Aereo, disabili e minori accompagnati: Ryanair perde il ricorso sui costi extra

Il Consiglio di Stato sposa la linea dell'Enac: sugli aerei l'accompagnamento di disabili e minori di 12 anni è una questione di sicurezza. L'assegnazione dei posti a sedere deve essere gratuita

Pubblicato: 27 Agosto 2024 09:01Aggiornato: 28 agosto 2024 13:03

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

AGGIORNAMENTO: In seguito alla pubblicazione del nostro articolo, riceviamo e pubblichiamo da parte di Ryanair il seguente messaggio: “Ryanair non addebita alcuna tariffa per i bambini sotto i 12 anni che viaggiano con un adulto. La sentenza del Consiglio di Stato non richiede alcuna modifica all’attuale politica di Ryanair sui posti per le famiglie”.

 

Nessun costo extra sugli aerei per chi accompagna in viaggio minori e disabili. A mettere la parola fine sul braccio di ferro fra Enac e Ryanair è il Consiglio di Stato, che conferma la posizione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. Respinto, dunque, l’appello presentato da Ryanair sui sovrapprezzi applicati ai biglietti.

Costi extra, il Consiglio di Stato dà ragione all’Enac

Secondo i giudici è stata congrua l’azione dell’Enac che ha interdetto la richiesta di costi extra da parte delle compagnie aeree per la prenotazione del posto contiguo agli accompagnatori dei passeggeri minori di 12 anni e dei disabili. Il nodo della questione riguarda il fatto che l’accompagnamento viene giudicato una pratica fondamentale per motivi di sicurezza, mentre la richiesta di un sovraprezzo da parte delle compagnie aeree la ricondurrebbe invece a una mera pratica commerciale.

“Il Consiglio di Stato – spiega l’Enac – ha respinto l’appello proposto da Ryanair verso la sentenza del Tar Lazio del novembre 2022. Secondo la tesi del vettore low cost non accolta dal Consiglio di Stato, la normativa comunitaria non prevederebbe alcun obbligo in base al quale la vicinanza tra minore e accompagnatore debba essere gratuita. Infatti, gli aspetti tariffari sarebbero rimessi, dalla normativa europea di settore, alla libera scelta imprenditoriale dei vettori aerei, nel rispetto dell’art. 22 del Regolamento Ce 1008/2008″.

Il Consiglio di Stato puntualizza che “la necessità della contiguità dei posti fra minore ed accompagnatore è chiaramente connessa all’obbligo di safety, il cui assolvimento grava sul vettore e non può essere condizionato al pagamento di alcun supplemento”.

Il commento

Commenta così il presidente Enac, Pierluigi Di Palma: “Accogliamo con soddisfazione la pronuncia del Consiglio di Stato, che conferma un provvedimento fortemente voluto da me e dal direttore generale, Alessio Quaranta, nel luglio del 2021, con cui abbiamo imposto alle compagnie aeree l’assegnazione gratuita dei posti a sedere a minori e a persone a mobilità ridotta vicino ai loro genitori e accompagnatori“. Secondo Di Palma “si tratta di un ulteriore riconoscimento della mission dell’Enac a favore della centralità del passeggero nel sistema dell’aviazione civile e dell’interesse pubblico: il diritto alla mobilità deve essere garantito a tutti, nessuno escluso”.

Quello sui costi extra per l’accompagnamento di minori e disabili è solo uno dei fronti di scontro fra Enac e Ryanair. Un altro braccio di ferro è in corso sui costi dei biglietti.

Le richieste del Codacons

Dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato, il Codacons alza la posta e invoca una interpretazione estensiva del provvedimento. “È sacrosanto il principio secondo cui minori e persone disabili o a mobilità ridotta devono viaggiare vicino a genitori e accompagnatori senza pagare costi aggiuntivi, ma questo diritto – scrive l’associazione – dev’essere ora esteso alla totalità dei passeggeri indipendentemente dalla condizione individuale, eliminando gli extra costi per tutti gli utenti”. Secondo il Codacons “la volontà delle compagnie aeree di garantirsi nuovi introiti spinge gli operatori a porre in essere pratiche commerciali scorrette al fine di costringere al pagamento di costi aggiuntivi rispetto a quelli pubblicizzati per le varie tratte”.

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