Partita Iva, bonus e agevolazioni da richiedere nel 2023

Anche nel corso del 2023 i titolari di partita Iva hanno la possibilità di accedere ad alcuni bonus. Ecco quali sono.

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Le agevolazioni fiscali e contributive riservate ai liberi professionisti, ai lavoratori autonomi ed alle imprese individuali vengono comunemente conosciute come bonus Partita Iva. Nel corso del 2023 i contribuenti hanno ancora la possibilità di richiederli senza particolari problemi.

I bonus Partita Iva vengono suddivisi in due categorie: da una parte ci sono le misure riservate ai soggetti in difficoltà finanziarie, i quali possono accedere ad una serie di misure a sostegno del reddito. Dall’altra parte ci sono dei contributi a fondo perduto, che possono essere richiesti per avviare o dare supporto all’attività d’impresa. Cerchiamo di capire quali siano i bonus del 2023 a sostegno dei titolari di partita Iva.

Bonus Partita Iva: le misure a sostegno del reddito

Tra i bonus partita Iva destinati a sostenere il reddito dei lavoratori autonomi e i liberi professionisti sicuramente spicca l’Iscro: l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa ed il reddito di cittadinanza. Vediamo come funzionano le due iniziative.

Come funziona l’Iscro

L’Iscro, in un certo senso, costituisce una sorta di indennità di disoccupazione, che è riservata ai lavoratori con partita Iva. Ad istituirla in via sperimentale è stata la Legge di Bilancio 2021 e può essere richiesta ancora per il 2023. Salvo, ovviamente, proroghe dell’ultimo momento.

Possono accedere alla Iscro i titolari di partita Iva ed i collaboratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, che abbiano registrato una perdita del fatturato pari al 50% rispetto alla media degli ultimi tre anni. In ogni caso il fatturato non deve superare gli 8.972,04 euro. Per potervi accedere è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

L’Iscro prevede l’erogazione di un’indennità straordinaria per sei mesi, che viene riconosciuta dal primo giorno del mese successivo rispetto alla data di presentazione della domanda. Quello che abbiamo davanti è un contributo mensile pari al 25% dell’ultimo reddito da lavoro autonomo dichiarato. L’Inps ha previsto, comunque vada, una soglia minima ed una massima: l’assegno non può essere inferiore a 254,75 euro e non può superare gli 815,20 euro al mese.

La domanda per ottenere questo particolare deve essere presentata direttamente all’Inps entro e non oltre il 31 ottobre 2023.

Come funziona il reddito di cittadinanza

Anche i titolari di partita Iva hanno la possibilità di accedere al reddito di cittadinanza. Questa misura, è bene ricordarlo, costituisce a tutti gli effetti un’integrazione al reddito familiare. Risulta essere compatibile in tutto e per tutto con il lavoro svolto in maniera autonoma. È possibile richiederlo, nel momento in cui si sta attraversando un momento economicamente difficile, purché siano rispettati i seguenti requisiti:

I contribuenti titolari di una partita Iva hanno l’obbligo di dimostrare che, benché stiano svolgendo un’attività di lavoro autonomo, il loro reddito risulti essere inferiore a 6.000 euro e l’Isee risulti essere inferiore a 9.360 euro.

Contributi a fondo perduto per i titolari di partita Iva

Per sostenere ed incentivare l’attività dei titolari di partita Iva, il Governo ha previsto una serie di contributi a favore delle microimprese e delle piccole imprese. Attraverso questi particolari sostegni, l’esecutivo ha intenzione di sostenere la liquidità iniziale per avviare o migliorare l’attività. Particolare attenzione è stata data alle regioni del sud Italia. Vediamo quali sono le iniziative a cui è ancora possibile accedere.

ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero

Questo è un incentivo messo a disposizione da Invitalia ed è destinato alle micro e piccole imprese. Il target è ben definito, ma soprattutto è circoscritto: giovani tra i 18 ed i 35 anni e le donne, indipendentemente dalla loro età.

La misura prevede un vero e proprio mix tra finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto, che possono essere richiesti per investimenti fino a tre milioni di euro.

Cultura Crea 2.0

Anche questa iniziativa è stata promossa da Invitalia. Come si può intuire direttamente dal nome, mette al centro la cultura. Questo particolare bonus ha lo scopo di andare ad incentivare la nascita e la crescita delle iniziative nel settore dell’industria culturale ricreativa e turistica. L’iniziativa, però, opera esclusivamente in alcune regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Anche in questo caso è previsto un finanziamento agevolato ed un contributo a fondo perduto. Cultura Crea 2.0 prevede, inoltre, delle premialità aggiuntive per le imprese che sono costituite da donne e giovani e che presentino un alto rating di legalità

Resto al sud

Come si può perfettamente comprendere dal nome, questa misura è rivolta alle aziende che operano nel sud tIalia e principalmente nelle seguenti regioni:

La misura si rivolge ad una platea particolarmente ampia: possono richiederlo quanti hanno un’età compresa tra i 18 ed i 55 anni e stiano operando nei seguenti settori:

Grazie a questo bonus è possibile coprire fino al 100% delle spese ammissibili per la ristrutturazione, l’acquisto di macchinari nuovi, programmi informatici e servizi. Il finanziamento è suddiviso in questo modo:

La domanda per accedervi può essere presentata in qualsiasi momento.

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