Fattura elettronica, si va verso la proroga di un anno in attesa della riforma Vida

L'Italia si appresta a chiedere la proroga di un anno della fattura elettronica. Poi dovrebbe entrare in vigore la riforma Vida

Pubblicato: 4 Novembre 2024 06:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La fattura elettronica verrà prorogata fino al 31 dicembre 2025. Al momento non c’è ancora l’ufficialità: si attende unicamente la Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione europea, che permetterà all’Italia di continuare a mantenere le regole in deroga in materia di Iva, che sono in scadenza proprio alla fine del 2024.

Il rinnovo della fattura elettronica, ad ogni modo, appare abbastanza scontato. Ma lo sarà solo per un anno: si è, infatti, in attesa della riforma Vida, che estenderà a tutta Europa l’obbligo di emettere l’e-fattura.

Fattura elettronica, verso la proroga al 2025

Grazie all’introduzione della fattura elettronica, in Italia, si è riusciti a contrastare le frodi e l’evasione Iva. Ma non solo, si è riusciti a potenziare le capacità dell’Agenzia delle Entrate e sono stati ridotti i tempi per individuare alcuni tipi di irregolarità. L’e-fattura, inoltre, è servita anche come deterrente. Da un punto di vista puramente numerico, a seguito della sua introduzione ha prodotto un maggior gettito di Iva che è stimato in 1,7-2 miliardi di euro.

Da sottolineare, inoltre, che la fattura elettronica costituisce un vero e proprio veicolo di semplificazione: a seguito dell’introduzione del Fisco digitale, l’Ade è riuscita a predisporre i registri Iva, le Lipe e le dichiarazioni annuali precompilate. Ed è stato possibile eliminare alcuni adempimenti a carico dei contribuenti, come gli Intrastat sugli acquisti e il cosiddetto spesometro.

Queste premesse ci fanno comprendere come il bilancio della fattura elettronica sia sostanzialmente positivo per l’Italia, anche gettando uno sguardo ben oltre agli adempimenti fiscali a carico dei diretti interessati. Dalla proposta che è stata inviata all’Europa per chiedere il rinnovo dell’e-fattura si legge che questo strumento:

Ha permesso di predisporre servizi connessi che rendono possibile monitorare in tempo reale le prestazioni delle imprese, inclusa ad esempio la gestione dei flussi di cassa. Inoltre, nel contesto della pandemia di Covid 19 i dati derivati dalla fatturazione elettronica obbligatoria si sono rivelati di grande aiuto per analizzare le variazioni nell’economia associate alla crisi sanitaria e predisporre le più adeguate misure di supporto.

I limiti della fattura elettronica

Sono in molti a ritenere che la fattura elettronica sia per sempre, ma non è proprio così: non ha una durata illimitata. Quanto meno ha una scadenza l’autorizzazione concessa dall’Europa all’Italia per l’applicazione di particolari regole in materia di Iva, che vanno in deroga alle norme dell’Unione europea.

L’e-fattura scade il 31 dicembre 2024. Ora come ora, per poter garantire la prosecuzione del sistema digitale di emissione e ricezione dei documenti, è necessario chiedere la proroga, che quest’anno si va a legare alla riforma Vida. In altre parole, tra non molto si dovrà procedere verso delle comunicazioni elettroniche anche a livello comunitario, in modo da adeguare le politiche Iva in un mercato che è sempre più globalizzato, ma soprattutto digitale.

Riforma Vida, in cosa consiste

Nella documentazione che l’Italia ha inviato al Consiglio dell’Unione europea, si legge che la proroga della fatturazione elettronica è prevista fino al prossimo 31 dicembre 2025 o se antecedente fino alla data nella quale:

Gli Stati membri sono tenuti ad applicare le eventuali disposizioni nazionali da adottare qualora sia adottata una direttiva che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le norme IVA per l’era digitale, in particolare i relativi articoli 218 e 232.

Nel testo si fa quindi riferimento alla riforma Vida, che, essenzialmente, fa parte del Piano d’azione per un fiscalità equa e semplice, adottato dalla Commissione Ue nel 2020 per sostenere la strategia di ripresa.

Sono diverse le misure che il legislatore europeo ha deciso di introdurre. Sicuramente una delle più importanti è connessa agli obblighi in materia di Iva, che saranno ammodernati. Le novità andranno ad impattare direttamente sulla direttiva comunitaria in materia di imposta sul valore aggiunto e permetterà ai Paesi che fanno parte dell’Unione europea di adottare la fattura elettronica senza che sia necessario richiedere delle altre proroghe.

Vida, che sostanzialmente è l’acronimo di Vat in the Digital Age, prevede una serie di misure che sono ancora in fase di discussione. Ma vi è anche la previsione di introdurre l’obbligo della fattura elettronica per gli scambi intra Ue a partire dal 2030. La scadenza deve essere ancora confermata, ma sono già molti i Paesi che, fin da oggi, stanno provvedendo ad adeguare le proprie regole interne.

La Germania, solo per fare un esempio, ha introdotto l’obbligo della fattura elettronica a partire dal 1° gennaio 2025 per le operazioni B2b. Si partirà dalle operazioni ricevute. A partire dal 2027, invece, sarà obbligatoria la fatturazione elettronica anche in fase di emissione, con decorrenza strutturale che si baserà su una serie di requisiti specifici in fatto di dimensioni.

La fattura elettronica partirà il 1° settembre 2026 in Francia: saranno obbligate a riceverle tutte le imprese. Per le aziende di medie e grandi dimensioni – solo per loro – dalla stessa scatterà l’obbligo di emettere i documenti in formato elettronico. Rimandato al 1° settembre 2027 l’obbligo per le piccole e medie imprese.

Le novità che abbiamo visto fino a questo momento mettono in evidenza come la digitalizzazione delle operazioni fiscali – a partire da quelle più strettamente legate alla fatturazione – sta prendendo piede anche negli altri Paesi che fanno parte dell’Unione europea. Si può ben dire che l’Italia, in questo caso, ha fatto da apripista ad un modello che è destinato diventare sempre più diffuso. E che, soprattutto, è in grado di rispondere a tutte le necessità di contrasto delle frodi Iva e spinge utenti e uffici tributari a digitalizzare e semplificare tutti gli adempimenti previsti.

In sintesi

La fattura elettronica va verso la sua naturale scadenza, prevista per il 31 dicembre 2024. L’Italia si sta muovendo per far in modo che lo strumento possa proseguire anche il prossimo anno, in vista della riforma Vida, che prevede l’estensione dell’e-fattura a tutti i Paesi europei.

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