Raccolta differenziata e certificati verdi, i rifiuti fanno guadagnare i Comuni

Col la Carbon WastePrint, a Terre Roveresche è stata certificata la riduzione di oltre 5mila tonnellate di CO2 grazie alla gestione virtuosa dei rifiuti urbani

Pubblicato: 14 Dicembre 2022 14:37

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

A Terre Roveresche, comune in provincia di Pesaro e Urbino, il modello Carbon WastePrint ha garantito una riduzione di oltre 5.000 tonnellate di CO2 nell’arco di due anni. Questo è il risultato ottenuto grazie agli sforzi compiuti dai cittadini e dalle aziende per gestire in modo responsabile i rifiuti. Inoltre, c’è stato un guadagno di oltre 20.000 euro, ottenuto grazie alla vendita di crediti di CO2. Secondo gli ideatori di questo modello, Valentini e Belfiore, i Comuni possono guadagnare un introito compreso tra 3 e 6 Euro/ab/anno. Questo valore è paragonabile a quello generato dal CONAI.

Entrate economiche grazie ai comportamenti virtuosi

Il comune di Terre Roveresche ha trasformato in una realtà la sua ambizione di far sì che i comportamenti virtuosi dei suoi cittadini creino entrate economiche. Nel 2019, per la prima volta, 2000 crediti di CO2, generati dalla corretta gestione dei rifiuti, sono stati venduti al mercato volontario ad un’azienda privata, fornendo un introito da reinvestire nel territorio. Una vera e propria chiusura del cerchio di un’economia circolare che sta già dando i suoi frutti.

La Carbon WastePrint

È stato allora che il Comune ha applicato la metodologia Carbon WastePrint, validata da RINA Services Spa, per determinare, in termini di CO2 prodotta, l’impatto ambientale di cia-scuna utenza nella gestione dei propri rifiuti urbani. L’anno successivo, sulla base della stessa metodologia, si è passati a un innovativo sistema di calcolo della tariffa puntuale, che tiene conto non solo dei rifiuti indifferenziati conferiti dalle utenze, ma contabilizza più frazioni, tra cui l’organico, la carta, il vetro e la plastica.

Come spiegano Andrea Valentini e Luca Belfiore, responsabili della metodologia Carbon WastePrint, sin dall’inizio, l’obiettivo è stato trovare un modo per calcolare e valorizzare le attività di riduzione dei rifiuti e i comportamenti più virtuosi da parte dei cittadini. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla Carbon WastePrint.

Il supporto di Junker app

Fondamentale nella fase di sperimentazione è stato il supporto tecnologico di Junker app. L’applicazione ha infatti aiutato i cittadini a differenziare meglio e senza errori i propri rifiuti, ma ha soprattutto consentito di realizzare quel coinvolgimento, diretto e interattivo, degli utenti, che si è rivelato fondamentale per il successo di questa transizione verso un modello tariffario più avanzato.

Dalla CO2 risparmiata ai certificati verdi

Monitorando i conferimenti delle famiglie, la metodologia Carbon WastePrint, la prima nel settore rifiuti ad aver ottenuto la UNI EN ISO 14064-2:2012, ha certificato la riduzione di oltre 5.000 tonnellate di CO2 nel biennio 2019/2020. Ciascuna tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale, realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra, corrisponde ad un credito di carbonio, ossia un certificato negoziabile e scambiabile sul mercato.

Questi crediti sono stati dunque caricati sul Registro VER eCO2care, istituito dal CE.SI.S.P. – Centro Interuniversitario di ricerca per lo sviluppo della sostenibilità dei prodotti, dove sono stati acquistati dalla ditta VALORE CO2 SRL, azienda appartenente al Gruppo genovese APG (Sustainable Chemistry), con sede a Inveruno (MI). Il Comune di Terre Roveresche ha in questo modo guadagnato 15mila euro, che vanno ad aggiungersi agli oltre 5mila euro di crediti acquistati annualmente dalla locale ditta affidataria della raccolta e del trasporto rifiuti.

Gianluca Fenaroli, co-founder e CEO di Valore CO2, ha affermato che l’acquisto di crediti di carbonio nel mercato volontario è in linea con la strategia della Società, mirata a riconoscere e promuovere progetti certificati di risparmio di CO2, a generare valore per stessa e per i clienti. Il progetto del Comune di Terre Roveresche fornirà i crediti “tokenizzati” sulla piattaforma Valore CO2, attraverso la blockchain pubblica ea basso consumo energetico, creando NFT (Non Fungible Token) “VACO2” che potranno essere scambiati o compensati medesima piattaforma, contribuendo alla diffusione sulla piattaforma e all’espansione di progetti innovativi. Tali programmi sono cruciali per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050 e per promuovere una crescita sostenibile.

Guadagni fino a 6 euro l’anno per abitante

Per il momento, gli oltre 20mila euro guadagnati in due anni – una cifra nient’affatto trascurabile per un piccolo Comune come Terre Roveresche – dimostrano la validità di questa sperimentazione. “Riuscire a vendere i crediti prodotti era inizialmente una speranza”, confessano Andrea Valentini e Luca Belfiore. “Aver raggiunto tale risultato concretamente può contribuire in misura importante a migliorare la gestione rifiuti”. L’esempio di Terre Roveresche può infatti aprire la strada a un nuovo paradigma ambientale, che si estenda a tutta Italia: un modello che tenga insieme il rispetto dell’ambiente con nuove potenziali forme di ricavo per le casse comunali. Come spiegano Valentini e Belfiore, il ritorno economico per i Comuni può essere stimato in 3-6 Euro/ab/anno, un valore elevatissimo, confrontabile con quello dei ricavi CONAI.

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