Netflix a rischio: milioni di utenti pronti ad eliminarlo

Le recenti stime evidenziano un calo drastico degli abbonamenti nel 2022: crollo dei numeri come mai prima d’ora, ecco cosa può succedere entro fine anno

Pubblicato: 25 Settembre 2022 16:00

Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

In un mondo che avanza seguendo sempre più fedelmente la regola imperante del “qui ed ora”, dove le nuove generazioni non concepiscono l’idea dell’attesa come qualcosa di positivo ma solo come un’inutile scocciatura, anche il modo di essere spettatori è cambiato radicalmente nel giro di pochi anni. Che sia un telegiornale o un reality show, un evento sportivo o un documentario, una serie TV o un nuovo film, il pubblico non ha più il tempo di aspettare, il prodotto dev’essere disponibile a comando, tutto subito e senza mezzi termini.

In questa nuova concezione dello show (inteso nella sua accezione più estesa derivante dalla lingua inglese, dove il termine assume proprio il significato di “guardare”), l’unico strumento tramite cui è possibile assolvere alle richieste sempre più urgenti degli spettatori è rappresentato dalle piattaforme di contenuti online.

Negli ultimi tempi, in Europa come in Asia e negli Stati Uniti, questi contenitori di proposte tendono a moltiplicarsi e a specializzarsi nel tentativo di raggiungere tutte le fasce della popolazione mondiale che si possono permettere una televisione, un abbonamento e una connessione ad Internet.

Il calo drastico degli abbonamenti Netflix

Nonostante oggi tutto questo appaia ormai come un sistema consolidato all’interno della nostra quotidianità, sono passati solo pochi anni da quando un’azienda americana fino ad allora sconosciuta ai più diede inizio alla rivoluzione dello streaming. Era il 2014 quando Netflix – fondata in California nel 1997 come azienda per il noleggio di DVD e videogiochi – apriva le sue prime filiali fuori dal continente americano, presentandosi agli occhi del mondo.

Da lì in avanti il suo successo è stato inarrestabile, portandola nell’anno 2020 (grazie anche all’isolamento domiciliare imposto in buona parte del pianeta dalla pandemia da Covid-19) a diventare la prima multinazionale del pianeta come numero di persone fidelizzate, potendo contare su oltre 182 milioni di utenti complessivi: un dato che nei mesi successivi è migliorato ancora di più, raggiungendo il record assoluto di 221 milioni.

Netflix può uscire dalla crisi?

Oggi però pare che qualcosa si sia inceppato. La N rossa su sfondo nero ha iniziato a conoscere una parola che fino ad allora non aveva dovuto contemplare nel proprio vocabolario, ossia la crisi. Ebbene sì, nel 2022 Netflix si ritrova ad affrontare il primo grande calo degli abbonati della propria storia.

Secondo gli ultimi dati diffusi dalle agenzie internazionali, da inizio anno gli utenti che avrebbero deciso di non rinnovare il proprio abbonamento sarebbero circa 1,2 milioni, una cifra che entro fine anno dovrebbe raggiungere la quota di 1,5 milioni. I vertici della multinazionale si sono affrettati a definire come “prevedibile” il trend negativo, spiegando come il dato rimanga comunque al di sotto di quanto preventivato quest’estate, quando il calo era stato previsto nell’ordine di 2 milioni di abbonamenti cancellati.

Le motivazioni infatti erano ben note ai dirigenti di Netflix già qualche mese fa. I fattori principali che influiscono su questa situazione sono la forte concorrenza dei tanti competitor presenti sul mercato (da Prime Video a Disney+, da Peacock TV a HBO Max) e la decisione di estromettere Paesi come la Russia, la Cina e la Corea del Nord dalla lista degli Stati in cui Netflix trasmette i propri contenuti

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