Svolta Covid, con Meloni cambia tutto: ecco le novità

Cambio di rotta sulla gestione dell’emergenza Covid: con l’insediamento del nuovo governo gli obblighi vigenti non saranno prorogati

Pubblicato: 29 Ottobre 2022 16:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Meno restrizioni e una maggiore responsabilità individuale: cambia il governo e con esso anche la strategia contro l’emergenza Covid. Le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il discorso programmatico in Parlamento non lasciano spazio a dubbi. Le misure che verranno prese dal suo esecutivo, nonostante sia impossibile escludere una nuova ondata, non seguiranno la linea lasciata in eredità prima da Giuseppe Conte e poi da Mario Draghi.

La decisione sulle mascherine

Il primo segnale di frattura con i due governi passati riguarda l’utilizzo delle mascherine. Il neoministro della Salute Orazio Schillaci non dovrebbe infatti rinnovare l’ordinanza che obbliga a indossarle in ospedali, strutture sanitarie e Rsa. Disposizione che invece l’ex ministro Roberto Speranza aveva prorogato a fine settembre.

In generale, nei luoghi di lavoro la mascherina anti Covid dovrebbe restare raccomandata dove le aziende lo richiederanno, attraverso i protocolli del caso. Della questione si discuterà durante il prossimo incontro tra le parti sociali, programmato il 4 novembre.

L’idea di fondo del governo sarebbe comunque quella di andare verso la raccomandazione a indossare i dispositivi sanitari facciali solo in caso di assembramenti in luoghi chiusi, laddove sia impossibile rispettare le distanze di sicurezza.

Personale sanitario no vax di nuovo in servizio

La spinosa questione del personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale sarà risolta con il reintegro. La scadenza della sanzione era prevista per il prossimo 31 dicembre, ma a questo punto sarà annullata.

Proprio il ministro Schillaci ha fatto sapere che a causa “della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture territoriali è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio prima del termine di scadenza della sospensione”.

No vax, multe verso la moratoria

Sul tavolo del governo Meloni c’è anche la tanto dibattuta questione delle multe di 100 euro ai no vax over 50 che al 15 giugno 2022 non sono risultati in regola con gli obblighi vaccinali previsti. Secondo le indiscrezioni si starebbe pensando di congelare le sanzioni pecuniarie fino al mese di giugno 2023.

Secondo più fonti il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani avrebbe già confermato che il tema sarà oggetto di un emendamento del decreto Aiuti ter, attualmente in discussione in commissione speciale. Da capire se poi in futuro il rinvio delle cartelle si convertirà in una cancellazione.

Addio al bollettino giornaliero

Importante novità anche sul fronte del bollettino Covid giornaliero. La pubblicazione dei dati sulla diffusione dei contagi, sui ricoveri e sui decessi non sarà più quotidiana, ma avrà cadenza settimanale.

“Fatta salva la possibilità per le autorità competenti – ha precisato il ministro Schillaci – di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”.

Commissione d’inchiesta sulla gestione Covid

Tra le decisioni del nuovo governo che più stanno facendo discutere c’è quella legata alla valutazione della gestione passata del Covid. Come? Attraverso una commissione d’inchiesta, evocata spesso dalla stessa neopremier durante la campagna elettorale (qui abbiamo spiegato nel dettaglio cosa intende fare).

La presidente Meloni più volte ha avanzato l’intenzione di voler fare “chiarezza su quanto successo dal punto di vista amministrativo”. E secondo il ministro della Salute Schillaci indagare sarebbe corretto per dare “un segnale ai molti malati che i soldi pubblici vengono spesi nel modo adeguato”.

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