Nel 2023 l’Agenzia delle Entrate ha certificato un maggior gettito, pari a circa 26 miliardi di euro e non solo. A questo si aggiunge infatti un “recupero da record” dall’evasione fiscale, per usare le stesse parole che la premier Giorgia Meloni ha pronunciato alla firma dell’accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione Umbria. Un dato straordinario, dice Meloni, che è stato possibile raggiungere perché lo Stato non ha disturbato, ma ha dato una mano a chi produce ricchezza.
Nel suo discorso la premier ha voluto sottolineare che quello del suo governo è un approccio diverso, “collaborativo e non vessatorio, per cui lo Stato rischia di diventare un nemico”. In questo senso, cercando di spiegare cosa intende per collaborazione, Giorgia Meloni ha aggiunto che “se sei in difficoltà ti vengo incontro”, ma anche che “se poi mi vuoi fregare per forza allora devo essere deciso nella mia reazione”.
La premier nel suo intervento ha riportato i dati resi noti dal direttore di Agenzia delle Entrate che ha voluto rivendicare il recupero dell’evasione fiscale nel 2023. Attività di controllo, promozione della compliance e misure straordinarie (come la rottamazione delle cartelle) hanno portato un +22% di entrate nelle casse pubbliche, pari a 24,7 miliardi di euro, di cui quasi 5 miliardi arrivano da sanatorie e condoni. Un dato da sottolineare è quello del “gettito spontaneo”, ovvero le somme versate in autonomia dei cittadini, che sono cresciute di quasi 27 miliardi rispetto al 2022 (+5%).
Risultati della lotta all’evasione: recuperati 24,7 miliardi
Ernesto Maria Ruffini, direttore di Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate-Riscossione, lo scorso 5 marzo ha presentato i risultati dell’anno 2023 in fatto di recupero dell’evasione fiscale. Lo scorso anno, ha rivendicato, il recupero è una cifra record, “molto vicina a una legge di bilancio”, ha detto. Secondo quando riportato, le casse pubbliche risultano il 22% più ricche rispetto all’anno prima. In totale sono stati recuperati 24,7 miliardi di euro, di cui quasi 5 da sanatorie e condoni. La riscossione invece ha incassato 14,8 miliardi, di cui 8,1 per le Entrate e 6,7 miliardi per conto di altri enti come Inps, Inail, ministeri, prefetture e Comuni.
Nel dettaglio, dei 24,7 miliardi recuperati: di cui 11,6 miliardi provengono da versamenti diretti, mentre 4,2 miliardi da attività di promozione della compliance e 3,8 da cartelle di pagamento di riscossione. Ancora 4,3 miliardi sono rientrati grazie alla rottamazione quater, 586 milioni dai pendenti e 245 dalla pace fiscale.
Un dato positivo da sottolineare è il miglioramento del gettito spontaneo, cioè le somme versate in autonomia dai cittadini, che sono cresciute del 5% (27 miliardi in più rispetto al 2022), raggiungendo la quota di 536,2 miliardi di euro. È un risultato significativo e che deriva anche dall’effetto delle misure di digitalizzazione che rendono più difficili i comportamenti evasivi.
Persistono le perdite: i mancati incassi ammontano a 83,6 miliardi di euro. Per chi non si è allineato al fisco però non ci sarà nessuna persecuzione. Come ha spiegato Maurizio Leo: “Cercheremo di sapere perché il contribuente non si adegua”.
“Lo Stato non è il nemico”, il commento di Giorgia Meloni sul recupero dell’evasione
Uno Stato non nemico, appunto, come ha detto Giorgia Meloni nella giornata della firma dell’accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione Umbria. La premier ha parlato del reddito reale delle famiglie, citando i recenti dati Ocse: “l’Italia cresce dell’1,4%, sette volte di più della media degli altri paesi”. Risultati che si accompagnano a quelli positivi del recupero record dell’evasione fiscale.
Meloni ha sottolineato come “quando tu non disturbi e, anzi, cerchi di dare una mano a chi produce la ricchezza lo Stato ne beneficia”. Da una parte un maggior gettito (26 miliardi), dall’altra il recupero dell’evasione fiscale; e tutto, spiega ancora Meloni, perché il governo ha avuto “un approccio diverso” che definisce collaborativo e non vessatorio.
“Lo Stato è la nostra azienda di famiglia”, ha aggiunto. Secondo Meloni solo se capiamo questo risolveremo i nostri problemi. “Il problema è cambiare l’impostazione culturale e capire che facciamo parte tutti dello stesso destino. Quindi quando aggiri lo Stato, stai aggirando anche te stesso”, ha concluso.