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Ursula Von der Leyen presenta il suo programma per un secondo mandato alla guida della Commissione europea
Nel discorso di candidatura per un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea davanti all’Europarlamento, Ursula Von der Leyen ha delineato un programma ambizioso e articolato che punta a consolidare e ampliare le politiche chiave dell’Unione Europea.
La presidente in carica ha confermato l’impegno verso il Green Deal europeo, ribattezzato anche come Clean Industrial, evidenziando l’obiettivo di ridurre le emissioni del 90% entro 15 anni. Tale obiettivo, ha sottolineato, sarà raggiunto attraverso accordi stretti con i settori produttivi, garantendo nel contempo un reddito equo per gli agricoltori.
Von der Leyen ha anche posto l’accento sull’importanza del controllo delle frontiere, annunciando una triplicazione delle risorse destinate a questo scopo, inclusi rimpatri di migranti e accordi con Paesi terzi. Ha enfatizzato l’allargamento dell’Ue come una priorità, menzionando esplicitamente l’Ucraina.
La sua posizione riguardo a Viktor Orbàn e alla sua politica è stata chiara: ha definito la sua missione come un “appeasement”, ossia un atteggiamento di eccessive concessioni, piuttosto che una missione di pace.
Nonostante il suo impegno a mantenere il sostegno della maggioranza, inclusi i Verdi, Von der Leyen ha mostrato sensibilità anche verso i temi sovranisti, specie quelli rilevanti per i leader degli Stati membri come l’Italia e Giorgia Meloni con il suo partito Fratelli d’Italia.
La presidente ha riconosciuto il rischio di perdere qualche sostegno nello scrutinio segreto e ha manifestato la volontà di assicurarsi una “cintura di sicurezza” attraverso pacchetti di voti provenienti da altri gruppi non rappresentati nella coalizione di Popolari, Socialisti e Liberali che l’ha nominata.
Il programma di Ursula von der Leyen per i primi 100 giorni di mandato
Il documento illustrato da Ursula von der Leyen, lungo 31 pagine, offre una visione dettagliata delle sue proposte per il prossimo mandato alla presidenza della Commissione europea. In particolare, la presidente in carica ha delineato le iniziative chiave che intende portare avanti nei primi cento giorni di mandato, puntando su diversi fronti cruciali per il futuro dell’Ue.
Tra le proposte più significative vi è il Clean Industrial Clean, un patto per l’industrializzazione pulita che mira a combinare crescita economica e transizione ecologica. Questo, insieme a misure per progetti comuni nella difesa e un piano d’azione sulla sicurezza informatica, rappresenta uno degli ambiti prioritari di intervento.
Von der Leyen ha sottolineato l’importanza di garantire l’accesso a nuove capacità di supercalcolo su misura per le start-up e l’industria dell’intelligenza artificiale, attraverso il piano delle AI-Factories, nel quadro di una strategia più ampia per stimolare l’innovazione tecnologica e la competitività europea.
Il Green Deal rimane al centro della sua agenda, con l’obiettivo di avviare un processo di decarbonizzazione accelerato. Affrontando le critiche e le richieste di cambiamento provenienti da varie fazioni politiche, Von der Leyen ha ribadito il suo impegno a mantenere la rotta verso una politica climatica ambiziosa, rispondendo così alle pressioni crescenti dei movimenti giovanili e dei Verdi europei.
Rivolgendosi al futuro, la presidente ha posto l’accento sull’equità intergenerazionale, sottolineando che il perseguimento di politiche ecologiche non è solo una questione di competitività economica, ma anche di giustizia nei confronti delle generazioni future. Ha enfatizzato il ruolo cruciale dei giovani nel spingere i governi a prendere azioni concrete contro il cambiamento climatico, riconoscendo la necessità di rispondere alle aspettative di una società sempre più consapevole e impegnata.
Il secondo mandato di Ursula von der Leyen e le prospettive ambientali secondo Transport and Environment
Secondo Transport and Environment, la Federazione europea per il trasporto e l’ambiente, la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea promette di assicurare la continuità della leadership necessaria per trasformare il Green Deal europeo in un accordo sociale e industriale per l’Europa. Questo includerà un rafforzamento degli investimenti e un impegno più incisivo per raggiungere l’obiettivo climatico del 90% di riduzione delle emissioni entro il 2040, come stabilito nelle sue Linee Guida Politiche.
Tuttavia, T&E avverte che mantenere l’obiettivo di zero emissioni per le auto entro il 2035 è cruciale per garantire la certezza degli investimenti nelle tecnologie delle batterie, che altrimenti rischiano di essere messe a rischio. Concentrarsi su alternative costose e inefficienti come gli e-fuel potrebbe minare gli investimenti nell’industria europea dei veicoli elettrici e compromettere i posti di lavoro nel settore. Secondo l’organizzazione, l’Europa dovrebbe invece potenziare il Clean Industrial Deal proposto, supportandolo con un robusto pacchetto di investimenti verdi europei. Questi fondi sarebbero destinati a sostenere le aziende tecnologiche verdi europee e a promuovere un’agenda commerciale strategica e responsabile.
In sintesi, mentre Transport and Environment sostiene la rielezione di Ursula von der Leyen per il suo impegno verso politiche ambientali ambiziose, l’organizzazione sottolinea la necessità di mantenere un focus chiaro sugli obiettivi di emissioni zero per le auto e di potenziare gli investimenti verdi per garantire una transizione efficace verso un’economia sostenibile in Europa.
T&E avverte sui rischi degli E-Fuel per gli investimenti nelle auto elettriche
Secondo Julia Poliscanova, direttore senior per i veicoli e le catene di approvvigionamento di mobilità elettrica presso Transport and Environment (T&E), la leadership responsabile del Green Deal come strategia di crescita dell’Europa rimane in vigore con la roadmap 2024-29 di Ursula von der Leyen. Tuttavia, Poliscanova avverte che aprire la porta agli e-fuel per le auto sotto la falsa bandiera della neutralità tecnologica rappresenta una grande minaccia per la certezza degli investimenti, soprattutto con significativi investimenti nelle batterie attualmente a rischio.
Poliscanova sottolinea che mantenere l’obiettivo di zero emissioni per le auto entro il 2035 è fondamentale per l’industria e i posti di lavoro europei. Inoltre, ritiene che passare anni a progettare un quadro politico per i carburanti elettronici di nicchia sia una distrazione dal compito monumentale di garantire catene di approvvigionamento pulite e competitive per i veicoli elettrici.
Un piano ambizioso per un futuro sostenibile: le raccomandazioni di T&E per l’Europa
Le principali raccomandazioni di Transport & Environment per il periodo 2024 – 2029 sono fondamentali per garantire un futuro sostenibile e sicuro per l’Europa. Ecco un approfondimento delle loro proposte:
- Obiettivo zero emissioni per le auto entro il 2035: mantenere l’obiettivo di zero emissioni per le auto entro il 2035 è cruciale per garantire la certezza degli investimenti in Europa. Con così tanti investimenti nelle batterie attualmente a rischio, è essenziale fornire un quadro stabile e prevedibile per gli investitori
- Piano di investimenti sociali e climatici dell’Ue: proporre un piano di investimenti sociali e climatici dell’Ue per mobilitare 1 trilione di euro dal 2025 al 2034. Questo piano mira a facilitare la transizione dell’industria verso un’economia verde e a garantire una transizione socialmente giusta. Questo è in linea con una nuova ambizione di obiettivo climatico del 90% per il 2040
- Nuovo obiettivo climatico dell’Ue: sancire un nuovo obiettivo climatico dell’Ue di almeno il 90% entro il 2040 nella legge, ben prima della COP30. Questo segnalerà un avanzamento globale sull’ambizione climatica e rafforzerà l’impegno dell’Europa nella lotta contro il cambiamento climatico
- Mandato per le flotte: introdurre un mandato per le flotte, richiedendo alle grandi flotte di auto e furgoni di acquistare il 100% di veicoli a emissioni zero entro il 2030. Inoltre, le grandi flotte di camion dovranno rinnovare la loro flotta con veicoli a emissioni zero entro il 2040
- Tassazione dei profitti dei fornitori di combustibili fossili: implementare una tassa sugli utili eccezionali permanente per i fornitori di combustibili fossili. Estendere il Sistema di Scambio di Emissioni (Ets) per coprire più aerei e navi, indirizzando i ricavi verso la transizione al net zero
- Fondo sociale per il clima: anticipare l’avvio del Fondo sociale per il clima per supportare programmi di leasing a basso costo di veicoli elettrici in tutti i paesi dell’Ue, seguendo l’esempio della Francia. Utilizzare il Fondo per l’innovazione per supportare la produzione di veicoli elettrici e batterie puliti e accessibili “Made in Europe”
- Monitoraggio delle emissioni non di CO2 dell’aviazione: richiedere una proposta per monitorare e ridurre gli impatti delle emissioni non di CO2 dell’aviazione, contribuendo così a una riduzione complessiva delle emissioni del settore
- Catene di approvvigionamento sostenibili di Rfnbo: creare catene di approvvigionamento sostenibili di carburanti rinnovabili non biologici (Rfnbo) per navi e aviazione. Questo permetterà un ampio dispiegamento e utilizzo di combustibili a base di idrogeno verde, contribuendo alla decarbonizzazione del settore dei trasporti
Queste raccomandazioni rappresentano un passo decisivo verso un futuro più verde e sostenibile per l’Europa, promuovendo investimenti, innovazione e giustizia sociale.
Legambiente, priorità ambientali e sociali per l’Europa del futuro
Legambiente ha rinnovato il suo pieno sostegno al Green Deal europeo e ha esortato il Governo italiano a seguire il medesimo percorso, sostenendo un Patto europeo per il futuro. Questo patto dovrebbe comprendere politiche ambiziose non solo di coesione economica e sociale, ma anche coraggiose in ambito ambientale, climatico e industriale, accelerando così la transizione ecologica ed energetica. L’obiettivo è rendere l’Europa più forte di fronte alla crisi climatica, più competitiva e inclusiva.
Legambiente ha identificato tre priorità fondamentali per l’inizio della nuova legislatura europea:
- Pacchetto di riforme ed investimenti per una transizione giusta: proporre un pacchetto completo di riforme ed investimenti mirati a sostenere una transizione equa verso un’economia verde. Questo includerebbe politiche che rafforzino il nuovo contratto sociale europeo, promuovendo al contempo una transizione ambientale e climatica rapida ed efficace
- Fondo europeo per gli investimenti green e sociali post-2026: creare un nuovo Fondo europeo dedicato agli investimenti green e sociali, progettato per operare dopo il 2026. Questo fondo sarebbe cruciale per finanziare progetti strategici che accelerano la transizione verso un’economia sostenibile e resiliente
- Strategia industriale europea: definire e implementare una Strategia Industriale Europea che promuova l’innovazione, la competitività e la sostenibilità ambientale nelle industrie europee. Questa strategia sarebbe progettata per rafforzare la base industriale dell’Europa, garantendo nel contempo che l’industria continentale sia all’avanguardia nei settori chiave della tecnologia verde e delle energie rinnovabili
Legambiente sostiene la rielezione di Ursula von der Leyen e promuove il Nuovo Green Deal Europeo
Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente, commenta la rielezione di Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione UE da parte di una solida maggioranza europeista dell’Europarlamento. Egli sottolinea il sostegno della Legambiente al consolidamento del Green Deal Europeo, ribadendo l’impegno espresso nelle linee programmatiche della von der Leyen per il nuovo mandato. Questa riconferma rappresenta per Legambiente un’approvazione della rivoluzione ecologica pianificata per il Vecchio Continente cinque anni fa.
Ciafani auspica un efficace operato alla Presidente von der Leyen e sollecita il Governo italiano a garantire un pieno appoggio al Patto europeo per il futuro, considerato motore del Green Deal stesso. Tale supporto dovrebbe includere politiche ambiziose di coesione economica e sociale, integrate con altrettanto ambiziose politiche ambientali, climatiche e industriali. L’obiettivo è accelerare la transizione ecologica ed energetica, rendendo l’Europa più resilienti di fronte alla crisi climatica e più competitiva e inclusiva.
Legambiente si impegna a portare avanti questa visione attraverso un’ampia alleanza trasversale a livello nazionale ed europeo, coinvolgendo forze ambientaliste, sociali ed imprenditoriali. Durante la scorsa campagna elettorale, l’organizzazione ha avviato una mobilitazione per promuovere l’Agenda di Legambiente per la legislatura europea 2024-2029. Questa agenda si basa su 13 pilastri fondamentali per il Nuovo Green Deal europeo e identifica 16 priorità ambientali cruciali per un’Europa preparata a fronteggiare la crisi climatica e a prosperare in un contesto di crescente competitività e inclusività.
La sfida del Green Deal, un percorso necessario
Mauro Albrizio, responsabile politiche europee di Legambiente, commenta l’esito odierno non scontato della difesa del Green Deal europeo contro continui tentativi di smantellamento da parte delle componenti più retrive del mondo agricolo e industriale. Albrizio sottolinea l’azione determinata delle lobby che cercano di capitalizzare i successi ottenuti nella fase finale della scorsa legislatura, particolarmente su dossier cruciali del Green Deal come agricoltura, biodiversità e industria. Questi tentativi includono la riduzione dell’ambizione delle misure adottate e il prolungamento dei tempi di attuazione.
Il rischio di indebolimento del Green Deal, avverte Albrizio, è tutt’altro che scongiurato e richiede un impegno costante da parte di Legambiente per prevenirlo. Egli ribadisce che il Green Deal rappresenta l’unica via praticabile per affrontare la triplice crisi climatica, economica e sociale che sta colpendo l’Europa. Inoltre, il Green Deal è cruciale per rispondere al crescente disagio sociale che alimenta il movimento sovranista, causato dalle disuguaglianze e dalla povertà che colpiscono sempre più cittadini europei.
Legambiente si impegna quindi a difendere con determinazione il Green Deal, riaffermando la sua importanza cruciale nel panorama europeo attuale e futuro.