In Italia si è aperta una nuova finestra per la rottamazione quinquies? La risposta, per quanto ancora non confermata dai fatti, sembrerebbe essere sì, almeno stando alla spinta della Lega di Matteo Salvini sul tema e alle dichiarazioni rilasciate dal vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. Quest’ultimo, intervenendo al convegno Novità fiscali 2025, ha voluto “sgombrare il campo da ogni equivoco” dichiarandosi “d’accordo su una nuova rottamazione“, non mancando però di lanciare un doveroso avvertimento sulla tenuta dei conti pubblici. Lo spiraglio sembra dunque aperto, ma resta da convincere il titolare del Mef Giancarlo Giorgetti e, soprattutto, il partito leader della maggioranza, Fratelli d’Italia, che fin qui ha mostrato una certa cautela sul tema. Leo, tuttavia, è un rappresentante proprio del partito che fa capo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Leo apre alla rottamazione quinquies
Nel corso del suo intervento al convegno Novità fiscali 2025, organizzato dall’Ordine dei commercialisti di Torino, dall’Agenzia delle Entrate del Piemonte e dall’Unione industriali di Torino, il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo ha parlato della rottamazione quinquies come di una misura molto importante per l’Italia e i cittadini che si trovano ancora in debito con il Fisco.
Per far comprendere il suo punto di vista in maniera ancora più marcato, il numero due del Mef ha paragonato la rottamazione alla misura che porterebbe a “ridurre l’Irpef al ceto medio, cioè a quella fascia di contribuenti che hanno un reddito fra i 28 e i 50/60 mila euro e che oggi è penalizzata”. Si tratta, come evidente, di due interventi che necessitano di coperture e analisi, che per questo potranno essere fatte solo “alla luce delle osservazioni della Ragioneria generale dello Stato“. Poi toccherà alla politica fare una sintesi, attuando “interventi con la dovuta attenzione ai conti pubblici è nelle corde della maggioranza, che ha ricevuto per questo il plauso degli organismi internazionali e dei mercati”.
Nelle sue parole Leo non ha mancato di rispondere anche del flop, presunto o reale, del concordato preventivo biennale. Per il vice ministro si è trattato di un “misura non ben compresa” che, proprio per questo, necessita “di miglioramenti e correttivi” per renderla “più interessante”. “Ma tutto – ha concluso Leo – si deve fare con gradualità, badando alle coperture”.
La Lega spinge per le 120 rate
Di rottamazione quinquies si è tornati a parlare in maniera più marcata dopo che la Lega, si legga il segretario Matteo Salvini, ha rilanciato la proposta di un meccanismo per il pagamento delle cartelle da dividere in 120 rate mensili di pari importo spalmate nell’arco temporale di 10 anni. Secondo questo schema, chi aderirà alla rottamazione non sarà bersaglio di interessi o sanzioni, dovendosi dunque limitare a saldare al Fisco soltanto il proprio debito originario. Una “vittoria per tutti”, secondo Salvini, con le stime della Lega che parlano del recupero delle tasse non pagate da parte di 10 milioni di italiani su un totale di 22 milioni.
La proposta del Carroccio ha raccolto il benestare di Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia ha preferito non sbilanciarsi troppo, almeno fino alle nuove parole del vice ministro Leo, esponente proprio del partito di Giorgia Meloni. Fondamentale, per trovare la quadra corretta, sarà evitare che dilazioni troppo ampie dei pagamenti possano gravare sui conti pubblici, con il magazzino dei crediti fiscali che si ricorda è attualmente e quota 1.207 miliardi di euro.