Pigmento per tatuaggi vietato in Italia, contiene rame

Stop a un pigmento per tatuaggi in Italia: contiene rame oltre i limiti di sicurezza. Il prodotto ritirato è rischioso per la salute

Pubblicato: 29 Gennaio 2025 15:50

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Il ministero della Salute ha disposto il divieto di vendita per un pigmento utilizzato nei tatuaggi a causa della presenza di rame in quantità superiore ai limiti previsti dalla normativa europea. Di conseguenza, il ministero ha emesso un’ordinanza di divieto di vendita su tutto il territorio nazionale, in vigore dal 23 gennaio 2025 e a durata illimitata.

L’inchiostro, venduto in flaconi da 30 ml, era destinato al mercato italiano tramite. Il divieto è stato notificato attraverso il sistema europeo per gli allarmi sui prodotti pericolosi.

Qual è l’inchiostro sotto richiamo?

Il pigmento per tatuaggi “World Famous Tattoo Ink Pastel Green 2“, prodotto nei Paesi Bassi, è stato richiamato per rischio chimico. L’analisi effettuata ha evidenziato il superamento dei limiti consentiti per il rame, una sostanza potenzialmente dannosa per la salute umana in concentrazioni elevate.

Il prodotto era confezionato in flaconi da 30 ml e destinato alla colorazione permanente della pelle. L’inchiostro era distribuito da Professional Body Supply, con sede a Pescara.

L’ordinanza di ritiro è stata emessa sulla base della normativa REACH dell’Unione Europea, che regola l’uso delle sostanze chimiche nei prodotti destinati al contatto con il corpo umano. In particolare, l’Allegato XVII del regolamento stabilisce limiti precisi per la presenza di metalli pesanti come rame, cromo e nichel, sostanze note per i loro potenziali effetti nocivi sulla pelle e sulla salute generale.

Altri dettagli per riconoscerlo:

Cosa contengono gli inchiostri per tatuaggi e quali sono le normative

Gli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente sono miscele chimiche costituite da pigmenti colorati, solventi e additivi, formulati per rimanere nella pelle per un lungo periodo. I pigmenti, che possono essere sia organici che inorganici, sono spesso prodotti per altri settori industriali, come tessuti, plastiche e vernici automobilistiche. Questo significa che alcuni componenti non sono stati inizialmente testati per l’iniezione sottocutanea e possono contenere impurità pericolose.

Tra le sostanze più critiche presenti negli inchiostri per tatuaggi vi sono:

Per regolamentare l’uso di queste sostanze, l’Unione Europea ha adottato una serie di normative specifiche. A partire dal 4 gennaio 2022, è entrato in vigore il Regolamento UE 2020/2081, che impone restrizioni più severe per i componenti degli inchiostri da tatuaggio, stabilendo limiti precisi per oltre 4.000 sostanze chimiche. L’obiettivo è ridurre i rischi per la salute pubblica, garantendo che i prodotti utilizzati dai tatuatori rispettino rigorosi standard di sicurezza.

 

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