizzato, entro l’appena citato periodo di validità, in tutti i procedimenti in cui sia domandato.

Attenzione però: se dai sistemi informatici viene comunicata una irregolarità nel versamento dei contributi dovuti per legge, il datore, il lavoratore o il delegato otterrà – entro 15 giorni – una comunicazione o un avviso con l’invito a pagare i debiti e la descrizione precisa delle cause di irregolarità. Qualora non si adempia entro 30 giorni alla regolarizzazione, sarà emesso esito negativo alla verifica e indicate le somme dovute. Di fatto l’assenza del DURC che attesta la regolarità contributiva impedirà all’interessato, ad es., di accedere a sovvenzioni o di partecipare a gare d’appalto.

Lo indica l’istituto di previdenza: la disponibilità dell’esito è resa nota all’indirizzo PEC registrato dal richiedente nel sistema, nella fase di accesso al servizio DURC online. Quest’ultimo è un documento liberamente consultabile, oltre che dall’interessato, anche da parte di chiunque ne abbia interesse.

DURC irregolare: cosa fare

Se attraverso la verifica online il DURC risulta irregolare, i motivi possono essere due:

Come comportarsi per non rischiare di perdere eventuali opportunità legate all’attività di lavoro (ad es. l’accesso a benefici o sovvenzioni)? Ebbene, nel primo caso bisognerà fare una semplice richiesta di aggiornamento del sistema, mentre nel secondo caso sarà indispensabile regolarizzare la posizione contributiva con le tempistiche e le modalità, che saranno indicate dall’ente stesso.

Quanto dura il DURC?

Il DURC ha una validità limitata nel tempo, quindi può succedere di doverlo richiedere a scadenza regolare, se si vuole essere sempre in possesso di un documento regolare e conforme al requisito temporale. Questo documento, infatti, ha durata pari a 120 giorni, ma non se ne può richiedere un altro fino al raggiungimento della scadenza.

Il sistema riconosce il codice fiscale del richiedente e rinvia al DURC già rilasciato, pertanto nel lasso di tempo indicato non sarà possibile ottenere un documento ulteriore.

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