Netflix compra Warner Bros, rivoluzione streaming a spese nostre: aumenti in arrivo

Netflix acquista Warner Bros per 72 miliardi, rivoluzione nello streaming: nuove uscite, più esclusive e possibili aumenti degli abbonamenti

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Netflix ha annunciato l’acquisizione delle attività cinematografiche e streaming di Warner Bros Discovery per 72 miliardi di dollari, pari a circa 66,5 miliardi di euro. Si tratta di una delle operazioni più significative mai registrate nel settore audiovisivo, destinata a modificare profondamente gli equilibri dell’intrattenimento globale.

La cifra riconosciuta agli azionisti – 27,75 dollari per azione – valorizza Warner Bros a 82,7 miliardi di dollari (circa 76,4 miliardi di euro), considerando anche debiti e patrimonio complessivo. Entrambi i consigli di amministrazione hanno approvato l’operazione, che sarà finalizzata dopo la separazione tra la divisione streaming/studi e la divisione reti globali di Warner prevista per il 2026.

Un catalogo ancora più vasto

L’acquisizione darà a Netflix una delle librerie più ricche al mondo: da Harry Potter a Game of Thrones, fino ai classici come Casablanca, insieme all’intero catalogo HBO Max. Secondo il co-CEO di Netflix Ted Sarandos, “mettendo insieme la nostra piattaforma e i contenuti Warner Bros possiamo definire il prossimo secolo di intrattenimento”.

Cosa cambierà per i consumatori: film in streaming subito e più esclusive

L’integrazione tra Netflix e Warner Bros rappresenta una svolta radicale nel modello di distribuzione. Gli analisti indicano tre scenari principali:

Questa strategia renderà Netflix un polo quasi unico sul mercato globale, con franchise amatissimi, produzioni premium e un patrimonio di contenuti senza precedenti. Ma questa espansione avrà inevitabilmente un impatto sulle tariffe.

Secondo le prime analisi, i costi potrebbero avvicinarsi ai livelli statunitensi. Negli USA gli abbonamenti costano:

In Italia, i prezzi attuali sono più bassi:

Con la fusione, è possibile che Netflix introduca aumenti progressivi, avvicinandosi alle tariffe statunitensi, soprattutto per i piani senza pubblicità e con maggiore qualità video.

Perché gli analisti prevedono aumenti

Gli esperti citati dalla stampa internazionale concordano su un punto: un colosso di queste dimensioni tenderà a scaricare parte degli investimenti sugli abbonati.

Tom Harrington, analista di Enders Analysis, ritiene che l’operazione avrà un “massiccio impatto sul mercato cinematografico” e che per i consumatori ciò si tradurrà in costi più elevati. La chiusura o la trasformazione di HBO Max, dopo l’assorbimento da parte di Netflix, non dovrebbe ridurre il numero complessivo di abbonati, rendendo più semplice l’introduzione di nuovi listini.

L’acquisizione comporterà inoltre un possibile rallentamento della produzione complessiva di film e serie, con effetti sui lavoratori del settore e potenziali reazioni negative da parte dei sindacati hollywoodiani.

Una “global mega power” dello streaming

Molti analisi negli Stati Uniti definiscono la fusione “una dichiarazione di intenti” che conferma l’obiettivo di Netflix di diventare la prima piattaforma globale nell’ordine competitivo dello streaming. Combina due aziende complesse e con culture operative differenti: un processo che potrebbe creare criticità anche sul piano industriale.

Gli effetti in arrivo per gli abbonati italiani

Per gli utenti italiani, il cambiamento più immediato potrebbe essere:

L’operazione rappresenta il più grande investimento della storia dello streaming, e la sua sostenibilità nel lungo periodo passerà anche attraverso i ricavi generati dagli abbonamenti.

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