Energia sempre più cara, e preziosa. È così che nascono su e giù per l’Italia sempre più iniziative per creare fonti di approvvigionamento alternative ai combustibili fossili, sia nell’ottica di raggiungere quanto più possibile una certa indipendenza energetica, sia di ridurre l’impatto ambientale avvicinandosi al Net Zero 2050, cioè alle emissioni zero di gas serra entro quella data.
Si inserisce in questo scenario la decisione storica dell’Isola d’Elba, che è appena diventata la prima tra le isole italiane a dotarsi di una comunità energetica rinnovabile.
Indice
Cos’è la Cer Elba e cosa prevede
La cosiddetta Cer- Comunità energetica rinnovabile è un’associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni e piccole e medie imprese che decidono liberamente di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Nello specifico, il progetto dell’Elba è frutto della collaborazione tra associazioni di categoria locali, la Camera di Commercio e l’Università di Pisa. L’iniziativa si inserisce perfettamente all’interno degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Unione europea e del Manifesto Elba 2035, che promuovono l’uso di energie rinnovabili, la tutela del paesaggio e la decarbonizzazione.
L’obiettivo è in apparenza semplice, ma di grande rilevanza: mettere in rete produttori e consumatori di varie forme di energia rinnovabile, promuovendo la condivisione dell’energia generata a livello locale e riducendo la dispersione, favorendo il raggiungimento della decarbonizzazione entro il 2030.
Non dimentichiamo che l’Elba, meravigliosa perla incastonata nel Tirreno, ha fatto la storia dell’estrazione italiana grazie alle sue miniere di ferro, oggi dismesse ma visitabili. Il Parco Minerario dell‘Isola d‘Elba, nato nel 1991 con l’obiettivo di riconvertire le aree degradate dall’estrazione del ferro, custodisce oggi un patrimonio geologico, mineralogico e storico minerario di inestimabile valore. È un’area di enorme importanza paesaggistica e culturale, caratterizzata da veri e propri paesaggi lunari, color rosso sangue e giallo ocra e dalla presenza di resti di vecchi impianti di lavorazione. Luoghi ricchi di fascino, che raccontano di un passato lontano e imponente.
Entro il 2026 si prevede sull’isola toscana l’installazione di circa 100 impianti per una produzione complessiva stimata di 2500 MWh, di cui il 50% sarà condiviso all’interno della comunità. Tra i principali attori coinvolti ci sono le realtà turistiche che, vista la stagionalità delle loro attività, possono contribuire in modo significativo alla produzione di energia pulita per l’intera isola, soprattutto nei mesi invernali.
Come funziona
Il Cer Elba sostiene un modello collaborativo dove ognuno può partecipare direttamente alla produzione, al consumo e alla gestione di energie rinnovabili, creando valore sul proprio territorio. Mira ad aumentare l’autonomia energetica, ottimizzando gli scambi di energia per massimizzare l’autoconsumo.
Fornisce poi la piattaforma tecnologica per amministrare la propria energia e sviluppare una consapevolezza maggiore sui propri comportamenti energetici, promuovendo una cultura del risparmio. Infine, promuove la produzione di energia da fonti rinnovabili a km0, tramite la realizzazione di impianti condivisi per l’autoconsumo, andando verso l’abbandono dei combustibili fossili.
La comunità energetica dell’Isola d’Elba è aperta a tutti, produttori e consumatori. Chi si iscrive mantiene i propri contratti di fornitura di luce e gas e il proprio contatore, visto che la condivisione dell’energia prodotta avviene utilizzando la rete di distribuzione esistente. L’adesione è completamente gratuita ed è possibile recedere in qualsiasi momento.
I vantaggi
I vantaggi sono molteplici: dal punto di vista strettamente economico, ci sono incentivi sull’energia prodotta, condivisa e autoconsumata dalla Cer e un guadagno sull’energia prodotta ed immessa in rete.
A livello ambientale, si arriverà ad un’importante riduzione delle emissioni di CO2 grazie all’energia pulita. Anche a livello sociale gli effetti positivi sono chiari: supporto sociale, soprattutto per le famiglie più in difficoltà, e sviluppo di territori e persone attraverso pratiche sostenibili.