Prezzi mai visti, diesel supera la benzina: cosa nasconde il rincaro

L’impennata dei costi delle materie prime sta mettendo a dura prova aziende e consumatori di tutto il mondo: il folle aumento del prezzo dei carburanti

Pubblicato: 12 Marzo 2022 18:00Aggiornato: 24 maggio 2024 15:12

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Giunti ormai ad oltre due settimane di conflitto tra la Russia e l’Ucraina dopo l’invasione di giovedì 24 febbraio, negli ultimi giorni – come conseguenza delle sanzioni sempre più dure decise da Unione europea e Stati Uniti per il Cremlino e dell’embargo nei confronti di Mosca – in Italia si è verificato un caso anomalo: il diesel costa più della benzina.

Un fenomeno mai registrato prima nel nostro Paese dato che, a causa delle accise gravanti maggiormente sulla benzina (pari a 0,728 euro per litro) che sul gasolio (0,617 euro per litro), sul territorio italiano il diesel è sempre costato decisamente meno, con uno scarto che in alcuni periodi è stato anche di alcune decine di centesimi.

La crisi energetica che sta attanagliando l’Italia e non solo continua dunque ad acuirsi ed inevitabilmente si ripercuote sul prezzo dei carburanti che, dopo aver superato la soglia dei 2 euro al litro, prosegue a lievitare ad un ritmo che pare inesorabile, con rincari repentini anche dalla sera alla mattina. Ma quali sono le reali cause di questo anomalo scenario ma visto in precedenza?

Diesel, perchè il prezzo è cresciuto così tanto: le quotazioni del petrolio

Innanzitutto cerchiamo di capire perché il prezzo del diesel sta salendo, così come quello della benzina. Uno dei principali fattori che contribuisce all’innalzamento dei costi dei carburanti è rappresentato dalle quotazioni dei prodotti petroliferi nel bacino del Mar Mediterraneo: nei giorni scorsi, soprattutto in virtù dell’annuncio dell’embargo da parte di Stati Uniti e Regno Unito sui prodotti energetici provenienti dalla Russia, questo comparto ha subito un deciso e corposo rialzo dei costi dei prodotti finali.

Ad aggravare lo scenario del mondo petrolifero agisce anche la forte svalutazione dell’Euro nei confronti del Dollaro che, con il prezzo al barile del greggio fissato sui parametri della valuta d’Oltreoceano, rende la materia prima per la produzione dei carburanti molto più cara per i Paesi dell’Eurozona (Italia compresa).

Diesel, perchè il prezzo è cresciuto così tanto: superata la benzina

Passiamo ora a cercare di capire perché oggi in Italia il diesel costa più della benzina. Contrariamente a quanto accaduto in passato questa volta, come conseguenza degli embarghi nei confronti della Russia, l’aumento del prezzo del greggio (che ha superato i 130 dollari al barile), ha inciso maggiormente sul gasolio provocando un aumento superiore ai 0,10 euro per litro.

A questo punto viene da chiedersi perché negli ultimi tempi il prezzo del diesel sia salito di più rispetto a quello degli altri combustibili. La risposta va ricercata nel fatto che, in Italia come all’estero, la ripresa dell’economia dopo la pandemia è stata trainata dal settore del trasporto delle merci, per il quale, nella stragrande maggioranza dei casi, si utilizzano veicoli alimentati a gasolio.

Diesel, perchè il prezzo è cresciuto così tanto: il rapporto tra domanda e offerta

Lo scenario descritto fino a qui ha generato un incremento della domanda di diesel rispetto alla benzina e pertanto, al calare dell’offerta di petrolio a livello internazionale, ad aumentare maggiormente è stato il prodotto per cui c’è una maggiore richiesta. Questo sistema di concause interconnesse tra loro è una delle ripercussioni più tangibili sull’economia per i cittadini di tutto il mondo. Un trend con cui sarà impossibile non fare i conti anche negli anni futuri.

Prezzo diesel e benzina, nuova tassa Ue

Gli analisti temono che a partire dal 2027 potremo assistere a un aumento considerevole del prezzo di benzina e diesel. Il tutto a causa della nuova Ets – Emission Trading Scheme. Si tratta di uno strumento adoperato dall’Unione europea per contrastare le emissioni di gas serra, contribuendo così al processo dei cambiamenti climatici.

L’impegno è nei confronti dei settori notoriamente dall’elevata impronta carbonica. Il nuovo Ets varato nel 2023, però, ha fatto rientrare nel novero anche le aziende del settore dei trasporti, così come gli edifici. Nuova tassa in vigore dal 2027, appunto, che potrebbe avere un impatto diretto sulle tasche dei consumatori.

Un aumento dei costi di benzina e diesel al litro era previsto e accettato dall’Ue, che ha stanziato un fondo sociale di 87 miliardi. Si prevedeva però un prezzo al di sotto dei 45 euro per tonnellata di CO2, con +10 centesimi per la benzina e +12 centesimi per il diesel.

Gli analisti temono però che il prezzo possa raggiungere i 200 euro per tonnellata, quadruplicando le previsioni dei costi al distributore. Con un aumento di 40 centesimi al litro, è facile prevedere come quel fondo non possa garantire poi un gran sostegno.

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