Esselunga, sciopero dei driver 24 luglio: consegne a rischio

Il muro contro muro sulle rivendicazioni contrattuali dei lavoratori ha portato alla proclamazione dello sciopero dei driver Esselunga del 24 luglio

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Lo sciopero dei driver Esselunga di giovedì 24 luglio mette a rischio le consegne a domicilio per i clienti del supermercato.

Lo sciopero nazionale dei driver, impiegati nei servizi in appalto, si deve alla rottura definitiva delle trattative con le aziende coinvolte.

Sciopero dei driver Esselunga

A proclamare la mobilitazione è la Filt Cgil, che parla di “atteggiamento dilatorio e indisponibilità” da parte delle controparti.

Al centro del conflitto sindacale ci sono condizioni di lavoro, riconoscimenti economici e la richiesta di un accordo quadro nazionale che regolamenti diritti e tutele del personale impiegato nella consegna della spesa a domicilio. I lavoratori, inquadrati nel livello G1 del Ccnl Logistica, chiedono un adeguamento contrattuale per mansioni aggiuntive non riconosciute formalmente e, in particolare, per la consegna ai piani.

Secondo la Filt Cgil, le imprese appaltatrici (tra le quali Cap Delivery, Deliverit e altri operatori come Brivio & Viganò) avrebbero presentato al tavolo proposte “minime, parziali e inaccettabili che negano la dignità dei lavoratori”. A nulla è servita la tregua siglata lo scorso 6 maggio: l’ultimo incontro del 15 luglio si è chiuso senza accordi.

Presidio a Pioltello

Oltre allo sciopero, è previsto un presidio davanti alla sede Esselunga di Limito di Pioltello (Mi), mentre cresce il rischio di disservizi, in particolare, nelle principali città servite: Bologna, Parma, Modena, Milano. Nei mesi scorsi i lavoratori avevano già attuato forme di protesta, limitando la consegna al piano strada.

Le rivendicazioni includono anche aumenti su indennità di trasferta (fino a 20 euro al giorno), più tutele su ferie, sicurezza e orari. L’ultima proposta aziendale, riferiscono i sindacati, prevedeva solo 4 euro in più. Una proposta, evidentemente, giudicata del tutto inadeguata e dunque irricevibile. Filt Cgil, in sintesi, richiede che i lavoratori coinvolti ottengano riconoscimenti economici e normativi, a fronte delle mansioni extra richieste loro.

Esselunga, filiera sotto pressione

Da parte di Esselunga al momento nessuna dichiarazione ufficiale. La tensione nella logistica, però, è palpabile: già in primavera erano stati segnalati rallentamenti nei magazzini, e anche nelle ultime settimane si registrano ritardi nella distribuzione.

La logistica e i trasporti della Gdo, anche per Esselunga, attraversano da alcuni anni a questa parte un periodo complicato. La Procura di Milano ha messo in moto decine di indagini su presunti “serbatoi di manodopera”, ovvero società, spesso cooperative o consorzi, che vengono utilizzate per fornire lavoratori a un’altra impresa, con l’obiettivo di eludere obblighi fiscali e contributivi e di ridurre i costi del lavoro.

È doveroso ricordare che su Esselunga, l’estate scorsa, i riflettori dei pm milanesi si sono spenti: nell’ambito di un imponente “piano rimediale virtuoso” l’azienda ha stabilizzato oltre 5.700 lavoratori, ha versato tra fisco e Inps circa 72 milioni di euro e ha investito 50 milioni per un nuovo piano di assetto organizzativo. Alla luce di questo percorso, la Procura di Milano ha deciso di archiviare la posizione di Esselunga. Restano in piedi altri filoni che riguardano altri importanti brand della Gdo.

E restano le tensioni nel settore della distribuzione per Esselunga, con i driver pronti a incrociare le braccia per una giornata in occasione dello sciopero nazionale del 24 luglio.

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