Saldi al via in tutta Italia, tranne a Bolzano: 10 dritte per evitare truffe

Oggi, primo sabato di luglio, partono i saldi estivi 2024. Quest’anno ogni famiglia spenderà in media 202 euro per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.

Pubblicato: 6 Luglio 2024 16:12

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Redazione

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Partono oggi sabato 6 luglio i saldi in tutta Italia, ad eccezione di una sola provincia. Come sempre, l’Ufficio Studi di Confcommercio ha analizzato quanto spenderanno in media le famiglie italiane per accaparrarsi le migliori offerte e i vestiti più scontati. Vediamo nel dettaglio la spesa e quanto durano i saldi estivi 2024 regione per regione.

Via ai saldi: quando spendono gli italiani

Via oggi, sabato 6 luglio, i saldi estivi 2024. La partenza è uguale per tutta Italia, con la sola eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, dove inizieranno il 19 luglio.

Nel 2020 le famiglie destinavano per i saldi 133 euro, nel 2021 siamo arrivati a 169, fino al 2023 dove si sono toccati i 210 euro. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 92 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. Le famiglie italiane che compreranno abiti scontati saranno ben 15,8 milioni. 9 milioni gli italiani che faranno shopping già in questo primo weekend di saldi.

“Questi saldi rappresentano per i consumatori un’opportunità da non perdere perché potranno acquistare prodotti di moda e di qualità con un’ampia scelta visto che i negozi sono particolarmente riforniti” ha commentato il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni.

Il settore è particolarmente effervescente adesso, e pronto a importanti cambiamenti. “Il comparto della moda si sta avviando verso decisioni e scelte essenziali per il prossimo futuro in un rapporto di filiera. È una data importante che coincide con un momento di difficoltà per il fashion retail” continua.

La crisi dei negozi di abbigliamento in Italia

Ogni giorno in Italia – ha detto Felloni – chiudono 24 negozi di moda e ne riapre soltanto la metà e questo ci fa molto preoccupare. Sicuramente operiamo in un mercato dove sarà necessario mantenere le stesse regole per tutti”. La crisi infatti morde, ovunque. A Milano chiudono ben 9 negozi al giorno. A Torino 1 su 3  non resiste alla concorrenza dell’online. In Sardegna abbassano le serrande 1.500 negozi l’anno.

Non a caso il giro d’affari degli sconti estivi quest’anno è addirittura di 1 miliardo di euro in meno rispetto ai numeri registrati 10 anni fa, secondo quanto afferma il Codacons: passerà infatti dai 4 miliardi di euro del 2014 ai 3 miliardi previsti per il 2024. Ad oggi poco più di un cittadino su due (il 55% circa del totale) si dice pronto a fare almeno un acquisto nel settore abbigliamento o calzature durante il periodo degli sconti estivi – spiega il Codacons –.

Trend confermato dagli stessi commercianti, le cui organizzazioni in questi giorni hanno mostrato un generale pessimismo circa l’andamento dei saldi estivi in partenza oggi. “Tra e-commerce, sconti online e pre-saldi oramai divenuti una prassi per tutte le catene commerciali, i saldi hanno perso il loro potere attrattivo sui consumatori, che possono fare acquisti a prezzi scontati tutto l’anno approfittando delle offerte sul web o delle promozioni speciali nei negozi” analizza ancora il Codacons.

Fortuna che ci sono i turisti stranieri, che in questo periodo dell’anno affollano le città italiane e le località di vacanza, e che potrebbero dare una spinta alle vendite nel periodo di sconti.

I 10 consigli del Codacons

In occasione delle svendite di questa estate, che hanno date di fine diverse a seconda delle varie regioni, sempre il Codacons ha stilato un vademecum con 10 pratici consigli da seguire per evitare truffe e raggiri. Eccoli:

  1. conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, abbiamo diritto alla restituzione dei soldi, e attenzione: non ad un buono. Abbiamo ben 2 mesi di tempo per denunciare il difetto, e non una settimana come dicono molti commercianti
  2. le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
  3. girare più negozi: nei giorni che precedono i saldi facciamo un giro nei negozi a cercare quello che ci interessa, segnandoci il prezzo. Non fermiamoci al primo negozio che propone sconti ma confrontiamo i prezzi con quelli esposti in altri esercizi
  4. guardare l’etichetta: cerchiamo di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, così saremo meno influenzabili. Occhio anche alla qualità dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche).
  5. meglio diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova. E occhio che pagare un prezzo alto non significa sempre comprare un prodotto di qualità. Attenzione anche ai marchi molto simili a quelli noti
  6. scegliere negozi di fiducia o acquistiamo merce della quale conosciamo già il prezzo o la qualità
  7. non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Da controllare anche che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidiamo delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
  8. provare i vestiti: non c’è un obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
  9. si può sempre pagare con carta: il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche come carte di credito e bancomat, anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
  10. denunciare le truffe: se abbiamo la sensazione di essere stati truffati o qualcosa non ci torna, chiamiamo i vigili.

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