Smog oltre i limiti: scattano le misure d’emergenza a Roma, Milano e in Emilia-Romagna

Lombardia, Lazio e tutte le città dell'Emilia-Romagna si trovano nella morsa di smog e particolato: sono partite le misure di emergenza e i divieti alla circolazione

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Niente piogge per un’intera stagione e l’effetto dell’anticiclone non hanno avuto serie conseguenze solo sul meteo. A fare le spese del cambiamento climatico sono soprattutto i nostri polmoni e, come è ovvio, l’ambiente. Le emissioni dovute alle attività umane, sia industriali che domestiche, e al traffico avvolgono le principali città ed è scattata l’allerta smog in molte regioni. Vediamo quali sono le misure messe in campo per fare fronte alla scarsa qualità dell’aria.

Le misure a Roma e nel Lazio

Da sabato 3 febbraio a lunedì 5 sono attive limitazioni al traffico a Roma. Con un’ordinanza, il sindaco Roberto Gualtieri ha disposto il divieto della circolazione veicolare privata nella per il superamento dei limiti del PM 10. I divieti sono attivi nella ZTL Fascia Verde nelle seguenti fasce orarie:

Anche a Frosinone è stato prorogato il blocco del traffico in osservanza del Piano regionale per il risanamento della qualità dell’aria. Il Comune ha istituito le seguenti limitazioni alla circolazione dal 2 al 5 febbraio:

Le misure in Emilia-Romagna

È allerta smog in tutta la regione Emilia-Romagna. Le misure emergenziali per la qualità dell’aria rimangono attive in tutte e 9 le province.

Fino a lunedì 5 febbraio, giorno di emissione del nuovo bollettino sull’inquinamento atmosferico, sono messe in campo le seguenti misure in tutti i comuni:

Nei comuni PAIR, ovvero quelli con più di 30mila abitanti, nell’agglomerato di Bologna o che hanno aderito su base volontaria, sono inoltre previsti:

Le misure a Milano e in Lombardia

Dalla domenica 28 gennaio sono scattate le misure automatiche anti inquinamento in tutta la regione a causa dei preoccupanti livelli di PM 10 nell’aria. L’allarme smog in Lombardia è rientrato in alcune province e la situazione a sabato 3 febbraio è la seguente:

Le limitazioni temporanee di I livello scattano dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno dopo 4 giorni consecutivi di PM 10 elevato e si aggiungano a limitazioni già vigenti. Prevedono, nei comuni in Fascia 1 e 2 con più di 30mila abitanti e in quelli che aderiscono volontariamente, lo stop alla circolazione:

Se la limitazione scatta in tutto il territorio provinciale interessato, scattano anche i divieti di:

Le limitazioni temporanee di II livello scattano dopo 7 giorni consecutivi di livelli elevati di PM 10 nell’aria e prevedono anche il divieto di utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico di classe emissiva fino a 4 stelle o superiore compresa (in presenza di un impianto alternativo) e il potenziamento dei controlli sui veicoli nei centri urbani.

Perché c’è l’allerta smog in Italia

Smog e particolato atmosferico tendono a rimanere sospesi quando non piove o avviene il passaggio di una zona atmosferica di alta pressione – meglio nota come anticiclone – a causa di diversi fattori. L’aria tende infatti a diventare più stabile e circolare meno, con una minore dispersione di particelle inquinanti.

A causa dell’inversione termica che può verificarsi con l’arrivo di anticicloni africani in inverno, le correnti rimangono vicino al suolo, con conseguente accumulo di sostanze tossiche e cancerogene a bassissima quota. Lo smog rimane poi intrappolato nelle città anche a causa dei canyon urbani, dove sono presenti palazzi e grattacieli, e nelle valli e nelle pianure dove tipicamente sorgono i grandi agglomerati metropolitani italiani.

PM 10 sopra la soglia: cosa significa

Le agenzie regionali monitorano la qualità dell’aria in base alla concentrazione di PM 10 (particulate matter 10 o materiale particolato 10). Si tratta delle particelle sospese con un diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 micrometri (µm), di origine naturale, come il polline, o artificiale.

Se il livello è troppo alto, significa che l’inquinamento atmosferico può avere impatti significativi sulla salute umana e sull’aspettativa di vita, come dimostrato anche da recenti studi condotti sulle cause di morte in Pianura Padana.

Il PM 10 è in grado di penetrare nelle vie respiratorie profonde, causando problemi respiratori, irritazioni ai polmoni e rivelandosi particolarmente dannoso in soggetti fragili, negli anziani e nei bambini. Nebbia e smog sono i segnali più evidenti di alti livelli di particolato nell’aria.

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