In Manovra un emendamento sulla rottamazione quinquies, nuova sanatoria su multe e imposte

La rottamazione quinquies proposta dal forzista Claudio Lotito prevede la risoluzione agevolata delle cartelle esattoriali emesse tra l'1 luglio 2022 e il 31 dicembre 2023

Pubblicato: 11 Novembre 2024 15:25

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Forza Italia è in pressing per una nuova sanatoria: un emendamento al decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio è stato presentato dal senatore Claudio Lotito. Il testo punta a una rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali emesse tra l’1 luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.

La sanatoria dovrebbe includere sanzioni amministrative, bollo auto, imposte locali e le multe stradali erogate da carabinieri, polizia e da vigili urbani, ma solo se il Comune ha affidato il recupero all’Ader. L’emendamento è attualmente al vaglio della Commissione Bilancio del Senato.

Verso la rottamazione quinquies

L’adesione alla nuova campagna di rottamazione delle cartelle permetterà ai debitori di pagare il debito senza interessi e maggiorazioni dovute all’aggio. Permane comunque l’obbligo di pagare la sanzione e le spese di notifica del verbale.

La nuova rottamazione andrebbe dunque a coprire i debiti con il Fisco esclusi dal precedente provvedimento, che aveva preso in considerazione le pendenze relative al periodo compreso fra l’1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

L’ipotesi di una rottamazione quinquies era iniziata a circolare già in estate, ma ora la questione ha preso corpo. Se la proposta dovesse andare in porto, seguirà le regole dalla precedente iniziativa intrapresa nell’ambito della pace fiscale promossa dal governo Meloni: infatti, si andrebbe sostanzialmente a spostare in avanti di 18 mesi la forbice temporale relativa alle pendenze, mentre per il resto tutto continuerebbe ad essere gestito secondo l’articolo 1, commi 231-252, della legge di Bilancio 2023 (legge 197/2022).

I debiti con il Fisco potranno essere sanati in un unico pagamento entro il 31 luglio 2025 o in 18 rate spalmate fra il 31 luglio e il 30 novembre 2025. Anche in questo caso, per chi dovesse scegliere di aderire alla rottamazione delle cartelle, il mancato pagamento di una rata (o il pagamento parziale) comporterebbe la perdita del beneficio. I versamenti effettuati in precedenza non sarebbero comunque persi, ma verrebbero considerati come acconti in vista del saldo finale.

Di fatto, il Fisco italiano si ritroverà ad avere due rottamazioni delle cartelle attive nello stesso periodo: la rottamazione quater con le ultime due scadenze del 31 luglio 2025 e del 30 novembre 2025 e la rottamazione quinquies che parte a luglio.

I tributi locali

Perché le imposte locali, così come le multe stradali, possano essere sanate nell’ambito della rottamazione quinquies, è necessario che il Comune abbia affidato il recupero crediti all’Ader (Agenzia delle entrate-Riscossione). Saranno così sanabili Imu, Tari, ex Tasi, Tosap, imposta sulla pubblicità, eccetera.

Non si esclude tuttavia che la rottamazione delle cartelle venga estesa anche ai Comuni che effettuano direttamente il recupero crediti o che lo hanno affidato a soggetti differenti dall’Ader.

Le tempistiche

L’emendamento al decreto-legge n. 155 del 19 ottobre 2024 è in discussione presso le commissioni parlamentari, dove sono in valutazione l’opportunità politica e l’impatto economico e sociale della proposta. Le opposizioni si sono già dette pronte a dare battaglia, dal momento che considerano la nuova rottamazione alla stregua di un premio per gli evasori fiscali e uno schiaffo ai cittadini onesti, oltre che un provvedimento diseducativo perché disincentiva il pagamento delle tasse.

L’iter del decreto fiscale collegato alla Manovra prevede la conversione in legge entro il 18 dicembre. Il provvedimento verrà poi pubblicato in Gazzetta ufficiale e dopo 15 giorni diventerà legge dello Stato. Successivamente, gli aventi diritto potranno sanare le proprie pendenze con il Fisco a partire dal luglio 2025, dopo avere presentato la domanda di adesione.

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