Ogni anno, il mondo tocca l’Earth Overshoot Day (EOD), senza avere nulla da festeggiare. Il “Giorno del Superamento Terrestre” segna l’esaurimento delle risorse ecologiche che possono essere rigenerate naturalmente entro un anno solare. In questo 2022, l’Earth Overshoot Day cade il 28 Luglio. Questo significa che a soli sette mesi dall’inizio del 2022, abbiamo vissuto togliendo alla Terra ben più di quel che riesce a rigenerare.
Da oggi, poco più della metà dell’anno solare, l’umanità consumerà risorse non rinnovabili per il resto dell’anno. Le risorse che non sono rinnovabili (o richiedono molto tempo per rinnovarsi, se ne hanno la possibilità) includono suoli, foreste, falde acquifere, acqua dolce, zone umide, seminativi, minerali e combustibili fossili e fanno capo al “capitale naturale”. Usando questo capitale come reddito, riduciamo la nostra capacità di realizzare reddito in futuro e alla fine andremo in bancarotta.
La data dell’Earth Overshoot Day viene calcolata dal Global Footprint Network sin dai primi anni ‘70, utilizzando i dati dell’impronta nazionale e dei conti di biocapacità. Nel 1972 l’Overshoot Day cadeva il 10 dicembre ma da allora, la popolazione mondiale è cresciuta dal 121%, aumentando la sua impronta ecologia di circa il 60%. Il perdurare da 50 anni di questa situazione di sovrasfruttamento delle risorse naturali significa che i deficit annuali si sono accumulati in un debito ecologico pari a 19 anni di rigenerazione del pianeta. Il risultato è un degrado diffuso degli ecosistemi e l’accumulo di gas serra in atmosfera.
Secondo uno studio del WWF, più di un terzo delle risorse naturali è stato distrutto dalla nostra specie solo negli ultimi trenta anni.
Noi, italiani abbiamo toccato il nostro Overshoot Day nazionale il 13 maggio. Noi italiani viviamo e consumiamo come se avessimo a disposizione 2,7 terre, erodendo il capitale naturale del Pianeta che ci ospita e sottraendo le risorse destinate alle generazioni successive.
Cosa significa questo? Che stiamo esaurendo la nostra quota di risorse per gli anni futuri e anticipando il momento in cui quei materiali si esauriranno del tutto. La crisi delle materie prime che stiamo vivendo, ne è una innegabile testimonianza. Per rigenerare tutte le risorse ed i servizi ecosistemici che l’umanità attualmente richiede al pianeta, è necessaria la biocapacità di 1,75 Terre, ma questo numero deve scendere a 1,00 o meno per poter vivere in modo sostenibile.
Il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha recentemente affermato: «I nostri stili di vita, basati sulla produzione, il consumo, lo scarto e l’inquinamento, ci hanno portato a questo terribile stato di cose. Ma, poiché le attività umane sono alla base di questa emergenza planetaria, ciò significa anche che noi deteniamo la chiave per le soluzioni. Ora è il momento di trasformare il nostro rapporto con la natura e tracciare un nuovo percorso».
L’Earth Overshoot Day dimostra che l’attuale sistema di produzione e consumo non è compatibile con l’intenzione di continuare ad abitare questo pianeta. Oltre cinquant’anni di erosione del capitale naturale e superamento globale delle risorse, ci stanno conducendo verso un mondo irriconoscibile.
Il cambiamento climatico rappresenta una crisi di sistema. C’è una semplice verità che continuiamo ad ignorare: siamo ospiti su una Terra finita, che occupa uno spazio finito, le cui risorse sono finite. I limiti biofisici limitano i sistemi socio-economici, inclusa la loro crescita. Per proteggere meglio le risorse naturali e gestirne la domanda, è necessario abbracciare un nuovo modello di sviluppo basato su sostenibilità e rigenerazione.
L’evoluzione di uno modello circolare e rigenerativo in cui le risorse sono mantenute in un uso di alto valore il più a lungo possibile, è lo strumento migliore che abbiamo per aiutarci a cambiare il modo in cui consumiamo, a beneficio in definitiva sia delle persone che del pianeta. C’è bisogno di una riorganizzazione completa della produzione, del consumo e dell’uso dell’energia, che costituisce ora la via per la sopravvivenza ecologica.
Soluzioni per rallentare l’Overshoot Day
Lo scopo dell’Earth Overshoot Day è aumentare la consapevolezza del pubblico sull’uso eccessivo e sull’esaurimento delle risorse. Come possiamo tutti impedire che ciò accada? Per salvare le risorse per la prossima generazione, spetta a tutti noi unirci e dare una mano. Innanzitutto, dobbiamo tutti riconoscere il valore delle risorse che utilizziamo attualmente, adottare una mentalità di conservazione di queste e guardare verso un futuro sostenibile. La cosa più impattante che tutti possiamo fare è ripensare al modo in cui produciamo e consumiamo.
Global Footprint Network propone una serie di soluzioni che contribuirebbero a rallentare il giorno del superamento della Terra:
- Rimboschire 350 milioni di ettari di foresta, intervenendo nella tutela e conservazione degli spazi selvaggi, ripristinando ecosistemi e contribuendo all’agricoltura rigenerativa, anticiperebbe la data di 8 giorni;
- Ridurre del 50% l’utilizzo dell’auto, farebbe regredire di almeno 13 giorni;
- Alimentarci prevalentemente da fonti di energia pulita, ritarderebbe l’Earth Overshoot Day di 93 giorni, ovvero più di tre mesi;
- Il cibo da solo occupa oggi il 55%, cioè più della metà, della biocapacità della Terra. Se il consumo mondiale di carne fosse ridotto del 50% e queste calorie fossero sostituite attraverso una dieta vegetariana, il giorno di scoperto sarebbe spostato di 17 giorni;
- Dimezzare gli sprechi alimentari nel mondo sposterebbe la data di almeno 13 giorni.
Ben 156 giorni separano l’Earth Overshoot Day dalla fine dell’anno. Una massiccia trasformazione del modo di produzione, che rallenti e stabilizzi l’impronta ecologica globale, è possibile. I recenti estremi meteorologici offrono un sobrio promemoria del fatto che gli effetti della crisi climatica si fanno sentire proprio ora e scomodamente vicino a casa.
Agire ora è essenziale, temporeggiare è un lusso che non possiamo più concederci.